Dopo le Dragonero Adventures e I Bonelli Kids, ecco comparire un nuovo prodotto rivolto ai giovani lettori all’interno delle proposte di casa Bonelli: 4Hoods. Progetto a lungo atteso e presentato con un numero 0 alla scorsa edizione di Lucca Comics & Games, la nuova creatura di Bonelli si lancia nella sua vita in edicola questo mese, arrivando sugli scaffali il nove marzo.
Nel leggere il primo numero, Il castello di ghiaccio, è evidente che i primi ad essersi divertiti siano gli stessi autori. Il quartetto autoriale (Roberto Recchioni, Riccardo Torti, Federico Rossi Endrighi e Annalisa Leoni) riesce ad unire una spiccata ironia e voglia di parodiare alcuni degli aspetti tipici del fantasy, offrendoci quello che sembra un classico party da sessione di Dungeons & Dragons come tante volte abbiamo vissuto.
4Hoods unisce la struttura narrativa del fantasy al gusto dell’ironia e della parodia
A chi non è capitato di iniziare una campagna con la convinzione di avere un eroe epico, e poi ritrovarsi in situazioni tragicomiche? Con 4Hoods questa è la regola. I quattro protagonisti sono archetipi di personaggi da gioco di ruolo, inseriti in un mondo in cui esser eroi è possibile anche unendosi al Club degli Amici dell’Avventura.
Il tono volutamente ironico e scanzonato rende la narrazione di questo primo numero decisamente divertente e con dei picchi di comicità quasi surreale che possono funzionare solo grazie ad un’attenta costruzione della struttura narrativa che cerca di ottimizzare questi istanti.
I canoni del racconto avventuroso e dell’impostazione fantasy sono tutti rispettati a dovere. 4Hoods è un fantasy dal taglio moderno, che lascia liberi i suoi autori di prendere gli elementi cardine del genere e giocarci, divertirsi e divertirci. Quelle che sono esperienze da gioco di ruolo o da appassionati di film sono rielaborate ed inserite all’interno dell’albo, nel tentativo di creare un equilibrio tra avventura ed ironia.
Esperimento riuscito? Secondo me si, e la chiave credo che sia questo background ‘nerd‘ che mi avvicina agli autori, una passione per i giochi di ruolo e per un certo cinema, oltre alla voglia di farmi due risate ironizzando su alcuni aspetti tipici della nerd culture passata o dando la caccia alle numerose citazioni inserite nei dialoghi (da Il signore degli anelli a Guerre Stellari, arrivando ai più recenti Mad Max: Fury Road e The Expendables, toccando anche il mondo dei fumetti). Personalmente, mi son divertito molto.
Il mio dubbio è se questa impostazione possa funzionare su un pubblico di giovani lettori, non tanto sul piano della narrazione, quanto per il tipo di riferimenti inseriti all’interno dell’albo. Che per lettori con qualche anno in più, tipo il sottoscritto, sono al contrario dei piccoli ricordi.
Per quanto la storia possa esser, nella sua ossatura, semplice da seguire, queste citazioni e questa ironia, con un punta quasi di cinismo in alcune battute (magnifica quella sulla raccolta dei bollini), ho il sentore che possano rimanere incomprensibili a un lettore giovane, che non ha vissuto queste esperienze.
Certo, il problema si potrebbe aggirare se ad accompagnare la lettura dello young di casa fosse l’old, colui che parte di quelle avventure le ha, sulla carta dei gdr, anche vissute davvero. Sarebbe anche un bel mondo per trasmettere una passione, pensandoci bene.
Sul piano grafico, devo confessare che partivo prevenuto. Aver visto qualche immagine in precedenza sui personaggi mi aveva erroneamente portato a pensare che i disegni e l’impostazione grafica sarebbero state semplici, studiatamente infantili per avvicinarsi ad un pubblico di giovanissimi.
Invece, a sorpresa, mi son trovato davanti ad un’interessante alchimia di semplicità e ricercatezza, giocata sul contrasto tra i personaggi e i fondali.
I 4Hoods sono appena abbozzati, come il resto delle figure che popolano la loro avventura, giocando su alcuni dettagli minimi (come occhi o smorfie) per trasmettere la loro emotività, all’interno di uno stile che ha il suo fascino ed un certo carisma.
Gli sfondi hanno invece una definizione più attenta, dettagliata, valorizzata anche in fase di colorazione da una diversa impostazione che consente di far risaltare maggiormente i nostri piccoli eroi.
E poi tavola 32, scontro epico con un intrigante gioco di ombre, in cui i combattenti sono ritratti in pose eroiche e con un stile tutt’altro che semplice. La scelta di non mostrarli chiaramente ma di enfatizzare il loro eroismo, la loro forza combattiva mi è piaciuta, conferisce loro un maggior carisma lasciando al contempo quel tono più lieve e scanzonato che vediamo tener loro nel resto dell’albo.
Il tutto contenuto in un albo con la copertina firmata da Cristiano Spadoni e Roberto Recchioni, e che contiene anche il già citato numero 0, Tunnel & Troll.
A lettura ultimata, la sensazione è che 4Hoods abbia sicuramente del potenziale, che se sapientemente gestito può sicuramente renderla una collana interessante per la sua vena ironica e il suo gusto citazionista del mondo fantasy. Il mio dubbio sulla facilità di far breccia nel pubblico young per ora rimane, ma sono pronto a rimangiarmi questa visione pessimistica.
Fino ad allora mi limiterò a sentirmi parte di questo mondo gridando con i 4Hood ‘All’avventura!‘