Quando KPOP Demon Hunters è uscito su Netflix a giugno, nessuno si aspettava un fenomeno culturale di questa portata. Nel giro di poche settimane, il film animato è diventato la pellicola più vista di sempre sulla piattaforma, ha conquistato il box office e ha spinto ben quattro brani della colonna sonora nella Top 10 di Billboard. Al centro di questa ondata di successo si è imposto “Golden”, l’inno trascinante interpretato dal gruppo fittizio Huntr/X, che ha finito per dominare classifiche, playlist e social network, diventando la canzone dell’estate. La sua forza è stata tale da travolgere pubblici molto diversi: genitori che la mettevano per i figli, adulti che la cantavano senza imbarazzo, utenti che la rilanciavano all’infinito su TikTok. Ma dietro questo successo si nasconde un dettaglio curioso: la melodia di “Golden” è nata in un contesto molto lontano dalle luci dello showbiz, durante una banale visita dal dentista.
EJAE ha raccontato la nascita del brano
La cantautrice EJAE, una delle firme dietro il brano, ha spiegato che l’idea iniziale le è venuta proprio mentre stava andando dal dentista. Quel primo spunto melodico si è poi trasformato, passo dopo passo, nella traccia definitiva che mescola inglese e coreano, inserendo al suo interno le difficoltà e i momenti di crescita personale vissuti dalla protagonista Rumi, metà umana e metà demone. EJAE ha ricordato come, durante le prime prove, avesse proposto al coautore Mark Sonnenblick il ritornello con la frase “gonna be Golden”. La sua reazione entusiasta aveva confermato la forza dell’intuizione e, da quel momento, il brano aveva preso forma con una rapidità sorprendente.
Il film racconta le avventure di Huntr/X, un gruppo di idol che cerca di conciliare il successo nel mondo della musica con un’identità segreta da cacciatori di demoni. Le protagoniste si trovano a dover affrontare i Saja Boys, una boy band rivale determinata a sottrarre loro sia i fan sia le anime. La cornice sovrannaturale non oscura però l’aspetto più intimo della storia, che ruota attorno al percorso di Rumi verso l’accettazione di sé. Le voci recitative di Arden Cho, May Hong e Ji-young Yoo hanno dato vita ai personaggi principali, mentre EJAE, Rei Ami e Audrey Nuna hanno prestato le loro voci per le parti cantate, contribuendo a costruire la potenza emotiva delle canzoni.
Per EJAE, abituata a sentirsi fino a poco tempo fa soltanto come voce guida nei demo, ascoltare “Golden” nelle radio e nei negozi di tutto il mondo è stata un’esperienza quasi irreale. Ha raccontato con sorpresa di aver sentito il brano persino in un supermercato asiatico negli Stati Uniti, e ha ammesso che quell’impatto la faceva sentire stranita e orgogliosa allo stesso tempo.
L’importanza del bilinguismo e della scrittura collettiva
Una delle caratteristiche che hanno reso “Golden” così speciale è stata la capacità di mescolare più culture, proprio come accade nella vita di EJAE. L’artista ha sottolineato che il suo bilinguismo ha avuto un ruolo cruciale nella scrittura del testo. La co-regista Maggie Kang teneva molto alla presenza della lingua coreana nei brani, e non solo come dettaglio marginale. Grazie al lavoro di squadra, i versi in coreano sono diventati parte integrante del cuore della canzone, rendendola più autentica e riconoscibile.
La realizzazione di “Golden” è stata frutto di un processo corale che ha coinvolto diversi autori e produttori, tra cui EJAE stessa, Mark Sonnenblick, IDO, 24 e TEDDY. Tutti hanno lavorato a stretto contatto con i registi per rispettare una serie di indicazioni narrative. Il brano, infatti, doveva contenere la parola “gold”, riflettere lo stato d’animo di Rumi e trasmettere un messaggio di incoraggiamento. Doveva essere, nelle intenzioni, una sorta di pep talk musicale, capace di parlare di unione e forza condivisa, senza però dimenticare le difficoltà individuali di ogni personaggio.
EJAE ha raccontato di aver attinto anche alla propria esperienza personale come ex trainee nel mondo del K-pop. Quegli anni, segnati da pressioni e vulnerabilità, le hanno permesso di scrivere una parte del testo con maggiore profondità emotiva, in particolare il ponte del brano. Lì ha riversato le sensazioni di fragilità e speranza che conosceva bene, trasformandole in un messaggio universale di resilienza.
Dal film al fenomeno globale
Il successo di “Golden” ha avuto un effetto travolgente. Non si è trattato soltanto di un brano inserito in un film di successo, ma di una canzone capace di oltrepassare i confini della narrazione e diventare un vero fenomeno musicale indipendente. Dalle radio ai supermercati, dalle automobili ai social network, il ritornello ha invaso la quotidianità, consolidando un raro caso in cui un brano nato per un film d’animazione è riuscito a imporsi come hit globale.
Arden Cho, voce di Rumi, ha spiegato che il motivo di questa presa universale risiede nella capacità del brano e della storia di far sentire chiunque rappresentato. Non importa che il contesto sia fantastico o surreale: la musica e il messaggio arrivano diretti al cuore di chi ascolta, creando un senso di vicinanza e riconoscimento.
Il risultato finale è che KPOP Demon Hunters, insieme a “Golden”, ha dato vita a un momento di crossover culturale che pochi altri prodotti recenti sono riusciti a eguagliare. Grazie al talento di EJAE e al lavoro di squadra, una semplice idea nata per caso durante una visita dal dentista si è trasformata in un inno capace di unire generazioni e culture, dimostrando ancora una volta la potenza della musica nel raccontare storie universali.