Tutto quello che dovete sapere su Aquaman, l’eroe marino di DC Comic

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Tra tutti i supereroi DC, Aquaman è probabilmente quello più spesso soggetto a facile ironia: “parla con i pesci”, “la Justice League chiede il suo aiuto solo quando il pericolo è in mare, cioè lo 0% delle volte”… Eppure il pianeta Terra è coperto al 70% d’acqua, anche il corpo umano è composto di una percentuale altissima (secondo alcune fonti, fino al 90%!) di acqua e da questo elemento è nato un supereroe dalla carriera eccezionalmente longeva e piena di eventi memorabili, che sta per avere il suo primo film solista al cinema.

Aquaman, eroe di due mondi

Aquaman appare per la prima volta nel 1941, ad opera di Paul Norris e Mort Weisinger, e come tutti i supereroi pubblicati da così tanto tempo, le sue origini sono state riscritte più volte, spesso anche con modifiche radicali. Gli elementi che ricorrono più o meno in tutte le versioni ci dicono che è il figlio di una femmina atlantidea, Atlanna, e di un essere umano, il custode del faro Tom Curry. La sua natura ibrida gli ha permesso di vivere parte della sua giovinezza tra gli umani come Arthur Curry e parte ad Atlantide come Orin.

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Nel continente sottomarino, ha potuto reclamare il suo ruolo di erede al trono, poiché Atlanna era una regina, ma si è trovato a contendersi il trono con in fratellastro Orm, detto anche Ocean Master. La sua guida nell’apprendere lo stile di vita sottomarino è stato lo scienziato atlantideo Vulko, caro amico di Atlanna (Sì, Atlanna non era stata proprio un santa, ma non vedeteci qualcosa sotto). Esiste anche una versione delle sue origini in cui nei primi mesi di vita è stato allevato dai delfini, e un’altra, quella del 1941, in cui è il frutto di esperimenti scientifici compiuti da terrestri. E si chiama legalmente Aquaman.

Dorme con i pesci

Come le origini, i poteri di Aquaman non sono rimasti costanti nel corso del tempo. La sua fisiologia atlantidea gli permette di respirare sott’acqua, di sopportare la pressione dell’oceano e migliora le sue percezioni, perciò è più forte, più resistente, e ha vista e udito più acuti di un essere umano. Come rovescio della medaglia, non può stare troppo a lungo fuori dall’acqua. La sua appartenenza alla famiglia reale e la sua natura ibrida però lo rendono più robusto di un comune atlantideo, perciò può sopportare permanenze all’asciutto più lunghe e in acqua è più potente dei suoi simili. Aquaman è in grado di comunicare telepaticamente con tutte le forme di vita acquatiche e di comandarle, ma se abusasse di questo potere per costringerle a mettersi in pericolo finirebbe per perderlo, perché l’istinto di sopravvivenza degli animali prevarrebbe sul suo controllo. A volte, con uno sforzo di concentrazione molto alto, può ottenere una breve percezione simultanea di tutto ciò che sentono le creature marine, una sorta di coscienza collettiva.

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Per un certo periodo è stato trasformato in un elementale dell’acqua: in questa condizione, poteva controllare i liquidi e modellarsi in qualunque forma. In un’altra epoca della sua vita è stato privo della mano sinistra. L’arto mutilato è stato rimpiazzato da una fiocina, da una mano cibernetica capace di trasformarsi in arpione ed emettere scariche elettriche, e da una mano magica in grado di controllare l’acqua (idrocinesi), di guarire, e di disidratare al tocco.

Le Avventure acquatiche di Arthur Curry

Le numerose trasformazioni che Aquaman ha subito e che hanno modificato i suoi poteri costituiscono solo una parte delle numerose avventure che questo eroe ha avuto nella sua lunga carriera. Per cominciare, ha contribuito a fondare la Justice League con Superman, Batman, e gli altri eroi più famosi della DC, e successivamente, in un momento di crisi del gruppo, ne ha anche organizzato una versione diciamo “più piccola” con base a Detroit. Ha difeso innumerevoli volte il suo regno sottomarino da Black Manta, un individuo che, dopo anni di abusi e sofferenze, ha sviluppato la morbosa convinzione che l’unico ambiente adatto a lui sia il mare, e perciò si è dotato di un’avanzatissima tuta subacquea, in grado anche di sparare raggi laser.

