Akihabara: è veramente il posto in Giappone dove fare gli acquisti migliori?

Di Matteo Cabiola 14 Min di lettura

Giappone, terra di cortesia, cibi straordinari, metropolitane tentacolari e sputazzi rumorosi. Giappone, terra di sogni ad occhi aperti in quel di Akihabara.

O forse no?

Akihabara, il sogno bagnato di ogni Otaku internazionale, è veramente il posto dove fare gli acquisti migliori in Giappone?

Una volta atterrati in Giappone, se siete carichi di aspettative ultraventennali su quel paese come il sottoscritto, non vedrete l’ora di visitare il mitologico, leggendario, inimitabile quartiere di Akihabara.

Decenni a fantasticare su cosa debba voler dire vivere in una città dove esiste un intero quartiere (tra l’altro grande come una piccola/media cittadina) interamente dedicato al semplice “essere nerd“.

Questo Giappone è davvero il Paese dei Balocchi (e delle tette, scopriremo), no?

Certo che sì, non scherziamo col fuoco. Akihabara è come essere contemporaneamente a Times Square e alla Japan Town del Lucca Comics & Games (moltiplicata per 10.000, però).

Riesce difficile spiegare a parole, scritte per di più, cosa significhi aggirarsi col naso all’insù per quelle caotiche vie, senza sapere veramente dove guardare, visto che ad ogni passo potreste imbattervi nell’inaspettato e nel meraviglioso.

Come ad esempio sale di Pachinko sponsorizzate da Evangelion:

Oppure enormi palazzoni multicolore che altro non sono se non delle sale giochi grandi come il vostro vecchio liceo, pubblicità di manga e anime ovunque, anche su immensi megaschermi (per dire, gli stessi megaschermi che nella succitata Times Square trasmettono la CNN e le mattane di The Donald).

Passando però al core business di questo articolo, una volta giunti ad Akiba, dove dovreste fare i vostri primi acquisti?

La prima struttura abbastanza imponente che vi si proietterà dinanzi, una volta usciti dalle JR di Akihabara, è Yodobashi Camera. Se scorrete diligentemente la sequenza di foto qui sotto, lo troverete all’ultima posizione.

Yodobashi Camera, la destinazione perfetta per chi non ha tempo

Ora, suppongo che tutti voi abbiate un qualche grande centro dedicato all’elettronica in città o perlomeno vicino a dove abitate, no? Bene, prendete come metro di paragone il più grande fra quelli che avete visitato e poi utilizzate la Tecnica Superiore della Moltiplicazione di Naruto per far sì che da uno diventino otto. Fatto? Bravi! Ora metteteli uno sopra l’altro.

E non è nemmeno la cosa migliore, sapete? La cosa migliore è che uno fra questi cloni di SuperMediaWorld nipponici sarà esclusivamente dedicato a Gunpla, Action Figures, Model Kit, accessori per modellismo, Manga, Anime, merchandising di qualsiasi franchise vi possa venire in mente con, addirittura e per la gioia di chi come il sottoscritto si divide equamente fra l’amore cieco per la cultura pop nipponica e la fede religiosa nei confronti dei supereroi Marvel, un’intera sezione (con fumetti e oggettistica) dedicata alla Casa Delle Idee, con tanto di Mark L a grandezza naturale ad attendervi.

 

Da Yodobashi, ammesso che riusciate a non uscire pazzi a causa della canzoncina dedicata alla catena che viene costantemente pompata a tutto volume ovunque, potreste dare sfogo (e fondo) a tutti i vostri desideri più reconditi in campo Otaku, tanto che viene considerata da molti la tappa fondamentale se non avete tempo da dedicare al resto del quartiere o, più semplicemente, avete un solo giorno a disposizione per Tokyo.

E poi?

E poi ci sono i vari Sofmap, dove, se siete dei Gunpla Builders, potrete trovare alcuni prezzi da urlo su kit nuovi di fabbrica (per la precisione, sto parlando del Sofmap accanto a Tamashii Nations). Per non parlare dell’ormai celeberrimo Mandarake Complex, il palazzone di otto piani nero come la pece dove troverete…beh, di tutto.

Poi c’è Gamers, un piccolo shop (piccolo per gli standard di Akiba) dove, se sapete leggere il giapponese, potrete acquistare tutti i manga che vi verranno in mente, ma anche quelli che non vi verrebbe mai in mente di acquistare, maniaci pervertiti.

Piccola nota a margine, i manga finirete ad acquistarli anche se il giapponese non lo sapete (ancora). Vedere per credere:

E per me, che sono un amante dei supereroi e del retrogaming?” chiederete voi. Andate tranquilli, c’è roba pure per voi. Come ad esempio lo shop della Kotobukiya (se siete milionari) o il temporary shop di Neo Geo. Ma diamo spazio a delle esplicative diapositive:

Potrei sinceramente continuare per ore a tessere le lodi di Akihabara, ma verrei meno alla premessa fondante del pezzo: è davvero il miglior posto dove fare acquisti? Oppure c’è qualcosa di meglio?

Possibile che Akihabara sia l’unico posto in cui fare acquisti di livello? Sapete già la risposta, scommetto

Non vi mentirò, durante le mie peregrinazioni in terra nipponica mi sono imbattuto in talmente tanti “Otaku/nerd point” che, ad un certo punto, ho iniziato a chiedermi che senso avesse distinguere Akiba dal resto di Tokyo, perlomeno a livello di “possibilità di acquisti“.

