Dai Simpson a Friends: IKEA ricrea i soggiorni delle serie TV con i propri mobili

Di Salvatore Miccoli 3 Min di lettura

Da oggi IKEA verrà vista sotto una nuova luce che metterà in ombra i facili umorismi sui nomi dei suoi mobili, nonché sulla fama di strumento di tortura per uomini e ragazzi, forzatamente trascinati da mogli e fidanzate in interminabili pomeriggi domenicali passati tra scaffali e mensole d’ogni foggia.

IKEA ricrea i soggiorni delle serie TV con i propri mobili dando vita alle celebri ambientazioni casalinghe dei Simpson, di Friends e di Stranger Things

Con una mossa di marketing davvero geniale, la famosa catena svedese specializzata nella vendita di mobili ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria che pesca a piene mani nella cultura pop, riproponendo tre iconiche ambientazioni di altrettante celebri serie TV e ricreandole usando mobili e complementi d’arredo che è possibile trovare proprio nei negozi del marchio scandinavo.

Dai Simpson a Friends passando per Stranger Things, i soggiorni delle serie TV riprodotti da IKEA, avvalendosi anche dell’ausilio di software di progettazione 3D per i dettagli, potranno diventare realtà anche nelle vostre case perché ogni singolo componente è presente nel catalogo del negozio.

Certo, a meno che non decidiate di intraprendere una profonda ristrutturazione dei vostri appartamenti, sarà abbastanza improbabile ottenere lo stesso effetto di queste classiche ambientazioni ormai entrate nell’immaginario collettivo, ma se avete qualche risparmio da parte forse avrete la possibilità di bere una birra stravaccati sul divano di Homer, appendere luci di natale seguendo l’esempio di Joyce Byers oppure sedervi a guardare la TV vestite da sposa come Monica, Rachel e Phoebe.

La campagna pubblicitaria sembra dedicata ai negozi IKEA degli Emirati Arabi ma siamo fiduciosi che il marchio svedese possa riproporre gli stessi mobili anche nei negozi di altri paesi del mondo.

Chissà, forse la prossima volta che vi trascineranno all’IKEA potrebbe essere anche divertente!

Mitikö!

Fonte: adweek

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