Generazione Marte: Netflix ci spiega perché non siamo sul pianeta rosso

Generazione Marte Netflix

Generazione Marte – Recensione

Non sono un appassionato della corsa allo spazio o, meglio, lo sono allo stesso modo in cui lo potrebbe essere un qualunque altro nerd amante della fantascienza.

L’interesse di certo non mi manca però non sono un “nerd spaziale“, come invece amano definirsi i protagonisti di Generazione Marte, il nuovo documentario prodotto da Netflix, in collaborazione Time Inc., disponibile sulla piattaforma di video on demand californiana dallo scorso 5 maggio.

Credo tuttavia che l’argomento debba essere compreso, prima ancora che condiviso, anche, e sopratutto, da chi sul pianeta rosso ci vorrebbe andare “per salvare Matt Damon” senza mai domandarsi perché ne parliamo solo quando esce un nuovo film al cinema.

Questa almeno è la lezione che ho appreso dai Nerd Spaziali, ragazzi dai 15 ai 18 anni che, attraverso la loro esperienza fatta all’U.S. Space & Rocket Center della NASA, raccontata nel documentario, sognano un giorno di andare su Marte (o di collaborare in qualche modo alle missioni che ci porteranno sul pianeta rosso); ma per farlo hanno prima bisogno spiegarci perché non ci siamo già andati.

Destinazione Marte?

Generazione Marte (The Mars Generation) parte da dove tutto è iniziato, dai primi missili nazisti V2 creati dal genio di Wernher Von Braun, passando per la Guerra Fredda, la nascita della NASA, le prime missioni Apollo e lo sbarco dell’uomo sulla Luna. C’è un po’ di tutto e nulla che non si possa trovare in programmazione ogni paio d’ore su Discovery Science o History Channel (alieni a parte). Eppure l’attenzione del documentario non è focalizzata tanto sul “come” siamo andati sulla Luna quanto sul “perché” ci siamo andati; un passaggio obbligatorio per capire perché non stiamo andando su Marte.

Il documentario di Netflix analizza tutti i problemi che stanno causando questo “ritardo”, uno per uno, grazie all’intervento di volti noti del panorama scientifico quali Michio Kaku, Bobak Ferdowsi , Bill Nye (tornato su Netflix anche con un nuovo show), Neil deGrasse Tyson e tanti altri. Un ritardo che è stato accumulato a causa del contesto storico e politico in cui ci troviamo oggi, ma che è anche frutto delle scelte, forse sbagliate, della NASA e, più in generale, degli Stati Uniti d’America che, ancora oggi, sembrano essere gli unici a poterci portare su Marte (nonostante chiedano un passaggio di diversi milioni di dollari ai russi per poter spedire i propri astronauti, impacchettati nella Sojuz, sulla ISS).

La NASA è morta, lunga vita alla NASA!

La decisione della NASA di investire i propri soldi nel progetto dello Space Shuttle è definito, nel documentario stesso, come il “Buco Nero” del budget aerospaziale americano che, negli anni d’attività del progetto, ha risucchiato forze, energie e risorse economiche, non tanto dall’economia degli USA, quanto dal sogno dell’uomo di mettere piede sul proprio pianeta gemello. Con la chiusura del programma dello Space Shuttle in molti si sono infatti domandati cosa stia combinando la NASA ora, alcuni arrivando addirittura a pensare che sia in qualche modo fallita chiudendo quindi definitivamente i battenti.

I soldi sono infatti, come sempre, i protagonisti e l’ostacolo principale alla nostra voglia di esplorare lo spazio. Gli enormi costi affrontati dall’agenzia, alla quale è destinato oramai solo un decimo dei finanziamenti che l’ente riceveva durante le missioni Apollo, vengono tutti illustrati minuziosamente in Generazione Marte, il quale ci offre però anche le soluzioni che si stanno adottando per superare tale ostacolo.

La SpaceX di Elon Musk, i suoi razzi riutilizzabili e la “privatizzazione dello spazio ” rientrano in questa visione alterativa della corsa allo spazio che ci porterà, si spera già nei prossimi 10 anni, a raggiungere la nostra destinazione. Il tutto viene argomentato e raccontato parallelamente al sogno dei ragazzi, di quei Nerd Spaziali che dovrebbero (e Generazione Marte pone il condizionale d’obbligo) atterrare su Marte per stabilirvisi.

Generazione Marte è ora disponibile su Netflix, completamente doppiato in italiano, ed è una buona scusa per allargare la propria visione sul tema delle esplorazioni spaziali, scoprendo dove siamo oggi e, forse, dove saremo domani.