Emilio Salgari e l’acqua portentosa – Recensione

Emilio Salgari e l’acqua portentosa è un fumetto che nasce da un’idea del Collettivo Nasone e Cyrano Comics, associazione culturale che riunisce le giovani promesse del fumetto veronese.

Emilio Salgari e l'acqua portentosa

Si tratta di una storia che potremmo definire come un efficace crossover steampunk tra un inconsueto Emilio Salgari e un semidivino Buffalo Bill! Una storia abilmente sceneggiata da Enrico “Nebbioso” Martini che non indugia a infondere già dalle prime pagine azione e mistero amalgamati alla componente che fa da sfondo ai famosissimi protagonisti: la leggenda.

Emilio Salgari, noto scrittore veronese papà di Sandokan, è protagonista insieme al Colonnello Cody (pseudonimo di Buffalo Bill) di un’avventura che mescola i generi, che confonde la realtà dell’epoca, le tradizioni e le leggende locali con la fantasia dei nostri tempi, così come fanno le acque torbide di un fiume in piena.

Ecco, l’acqua, che in questa vicenda è addirittura portentosa e dotata di grandi poteri, da elemento atavico ricorrente in moltissime opere artistiche giunge, in questo fumetto, a rivestire un ruolo chiave nell’avventura dei nostri personaggi.

La sceneggiatura orchestrata da Enrico Martini non è male, ma pare correre velocemente verso strade inaspettate per immergere immediatamente il lettore nei ritmi incalzanti dell’azione.

Lo sceneggiatore si sofferma poco sulla caratterizzazione dei protagonisti che si ritrovano ben presto invischiati in un mistero che potrebbe mettere in ballo la vita di molte persone.

Il motivo per il quale il “Nebbioso” abbia “frenato” l’approfondimento dei personaggi potrebbe essere volontario, data la lunghezza del fumetto che consta di 100 pagine.

Risulta piacevole il lavoro fatto sulla trasformazione dei personaggi, tanto da poter ritenere interessante e soddisfacente la capacità espletata dagli artisti nel riprodurre qualcosa di particolare che, tuttavia, ha il sapore di “già visto”, come se l’ispirazione primaria arrivasse da un’opera come La Lega degli Straordinari Gentleman, per esempio.

Troveremo perciò un Emilio Salgari in veste di agile eroe, atto più a rivestire il ruolo di spalla che di protagonista principale, e un prestante e barbuto Buffalo Bill che, dopo un’esperienza di semi-morte, si ritrova insignito nel ruolo di protettore della natura guidato dal Grande Spirito.

Quando Buffalo Bill incontrò Emilio Salgari

Verona, conosciuta anche come la città dell’amore, è una città piena di capolavori, un centro nodale di scambi verso l’Europa dove il kebab incontra il bollito con pearà, insomma tutte cose che già sappiamo più o meno tutti.

Ma ci sono aspetti di Verona sorprendenti e sconosciuti ai più, leggende che si mescolano al quotidiano tanto da sembrare inventate. Un esempio? E se vi dicessi che è la città che ha ospitato il circo di Buffalo Bill?!

Si proprio lui, il colonnello americano William Frederick Cody, conosciuto ai più come Buffalo Bill, leggendario cowboy dalla mira infallibile, portò all’Arena di Verona il Wild West Show nel 1890.

È in questa occasione che Emilio Salgari, cronista designato della tappa italiana del circo a stelle e strisce, incontrò Cody e, proprio da questo episodio, Enrico Martini, Marco Triolo e i ragazzi del Collettivo Nasone prendono spunto per creare una storia incredibilmente fantastica ma permeata di elementi reali.

I personaggi, l’ambientazione, il periodo storico e persino i piccoli “robot” che compaiono nella storia, fanno un riferimento esplicito ai fantocci meccanici creati dallo scozzese Holden che si esibirono al Teatro Nuovo e che vennero descritti da Salgari in un suo ampio articolo.

Il comparto grafico

Il comparto grafico è stato curato da più artisti, i quali hanno lavorato sui vari capitoli che compongono il fumetto riuscendo a mostrare una cura dettagliata di tutto ciò che compone la tavola, ambientazioni in primis, che come ben sappiamo rivestono un ruolo importante in un fumetto dall’adattamento storico.

Vediamo così il lavoro grafico di Giancarlo Brun che mostra una particolare abilità nel sottolineare l’espressività dei personaggi, i disegni molto “all’orientale” di Davide Zuppini, lo stile retrò di Marco Triolo e, infine, Andrea Bilancio con il suo tratto dettagliato ma al tempo stesso molto cartoonesco.

È bene sottolineare che, nonostante il lavoro congiunto dei diversi artisti, il risultato finale non appare frammentato, anzi, sembra quasi che ogni artista sia stato delegato a disegnare la parte del fumetto che più si addice al suo stile esprimendo al massimo il proprio potenziale artistico.

Emilio Salgari e l’acqua portentosa è il primo “tomo esperimento” di una miniserie che sarà composta da due volumi e che si concluderà con la prossima uscita: Emilio Salgari e i due bisonti.

Pubblicato da Cyrano Comics si presenta in formato spillato da 100 pagine in bianco e nero al prezzo di 5,90 euro.

Nel susseguirsi di queste bellissime tavole in bianco e nero, Emilio Salgari e l’acqua portentosa si presenta sicuramente come un prodotto moderno e valido, ben strutturato sotto il profilo tecnico e artistico. Un prodotto adatto agli amanti dell’azione rimestata con il divertimento, ma soprattutto agli amanti dell’ucronia, dei misteri e della fantascienza.