Nei giorni successivi, visitando Osaka prima e Kyoto poi, mi sono addirittura chiesto se non fosse il caso di droppare le distinzioni anche fra città distanti fra loro.

Mi spiego un po’ meglio.

Ad Osaka abbiamo visitato DenDen Town, la città elettrica, la cosiddetta Akihabara dell’Ovest (c’è addirittura un detto giapponese: “Akiba in the east, ‘Ponbashi in the West” dove ‘ponbashi è l’abbreviazione di Nipponbashi, il vero nome di DenDen Town).

Prima di iniziare a parlarvene, gustatevi l’ennesima carrellata di immagini ad alto rischio sollucchero:

A differenza di Tokyo, Osaka è una città più vissuta, più viva, caciarona e “sbadata”.
Troverete molta più sporcizia sui marciapiedi e disordine nei negozi; ad esempio Jungle ed Hero Gang (che vi consiglio se siete collezionisti di Hot Toys) con quest’ultimo che è veramente difficile da navigare; inoltre su ogni pianerottolo troneggiano pile su pile di scatoloni mezzi aperti e un po’ “sfragnati“, visione che a Tokyo non vi si paleserà davanti nemmeno nel claustrofobico Mandarake Complex.

Ciononostante, lo shopping a DenDen Town potrebbe rivelarvisi come una piacevole scoperta, se non altro perché spessissimo (non sempre, per carità) i prezzi sono più bassi.

Cosa chiedere di meglio? La stessa, più o meno, folle scelta di Akiba ma con un notevole sollievo per il portafoglio!

Tanto per farvi un esempio usando i Gunpla come metro di paragone, presso Super Kids Land Charachter Pavillon (nelle foto è il palazzone col Gundam RX-78 gigante appiccicato sopra) ho trovato, oltre ad una spaventosa quantità di kit, nuovissimi e vintage, prezzi che battevano Akiba anche di 1000/2000 yen, come ad esempio il ν-Gundam rx-93 Ver.Ka de “Il Contrattacco di Char” che lì costava 5000 yen mentre a Tokyo ondeggiava fra i 5900 e i folli 7650 yen della Gundam Base ad Odaiba.

Ovvio che non sarà sempre così, inoltre il kit in questione era scontato e i turisti stranieri in moltissimi negozi possono usufruire del Tax-Free (ricordate di dichiarare la merce acquistata, una volta rientrati in Italia, se avete fatto acquisti per più di 430 euro), facendosi attaccare lo scontrino sul passaporto, scontrino che poi verrà rimosso con solerzia e velocità dall’impiegato della dogana nipponica quando ripartirete.

Cionondimeno, Osaka e la “sua” Akihabara mi hanno lasciato addosso un senso più punk di approccio alla cultura pop; meno impostati, meno clonati fra di loro, i vari negozi hanno un vibe unico ed irripetibile, frutto anche dell’atteggiamento degli abitanti della città.
Ad Osaka troverete molta più apertura e “cialtronaggine” (inteso nel senso più positivo possibile) che a Tokyo, dove tutto è un filo troppo frenetico persino per un quasi-milanese come chi vi scrive.

Poi, se non vi basta, DenDen Town è a due(mila) passi da Dotonbori Road, la strada del cibo.
Se, come me, non siete nerd unicamente nei confronti di supereroi-robottoni-astronavi e affini, ma avete una venerazione Otaku anche per il cibo… beh, chiederete di farvi seppellire lì.

Magari stringendo in una mano un Gundam e nell’altra una Okonomiyaki. O anche due Okonomiyaki.

A Paddington sono piaciute parecchio.

In conclusione, quale dei due quartieri tutti dedicati a noi nerd è il migliore?

Difficile rispondere in modo definitivo e tranchant, per farlo bisognerebbe tralasciare tutta la questione legata ai gusti personali e alla propria indole. Diciamo che Akihabara è leggendaria per un buon motivo e, quella leggenda, la riconferma ogni mattino, ad ogni alzata di serranda dei suoi innumerevoli negozi, negozioni e negozietti.

Osaka DenDen Town, come dicevo, è molto più punk nell’animo, è sporca, fumosa, per certi versi più “ignorante“, ma sarà una scoperta clamorosa sia a livello di qualità e quantità che di risparmio vero e proprio.

Se proprio mi costringete a darvi un consiglio, però, non posso fare altro che dirvi di visitare entrambe (“e grazie al ca*zo” direte voi).
Sono due tappe fondamentali per il “percorso” nel Sol Levante di ogni buon nerd che si rispetti.

Tutto qui, quindi? Akiba e DenDen Town e tutto il resto nell’oblìo?
Non credo proprio.

La prossima volta che ci vedremo dovrò assolutamente raccontarvi del miglior negozio visto in Giappone (che non è né ad Akihabara né ad Osaka, ma nel quartiere edochiano di Ueno) e della libreria più pruriginosa trovata, che siede impudente nell’insospettabile, placida e nobile Kyoto.

Restate sintonizzati, ne vedrete delle belle! Nel frattempo commentate pure sui nostri social o qui sotto: voi che idea vi siete fatti? Meglio Akiba o DenDen Town?

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