Aliens Defiance: Ammaraggio e Rientro – Recensione

Aliens Defiance 6

Aliens Defiance mostra il finale dell’epopea di Zula Hendricks nella sua lotta alla Weyland-Yutani

La corsa di Aliens Defiance giunge al termine con questo sesto numero. In questi mesi saldaPress ci hanno mostrato l’incredibile avventura della Marine Zula Hendricks e del suo compagno sintetico Davis-1, in una crociata disperata volta ad impedire alla Weyland-Yutani di entrare in possesso di uno xenomorfo.

Ammaraggio e Rientro, i due capitoli finali della saga, sembrano trasformare la dura battaglia di Zula in una sconfitta, dopo aver cercato in ogni modo di contrastare lo strapotere della compagnia e il dover vivere un continuo dilemma interiore tra senso del dovere e giustizia.

Abbiamo visto Zula affrontare con determinazione questa lotta per la sopravvivenza, scappando per la galassia e cercando di rallentare la compagni il più possibile, ma alla fine, nello scorso numero, l’abbiamo vista cedere. Tra il suo fisico debilitato ed una lotta impari che sembrava già destinata ad un infelice esito.

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Brian Wood sembra seguire quello che è da sempre il contesto di Alien: gli eroi non sempre vincono ed anche se si arriva vivi alla fine della storia, non per questo se ne esce vincitori (o si è smesso di lottare, come ben sa Ripley).

Aliens Defiance segue alla perfezione questo dogma ed il suo finale non si sottrae a questa legge. In Ammaraggio, assistiamo ad un arrivo rocambolesco sul nostro pianeta, con Zula e la dottoressa Hollis che vengono recuperate dalla compagnia, dopo aver visto il relitto dell’Europa inabissarsi, con all’interno Davis 1.

In questo albo finale di Aliens Defiance non ci sono parti d’azione, la nostra attenzione viene completamente focalizzata sulle conseguenze emotive delle azioni dei protagonisti. Zula deve far fronte alla sua scelta di tornare, finendo direttamente tra le mani di coloro da cui ha scelto di scappare fin dall’inizio della serie, combattendoli. Il ritorno non è certo una passeggiata.

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Non si tratta solo di dover rispondere delle proprie azioni, ma anche di come la giovane viene accolta dai suoi commilitoni. Il rapporto di Zula con in marines coloniali è stato uno degli spunti narrativi più interessanti dell’intera serie, il suo volersi attenere ad un senso dell’onore e di comunione tra marines, che l’ha portata anche a degli scontri con quei fratelli in divisa a cui lei era profondamente legata. In Rientro, Zula viene messa sotto corte marziale, ma nonostante si assuma con dignità le proprie responsabilità non rinnega assolutamente le proprie decisioni, anzi, ne riafferma la correttezza e la necessità.

Woods con Zula ha dato vita ad un personaggio incredibile, e quest’ultimo appuntamento di Aliens Defiance ribadisce l’intensità emotiva della donna. Nelle didascalie sono riportati i suoi pensieri, le sue paure e le sue speranze. Si legge determinazione, rimorso, ostinazione e rimpianto. L’unica amica rimasta, la dottoressa Yang, diventa inizialmente un sostegno essenziale per Zula, rivelandosi oneste nelle parole lette nei numeri precedenti.

Il vero nemico di Aliens Defiance è la Weyland-Yutani, non ci sono più dubbi. Per quanto letali e violenti, gli xenomorfi seguono un proprio istinto animale, mentre i dirigenti della compagni sono dei lucidi carnefici, accecati da potere e profitto. Lo vediamo chiaramente in Rientro, quando non esitano a compiere una scelta rischiosa, preferendo realizzare i loro scopi a discapito di una vita.

Va riconosciuto a Wood di avere portato a compimento tutte le diverse linee narrative presentate nella gestione di questa miniserie. Unico rimprovero potrebbe esser non aver maggiormente approfondito la figura della Hollis, che avrebbe meritato uno spazio maggiore. I veri protagonisti sono rimasti sempre Zula e Davis, specialmente quest’ultimo in una costante crescita che fino all’ultimo mi ha appassionato.

Il finale aperto, ispirato ad un certo modo di fare cinema, è intrigante, ma ad oggi sappiamo che Wood non è al lavoro su un nuovo arco narrativo di Aliens Defiance.

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Per questo capitolo finale, i disegni di Eduardo Francisco sono stati più che adatti. La fase dell’ammaraggio è spettacolare, incredibilmente dinamica, così come sono dotate di un forte carattere le tavole del processo di Zula o la sua ripresa fisica dopo l’operazione. Francisco sa come trasmettere una certa emotività, un tratto essenziale per far trasparire tutta la complessità dell’animo di Zula.

Con la fine di Aliens Defiance non si esaurisce l’impegno di saldaPress nel presentare altre storie ambientate nell’Aliens Universe. Fire and Stone ha ancora un’ultima uscita prevista per ottobre, ma in formato spillato dal 27 ottobre in edicola sarà presente Aliens, albo in cui saranno contenute una storia extra di Aliens Defiance ed una nuova linea narrativa.

Tirate un sospiro di sollievo e caricate il fucile a impulsi, gli xenomorfi non si sono ancora arresi!

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