Sab 27 Luglio, 2024

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Crying Freeman: il killer dal cuore gentile torna grazie a J-POP Manga – Recensione

A quasi 30 anni dalla sua prima uscita italiana, dopo le anticipazioni del Napoli Comicon e il debutto all’ultimo Lucca Comics, ritorna in fumetteria, grazie a J-POP Manga, la storia del killer dal cuore gentile e malinconico Yo Hinomura, con quella che possiamo definire l’edizione definitiva di Crying Freeman, il manga opera del celebre maestro Kazuo Koike e del disegnatore Ryoichi Ikegami, che rappresenta senza dubbio una delle pietre miliari del genere seinen.

Le avventure del malinconico killer Yo Hinomura, artista coinvolto suo malgrado negli affari della mafia cinese, iniziano nel 1986 e nascono dalla sinergia autoriale di Kazuo Koike e Ryoichi Ikegami. Un’opera che dipinge con straordinaria potenza l’umanità che va oltre la ferocia attraverso una vera e propria “poesia della violenza”

J-POP rende omaggio ad un capolavoro che ha segnato la storia del manga moderno ispirando, da più di 30 anni, OAV e film

Per il ritorno di Crying Freeman J-POP ha  voluto realizzare una serie di 5 volumi con uscita bimestrale che rappresentasse un vero e proprio omaggio al maestro Kazuo Koike e alla sua opera.

E a giudicare dal primo volume, già disponibile, ci sono riusciti alla grande!

Questa nuova edizione di Crying Freeman è stata curata nei minimi dettagli, a partire dalla presentazione fisica dei tankobon con una sovraccopèrta realizzata con una grafica accattivante, impreziosita dal disegno di un dragone sullo sfondo visibile solo in controluce, una finitura che rende i volumi un vero must per collezionisti. A ciò va aggiunta la presenza, all’interno del volume, di un doppio miniposter dedicato al nostro malinconico killer e alla donna che ha cambiato, nuovamente, la sua vita.

Crying Freeman è una storia che esce dagli schemi, raccontando il mondo della malavita giapponese e cinese, particolarmente attiva e potente proprio  negli anni 80, con una spiccata originalità, riuscendo da subito ad attrarre il favore del pubblico di tutto il mondo.

Una notirietà, questa, che ha portato Toei Animation alla realizzazione di una serie di OAV dedicate a Crying Freeman e alla comparsa sul mercato di numerosi live action ispirati alle gesta del protagonista, il piú noto dei quali è forse il film del 1995 diretto da Christophe Gans e interpretato da Mark Dacascos nei panni di Yo Hinomura.

Quelle versate dall’assassino erano lacrime completamente diverse da tutte le altre

È proprio il fatto che Yo Hinamura sia cosí diverso da tutti gli altri killera regalare a Crying Freeman una profonda vena di originalità.

Un giovane affascinante e sensibile scultore di argilla diviene, suo malgrado, il micidiale assassino al servizio dei 108 dragoni, figure tanto mistiche quanto temibili e signori indiscussi della mafia cinese.

Del suo passato da artista Yo conserva il suo animo ancora puro che lotta per sopravvive a tutto il sangue versato, a tutte le vite che ha spezzato contro la sua stessa volontà a causa degli ordini impartiti dai suoi padroni.

Solo le lacrime che versa ogni volta che elimina il suo bersaglio fanno trapelare all’esterno quanto, nonostante tutto, sia ancora vivo e puro il suo cuore.

Per il resto Yo Hinomura è il killer perfetto dal bell’aspetto e dai modi gentili, agile, forte, determinato e preciso.

Nessun rischio non calcolato, nessun legame, nulla che lo possa distrarre dal suo obiettivo, almeno fino a quando non incontra Emu Hino, testimone involontaria di un suo omicidio.

Questo incontro cambierà entrambi nel profondo in maniera inaspettata e irreversibile,  spingendoli a fare ció che per loro era inimagginabile. 

Ed ecco che la storia di Crying Freeman sorpende nuovamente, mostrandoci tutta la fragilità e la passione che alimentano le lacrime di Yo Hinamura, il killer col tatuaggio del dragone.

Kazuo Koike sembra quasi giocare con questa ritrovata fragilità, prima nascosta e relegata in quelle lacrime appunto, e ora divenuta quasi guida totalizzante delle azioni di Yo.

Un fragilità che Koike alterna però con la violenza fredda e spietata con la quale il nostro assassino combatte la Yakuza ed esegue gli ordini della mafia cinese, forse a volerci suggerire come amore e odio, vita e morte, siano effettivamente due facce di una stessa medaglia.

Che abbiate gia letto questo manga o che sia la prima volta che sentite parlare dell’assassino dei 108 dragoni, questa nuova edizione di Crying Freeman targata J-POP merita assolutamente un suo spazio nella vostra libreria.

Io sicuramente sarò in fumetteria ad aspettare il secondo numero di Crying Freeman, per scoprire quali altre sorprese ci racconterà questo capolavoro indiscusso.

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