Il suo dominio sui mari è stato conteso, nel corso degli anni, oltre che da Black Manta e da Ocean Master, anche da altre minacce, come una multinazionale senza scrupoli intesa a sottrarre agli atlantidei i segreti delle loro tecniche di allevamento delle creature acquatiche (Capitan Findus nega qualsiasi coinvolgimento, ma io aspetto ancora il crossover), da una razza di meduse intelligenti, da un piranha terrorista di nome Cariddi, e da Koryak, un suo figlio segreto nato da una relazione con una donna inuit. Arthur è stato anche una specie di esploratore e i suoi viaggi lo hanno portato ad imbattersi anche nella mitica Dama del Lago delle leggende Arturiane (la quale ovviamente deve conferire anche stavolta i suoi doni a un re che di nome fa Artù) e altre leggende irlandesi come la civiltà perduta dei Tuatha de Danaan, ovviamente condita in guazzetto. Per un certo tempo, ha anche governato una versione sottomarina della città di San Diego chiamata Sub Diego.

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Numerosi sono stati gli autori che hanno legato fasi determinanti delle loro carriere al personaggio di Aquaman. Peter David, famoso per la sua scrittura ironica e profonda e per la lealtà con cui si legava a un personaggio anche per un intero decennio, ha avuto un impatto determinante su questo personaggio verso la metà degli anni ’90. David fu il primo a mutarne l’aspetto dandogli i capelli lunghi, la barba e la mano mozzata; influenzò molto anche la sua caratterizzazione rendendolo più rabbioso e selvaggio. In tempi più recenti, Geoff Johns, uno degli autori più determinanti della DC Comics contemporanea, ha avuto il merito di aver riportato le sue avventure sulla terraferma. A Will Pfifer si deve il ciclo di Sub-Diego, a Kurt Busiek (Marvels, Astro City) una deriva fantasy con l’introduzione del figlio Arthur Joseph; a Rick Veitch (Swamp Thing, The One) la deriva soprannaturale e al meno noto Neal Pozner molte delle storie legate ai complessi legami familiari del principe di Atlantide.

In fondo al maaar…. In fondo al maaarr”

Altrettanto importanti sono le relazioni sentimentali che Aquaman ha avuto nel corso degli anni. La sua compagna da più tempo è Mera, regina di una dimensione alternativa fatta d’acqua, che sposò nel 1964, con uno dei primi matrimoni della storia dei fumetti di supereroi, un anno dopo ebbero un figlio, Arthur Jr., talvolta chiamato affettuosamente Aquababy. Tuttavia è stato legato anche ad altre donne: ricordiamo Kako, la giovane inuit che gli ha dato un figlio, Dolphin, un’altra supereroina anfibia, e Esther Maris, sua compagna a Sub-Diego. In alcune continuity alternative è sposato con Wonder Woman. Ha avuto anche una giovane spalla, Garth, il principe di una colonia atlantidea, divenuto supereroe e fondatore dei Teen Titans prima con il nome di Aqualad e poi con quello di Tempest. In tempi recenti, per fare un omaggio alle storie più ingenue dell’epoca delle origini, sono apparsi brevemente anche un Aquadog e un’Aquagirl.

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Altrettanto degna di nota è la sua carriera come personaggio multimediale: Aquaman debuttò in tv già nel 1967 con un cartone animato tutto suo. Poi fu nei Superamici, e in tutti i principali cartoni moderni da Justice League Unlimited in poi, compresi anche The Brave and The Bold e Teen Titans. Altrettanto longeva e la sua carriera nei videogiochi, che comincia nel lontanissimo Justice League Task Force per console a 16 bit e continua fino al recente e fortunatissimo Injustice. Dopo una sua apparizione nel telefilm Smallville, si pensò a farne il titolare di un serial tutto suo, che sarebbe dovuto partire nel 2006 con il titolo di Aquaman o di Mercy Reef, dal nome di uno dei luoghi dell’infanzia di Arthur. Il personaggio in Smallville era interpretato da Alan Ritchson, ma il pilota fu girato con Justin Hartley protagonista. Siccome i ruoli da supereroe tendono ad appiccicarsi a certi attori, Hartley finì invece per interpretare Green Arrow (sempre in Smallville) e Ritchson sta per tornare in scena come Hawk in Titans, una delle serie che inaugureranno la piattaforma digitale della DC.

Dell’apparizione di Aquaman in Justice League e nell’imminente film in solitaria diretto da James Wan, entrambi con Jason Momoa nel ruolo, credo non serva neanche parlarne, per quanta attenzione ha già ricevuto: aggiungo solo che l’aspetto e l’interpretazione di Momoa saccheggiano a piene mani da ogni epoca del personaggio, mescolandone gli elementi più caratteristici.