La casa editrice Czech Games Edition (CGE) รจ al centro di una forte polemica dopo lโannuncio di Nome in Codice: Back to Hogwarts, una nuova edizione del popolare party game ambientata nel mondo di Harry Potter. La decisione ha provocato la reazione di importanti recensori e influencer del settore, che hanno annunciato un boicottaggio in segno di protesta contro il legame indiretto con J.K. Rowling, accusata da anni di retorica anti-trans.
Il dibattito si รจ acceso quando CGE ha presentato il gioco su BlueSky il 23 luglio, ricevendo numerose critiche prima di chiudere i commenti e disattivare la funzione di condivisione. La situazione si รจ aggravata dopo una dichiarazione ufficiale dellโeditore, giudicata insufficiente da molti, poichรฉ non menzionava nรฉ lโautrice nรฉ il franchise, limitandosi a sottolineare lโamore per il mondo magico da parte del team.
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La reazione della community e il boicottaggio dei principali media di settore
Le critiche non si sono fermate. Importanti realtร come No Pun Included, Shut Up & Sit Down e 3 Minute Board Games hanno annunciato che non tratteranno piรน giochi CGE, definendo la scelta di pubblicare una versione Harry Potter โun atto dannoso per una comunitร giร marginalizzataโ.
Tom Brewster di Shut Up & Sit Down ha definito il gioco โuna mossa commerciale priva di anima e profondamente offensiva per le persone transโ, mentre Efka Bladukas di No Pun Included ha spiegato che il boicottaggio non รจ punitivo ma una scelta etica: โNon vogliamo contribuire a una decisione che arreca danno. Con cosรฌ tanti giochi disponibili, possiamo dare spazio ad altri editoriโ.
Anche designer e artisti di rilievo, come Eric Lang e Beth Sobel, hanno criticato CGE, invitando lโazienda a rivalutare la pubblicazione o a destinare parte dei proventi a organizzazioni che sostengono i diritti delle persone trans.
Prospettive future per CGE e Gen Con
Il caso arriva in un momento delicato: CGE รจ infatti presente alla Gen Con 2025, una delle fiere piรน importanti del settore che prenderร il via proprio oggi e dove diverse voci hanno annunciato azioni di protesta presso lo stand dellโeditore. Tra queste, lโidea di un โsit-inโ per attirare lโattenzione sulla questione e invitare CGE a prendere una posizione piรน chiara.
Lโazienda non ha ancora rilasciato ulteriori commenti, mentre il dibattito continua a dividere la community tra chi separa opera e autrice e chi ritiene impossibile ignorare lโimpatto delle sue posizioni pubbliche.