She-ra e le principesse del potere, su Netflix torna la leggendaria principessa di Eternia

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Gli anni ’80 sono stati il dominio della Filmation, casa d’animazione americana che riuscì a crearsi uno zoccolo duro di appassionati con una produzione di prim’ordine. Tra le proposte, giusto per citare due nomi da poco, The Original Ghostbusters (quelli con lo scimmione, per capirsi), BraveStarr ed il più noto, He-Man. Non mancò però un personaggio femminile che si rivolgesse al pubblico di ragazzine, attirando anche lo sguardo dei ragazzi: She-Ra.

She-Ra torna su Netflix per ispirare una nuova generazione

Imparentata in modo stretto con Adam (la versione ‘normale’ di He-Man), She-Ra seguiva la tradizione della Filmation, con una caratterizzazione precisa del personaggio. L’eroina di Eternia era un ottimo prodotto perché riusciva ad essere una ribellione agli stereotipi del periodo ed offrire anche un ideale donna non remissiva e costretta a dipendere dall’eroe di turno, ma esser lei la protagonista. Sensuale, coraggiosa e sicura di sé, She-ra poteva essere un’ispirazione e offrire una visione più solida del ruolo delle donne nella società.

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Per anni, chi ha ricordato She-Ra la ha considerata un personaggio forte e positivo. Ma questa visione deve ora scontrarsi con la nuova visione dell’eroina proposta dalla serie animata di Netflix uscita il 13 novembre.

Partiamo col dire una cosa: poveri ragazzi di oggi. Tra reboot e remake sono ridotti a doversi accontentare di personaggi ‘usati’ dagli adolescenti delle generazioni precedenti, senza avere un qualcosa che sia solo loro. Questo può dipendere anche dal fatto che i creatori di queste serie siano i ragazzi di un tempo, intenzionati a rimettere mano ai propri miti adolescenziali in una sorta di passaggio delle consegne.

L’idea di riscrivere l’ideale di She-Ra che avevamo negli anni ’80 è sicuramente un azzardo, per noi che siamo cresciuti con quei cartoni animati. Appunto, ci siamo cresciuti, quindi ora è il momento di accettare che non siamo più noi al centro delle attenzioni dei produttori, ma le nuove generazioni.

E da questo punto di vista, la She-Ra di Netflix è un prodotto perfettamente riuscito. She-Ra e le principesse guerriere rientra all’interno dell’animazione moderna, con un taglio più libero nelle animazioni ed uno stile che si discosta in modo evidente dall’opera originale. Un distacco che avviene anche nella ricostruzione della storia.

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Pur tornando tipici elementi di background della serie originale, She-Ra e le principesse adatta la trama ad una dimensione più contemporanea.

Adora è una giovane cadetta delle armate dell’Orda di Ordak, una forza che cerca di portare ordine e disciplina in una terra popolata dalle ribelli Principesse. Orfana senza passato adottata da Ordak, signore dell’Orda, Adora è una principessa di Eternia, plagiata dalla ferrea dottrina dell’armata di Ordak sin dall’infanzia. La ragazza cresce con fedeltà cieca ai precetti dell’Orda, preparandosi ad esserne il capitano, fino al suo primo incontro, del tutto fortuito, con due dei nemici, la principessa Glimmer e il suo amico Bow.

Questo incontro sarà l’inizi di un viaggio per Adora, che la porterà a comprendere come la sua fedeltà ai precetti dell’Orda possano non essere così ben riposta. La scoperta dell’altra fazione e di una realtà diversa da ciò che Adora ha sempre creduto, sono solo il primo passo di Adora verso la sua nuova vita come She-Ra, la principessa del potere, ultima speranza della ribellione.

La visione di Dreamworks della nuova She-Ra è affidata alla creatività di Noelle Stevenson, giovane autrice classe ’91, che riscrive la storia di She-ra adattandola alle narrazioni moderne e cambiando lo spirito di approccio agli spettatori.

Fedele ad un concept di riconoscimento tra personaggio e spettatore, She-Ra e le principesse del potere abbandona le idee di ispirazione della serie storica per realizzare un ritratto degli adolescenti, tra dubbi e ribellione, compiendo i primi passi verso l’età adulta e le prime vere scelte.

All’interno di She-Ra e le principesse del potere non mancano alcuni interessante spunti narrativi, come la ricerca del proprio posto nel mondo o la difficoltà di trovare la propria strada. Non meno trascurabile il modo in cui i diversi personaggi interagiscono tra loro, dando vita anche ad una valorizzazione di aspetti individuali che possono essere un sostegno anche agli adolescenti meno sicuri di sé. Protagonisti come Glimmer, capace di accettare con spirito sereno la propria rotondità in un mondo di fisici perfetti, o relazioni complesse come quella tra Adora e Catra rendono questo cartone animato un prodotto di valore, in cui la narrazione, ritmata da siparietti e ironia spicciola, non perde mai di intensità, trovando anche le giuste corde con cui lasciare ai giovani spettatori qualche consiglio sulla propria vita. Un po’ come la versione Filmation faceva anni fa con la morale di fine episodio.

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Notevole anche la caratterizzazione dei due diversi schieramenti, con una definizione anche ambientale piuttosto netta. La ribellione vive in zone naturali rappresentati con colori vivi e delicati, in cui l’armonia con la natura è valorizzata e resa uno dei punti, contrapposto al design industriale e verdastro tipico dell’Orda. Anche questo aspetto, rende She-Ra adatto ad un pubblico adolescente, che non fatica a riconoscere in questi dettagli un facile modo di identificare questi due schieramenti.

Per quanto refrattario ai remake e reboot vari, She-Ra e le principesse del potere è una delle migliori produzioni di questo filone, capace di mostrare un valido prodotto che riesce a utilizzare al meglio un buon concept per veicolare un messaggio forte. Inserito all’interno di un comparto di animazione che comprende prodotti come Disincanto, la scelta di Netflix di creare una nuova versione di She-Ra adattandola al nuovo gusto del mondo dei cartoni animati è comprensibile meritando un’apertura mentale anche da chi è cresciuto con l’originale.