Gio 12 Dicembre, 2024

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Banana Fish: recensione della serie anime

Per quanto possa sembrare innocuo, questo anime è a tratti violento e decisamente triste. La trama di Banana Fish è un continuo aggrovigliarsi di avvenimenti che complicano ulteriormente la vita dei protagonisti, impossibile non farsi prendere dal panico in un momento clou!

L’anime del 2018, tratto dal manga drammatico/thriller di Akimi Yoshida, è stato sviluppato dallo studio Mappa (Yuri!!! on Ice, Jujutsu Kaisen, Kakegurui) che ci propone dei disegni più delicati rispetto a quelli dell’opera originale che è stata ristampata da Planet Manga!

La serie anime è disponibile sottotitolata su Amazon Prime Video e conta 24 episodi che scorrono veloci tra inseguimenti e spargimenti di sangue!

Di cosa parla Banana Fish?

Sarò onesta con voi, non mi aspettavo tutto questo trambusto!

Sono rimasta rapita dal modo in cui la trama si è sviluppata, l’autore non si è fatto alcuno scrupolo a mettere così tanta carne al fuoco. Ci troviamo nei bassifondi di New York, l’atmosfera è tesa. Fin dal primo episodio, veniamo messi al corrente di ciò che sta accadendo.

Ash Lynx camminando per i vicoli del suo quartiere incontra un uomo ferito che sta scappando, questo signore ormai in fin di vita consegna al giovane un ciondolo e pronuncia le parole “Banana Fish”. Da quel momento il nostro protagonista cercherà in tutti i modi di scoprire di cosa si tratta.

Questa storia ambientata a New York  vede come protagonisti Ash Lynx ed Eiji Okumura. Il primo è un diciassettenne americano cresciuto da un capo della mafia che lo ha trasformato in una macchina assassina piena di risorse, potrebbe causare una carneficina se lo volesse. Il secondo è uno studente universitario giapponese che è arrivato in America come assistente reporter, durante un’intervista con Ash viene coinvolto in una faccenda più grande di lui: uno scontro tra bande!

Un’infanzia fatta di morte e dolore

Ash Lynx non ha avuto una vita facile, da quando aveva sette anni ha subito molestie ed è entrato subito in un mondo oscuro dove bisogna lottare con le unghie e con i denti per sopravvivere. Giovane e indifeso, ha dovuto affrontare sfide che un bambino non dovrebbe mai sopportare. Tutto quello che si è posto davanti a lui lo ha forgiato e lo ha trasformato nel ragazzo pericoloso che è. Insomma, dopo anni passati a guardarsi le spalle e a scontrarsi con altre bande, trova conforto in Eiji. Quest’ultimo dopo essersi infortunato non ha più potuto praticare il salto con l’asta, la perdita di questa passione lo ha fatto piombare nella depressione. Per questo motivo il giornalista Ibe lo porta in America, vuole far tornare al giovane il buonumore.

Tra Eiji e Ash nasce una buona amicizia, uno è un ragazzo gentile e comprensivo, mentre l’altro è una persona tormentata e spietata. Quando ho appreso che cosa aveva effettivamente passato Ash, sono rimasta senza parole. Fissavo lo schermo e mi dispiacevo per lui, Eiji è un raggio di sole che ha illuminato quell’oscurità che lo opprimeva.

banana fish

Regola numero uno: Il lieto fine è un optional in Banana Fish

Ve lo dico chiaro e tondo: questo anime mi ha fatto male per molti motivi.

Quando ho iniziato a vederlo sapevo perfettamente che non sarebbe andato tutto bene, ma ho comunque deciso di addentrarmi nel drammatico mondo di Banana Fish. Il protagonista è tormentato e prigioniero del suo triste destino in un mondo che prova nei suoi confronti solo paura e odio, per questo quando incontra Eiji si sente un semplice ragazzo di diciassette anni e riesce a godersi quei pochi attimi di pace tra una tragedia e l’altra.

Arrivata alla conclusione della serie, sono rimasta per qualche minuto immobile e ho fissato lo schermo in attesa di una qualche scena in più, quando ho realizzato che non ci sarebbe stato più nulla ci sono rimasta davvero male. Si tratta di un finale che va riguardato più volte per realizzare effettivamente quanto sia sottile il muro che separa il dolore dalla gioia… Sia per l’osservatore che per i protagonisti. Una conclusione giusta, ma amara.

Vi consiglio comunque la visione di questo anime che si è rivelato emozionante e ricco di colpi di scena, un susseguirsi di lacrime, dolore e a volte dolcezza. Sicuramente recupererò il manga e porterò a termine questo viaggio incredibile che è Banana Fish. Il manga, ovviamente, contiene alcune scene in più!

L’amico che tutti vorremmo al nostro fianco!

Ci tengo inoltre a sottolineare che, prima di Eiji è Ash, il mio personaggio preferito è sicuramente Shorter! Un ragazzo buono, disponibile che farebbe qualsiasi cosa per i propri cari.

Il migliore amico di Ash che durante la storia ci viene presentato come un ragazzo forte, il capo della banda dei cinesi. Sempre costretto a fare delle scelte difficili. Davvero un personaggio ben riuscito a cui è impossibile non affezionarsi, un ragazzo a dir poco straordinario. Un personaggio simpatico che con la sua cresta viola ha lasciato un segno indelebile nella mia mente e nella serie.

Voi avete mai visto o letto Banana Fish? Vi è piaciuto? Fatecelo sapere con un commento qui sotto!

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