All wall must fall, la Guerra Fredda cyberpunk! – Recensione

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Uno dei punti essenziali del mondo moderno è la caduta del muro di Berlino nel 1989, con la fine della divisione del mondo nei due blocchi che per lungo tempo avevano caratterizzato la Guerra Fredda. E se questa epocale svolta non avesse mai avuto luogo? Questa domanda è balzata in testa ai realizzatori di All wall must fall, i tedeschi di Inbetweengames.

Il nome di questa software house non è dei più altisonanti, ma la sua recente formazione ha potuto contare sull’adesione di alcuni sviluppatori che hanno contribuito a creare Spec Ops: The line, titolo third person shooter che ha mostrato una trama ed una cura nell’aspetto narrativo incredibilmente avvincente.

All wall must fall è la prima fatica di Inbetween games, che sceglie di cimentarsi con il cyberpunk per un tactic game isometrico

L’anno è il 2089 e Berlino è ancora divisa in due blocchi, intenti a spiarsi a vicenda, con agenti dell’una e dell’altra fazione impegnati a fermare una continua escalation di violenza che potrebbe condurre alla guerra finale. Una minaccia incredibilmente credibile, visto che il nostro protagonista, Kai, è un agente speciale del futuro inviato nell’anno 2089 per scoprire chi ci sia dietro questa complessa macchinazione, al fine di fermarlo. Come da tradizione, non saremo i soli a giocare a Terminator, ma anche i nostri rivali invieranno le proprie forze indietro nel tempo, per ostacolare la nostra missione. Tutto il futuro del nostro mondo si decide in una gelida notte a Berlino, una notte che solo noi possiamo indirizzare verso una storia in cui il mondo non viene sconvolto da una tragica guerra finale.

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L’ambientazione futuristica di All wall must fall è ben studiata e caratterizzata. L’impianto di base è quello della fantascienza stile cyberpunk, sia nel contesto urbano che nella caratterizzazione di ambienti e personaggi. Il nostro Kai è un bestione dotato di un braccio robotico che non sfigurerebbe nello Sprawl di Gibson, sia per l’aspetto che per la sua personalità border line.

Il titolo di Inbetweengames è un tattico isometrico la cui ispirazione principale sembra arrivare da Syndicate per l’ambientazione e dalla serie di X-Com per quanto riguarda la gestione dei combattimenti. Durante la nostra folle notte per i locali di Berlino (quasi tutti gay bar, stranamente) avremo modo di imparare a gestire al meglio le nostre opzioni per riuscire a portare a termine la nostra missione.

Essendo coinvolti i viaggi nel tempo, non poteva mancare una particolare feature in cui proprio il tempo diventa il vero protagonista. Mentre ci aggiriamo per Berlino, un contatore a schermo mostrerà quanto tempo ci rimane, traducendo i minuti in un valuta che potremo usare per comprare la possibilità di ripetere alcune azioni il cui esito non è andato propriamente a buon fine. Uno scontro a fuoco ci ha visti finire a terra in un lago di sangue? Riavvolgiamo il tempo fino ad un punto sicuro, evitando l’errore fatale!

Si tratta di una possibilità intrigante, anche perché Inbetween games ha trovato un modo intelligente per gestirla. Il tempo diventa una risorsa incredibilmente preziosa, che possiamo alimentare compiendo missioni oppure azzeccando le risposte giuste durante i numerosi dialoghi che affronteremo in All wall must fall.

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Aspetto curato e ben approfondito, i dialoghi. Ispirandosi alla nuova scuola dei colloqui emozionali visti in titoli come Deus Ex o in alcuni GdR BioWare, All wall must fall ci offre una schermata in cui le reazioni emotive dei nostri interlocutori vengono costantemente tenute sotto controllo, fornendoci dati la cui lettura può aiutarci a capire su quali tasti premere per ottenere le informazioni che desideriamo. Dimostrazione classica l’entrare in un locale e parlare con il buttafuori, che vuole levarci la nostra pistola fino a che non facciamo leva sul suo rispetto per i veterani, mostrando il nostro braccio artificiale, memento di un’eroica azione in guerra.

Azzeccare la giusta risposta e vincere questa sfida di parole ci premia con del prezioso tempo, che va ad aggiungersi alla nostra risicata scorta. Naturalmente, anche all’interno dei dialoghi potremo usare il tempo per riprovare un diverso approccio in caso di chiusura dei nostri interlocutori. Se anche in questo caso dovessimo fallire, non ci resta che affidarci alla cara vecchia pioggia di proiettili.

Nei combattimenti, All wall must fall mostra la sua natura di tactical game isometrico a turni. La dinamica della mappe, generate in modo procedurale, ricche di particolari come divanetti e mobilio che diventano pratiche coperture durante gli sconti. Le sparatorie non sono particolarmente coinvolgenti, visto che il nostro Kai è un buon sparatore e ha il vantaggio di poter riavvolgere il tempo in caso di ferite gravi. La maggior parte delle volte, uno scontro a fuoco si risolve in mettersi al riparo, iniziare a sparare, ricaricare, rimettersi al riparo e infine incassare la ricompensa per una missione completata. Carina la scelta di farci rivivere in tempo reale il combattimento una volta terminato, quasi un omaggio ad una certa scuola di cinema.

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In questo aspetto, All wall must fall mostra un tentativo di mettere in atto una minima personalizzazione del personaggio. Sarà nostra possibilità migliorare il nostro armamento oppure sviluppare nuove capacità legate al tempo, tra cui maggior durata del riavvolgimento e rallentamento dello stesso. Pur non essendo nulla di particolarmente eccezionale, si tratta di piccoli accorgimenti che rendono comunque interessante e vario il titolo di Inbetweengames.

Stilisticamente parlando, All wall must fall fa la sua buona impressione, senza particolari eccellenze. Il mondo di gioco è permeato da un gamma di sfumature di verde che dona al tutto un tono cyberpunk più alla Tron che alla Neuromante, ma che non stona con gli squarci luminosi di alcune ambientazioni. La grafica ricorda molto alcuni capolavori del passato dei tactical games, con animazioni piuttosto basilari che, curiosamente, aggiungono fascino al titolo. Non mancano alcuni piccoli difetti in fase di gioco, come situazioni il cui svolgimento pare seguire andamenti misteriosi, o il nostro braccio meccanico che cambia lato peggio che la gobba di Igor in Frankestein Jr.

Nel complesso, Inbetweengames con All wall must fall ha mostrato una buona prova delle proprie capacità, rendendo obbligatoria una sbirciatina alla pagina Steam del titolo e il conseguente acquisto di questo particolare titolo.