CMON sta vivendo un periodo complesso e il nuovo tentativo di raccogliere capitale tramite la vendita di nuove azioni non ha raggiunto l’obiettivo.
Il piano prevedeva la vendita di oltre 360 milioni di nuove azioni, con una valutazione complessiva di poco superiore ai 5 milioni di dollari. La raccolta sarebbe dovuta servire a finanziare lo sviluppo di nuovi giochi, attività di marketing, eventi e il fabbisogno quotidiano dell’azienda. L’operazione avrebbe portato almeno sei nuovi investitori, tramite Grand China Securities, a patto che la Hong Kong Stock Exchange approvasse il tutto entro il 7 novembre.
Quel via libera non è arrivato. CMON ha comunicato che le condizioni non erano state soddisfatte, precisando però che la mancata conclusione dell’accordo non avrebbe avuto effetti negativi rilevanti sul suo business. Allo stesso tempo, il consiglio di amministrazione ha confermato che la ricerca di nuove opportunità di finanziamento continuerà.
Perdite crescenti e asset in vendita
Il risultato arriva dopo mesi di tensione finanziaria. La società ha perso quasi 7 milioni di dollari nella prima metà dell’anno, dopo aver registrato 3 milioni di perdita nel 2024. Questi numeri superano di molto l’utile totale di 4,2 milioni ottenuto negli ultimi nove anni.
Per reagire all’emergenza, CMON ha rallentato o fermato lo sviluppo di nuovi giochi e di nuove campagne, ha ridotto drasticamente il personale e ha iniziato a vendere diversi IP storici. Tra questi Zombicide, Blood Rage, Rising Sun, Cthulhu: Death May Die e altri titoli appena acquisiti dopo il fallimento di Mythic Games. Di recente è stata anche ceduta la sede centrale acquistata a Singapore nel 2017, operazione che ha portato circa 2,4 milioni di dollari.
L’azienda continua comunque ad avere un forte impegno verso i progetti in sospeso: ci sono otto campagne crowdfunding non ancora consegnate per un totale di circa 18 milioni raccolti, più altri otto giochi preordinati ancora in attesa di raggiungere i backer.
Comunicazione difficile e un rapporto con i backer sempre più delicato
La situazione ha provocato ritardi, pressioni sul servizio clienti e un aumento senza precedenti delle richieste di rimborso. CMON ha spiegato che si è innescato un circolo vizioso: più i ritardi crescono, più aumentano i rimborsi; più si pagano rimborsi, meno risorse restano per accelerare la produzione e la logistica. Una spirale che l’azienda definisce una delle sfide più difficili mai affrontate.
Anche i tagli al personale hanno avuto un peso notevole. Con un team ridotto a una frazione rispetto al passato, ogni giornata diventa un equilibrio complicato tra produzione, logistica, assistenza clienti e gestione finanziaria.
Un tentativo di riposizionamento sul mercato
In mezzo a questa situazione, CMON ha provato a ripensare il proprio modello. A luglio ha annunciato una nuova strategia, meno basata su campagne mastodontiche e più orientata al lancio diretto nei negozi di giochi piccoli e immediati. A Essen ha presentato Collect!, Peanuts Talent Show, Fairy Perfume, Rocket Punch e Yokai Carnival.
Nonostante la vendita di vari asset, il catalogo mantiene ancora serie di forte richiamo come Marvel United e DC Super Heroes United, che hanno generato oltre 18 milioni di dollari complessivi nelle campagne passate. È chiaro però che il percorso per tornare a una situazione stabile sarà lungo.


