Nel mondo ipercinetico dei cinecomic, รจ raro che un effetto visivo ti si stampi in testa non per lo spettacolo, ma per il terrore silenzioso che trasmette. Con Thunderbolts*, il regista Jake Schreier ha deciso di scuotere il pubblico con una scelta artistica che affonda le radici in uno dei momenti piรน bui della storia umana.
Ombre sul muro e sull’asfalto: quando lโorrore รจ reale
In unโintervista a Collider, Schreier ha spiegato che lโeffetto visivo usato per le uccisioni di Void, la forza distruttiva che annienta i nemici lasciando dietro di sรฉ sagome nere bruciate come fuliggine sulle superfici, รจ ispirato alle ombre nucleari di Hiroshima.
โVolevamo qualcosa che non sembrasse solo computer graphics, anche se stavamo lavorando con i migliori studi di effetti visivi al mondo” ha detto il regista. “Lโidea รจ partita da immagini reali, da quei resti delle persone rimasti impressi sui muri dopo lโesplosione.โ
Quelle ombre, formatesi nel 1945 a causa del calore istantaneo generato dalla bomba atomica, non sono solo simboli di morte, ma eco visive di una immane tragedia, di un trauma collettivo umano. E Schreier ha voluto canalizzarle in una minaccia che, pur fittizia, colpisce con unโangoscia tangibile.
Una sparizione silenziosa, in linea con il tono profondamente “umano” di Thunderbolts*
Schreier non voleva uno degli ormai classici effetti digitali che simulano vaporizzazioni e sparizioni. Il suo obiettivo era ottenere un effetto quasi documentaristico, unโevanescenza istantanea e inquietante, con un passaggio di appena un fotogramma e mezzo tra il momento della sparizione e la comparsa dellโombra.
โSe ci metti di piรน, entri subito nel territorio del โvapore digitaleโ, e perdi tutta lโefficacia. Doveva essere rapido, ma anche spiazzante nella sua inquietante semplicitร .โ
E per ottenere questo effetto, tutto (dalla fotografia alla regia) รจ stato progettato con precisione quasi chirurgica: lโangolo della camera, la distanza, lโallineamento tra Void e il bersaglio. Unโeclisse dโinquadratura, per usare le parole del regista.
Void: un villain che resta impresso grazie alla sua umana oscuritร
In un MCU sempre piรน affollato di minacce cosmiche e divinitร interdimensionali Void, alter ego nichilistico di Sentry, si distingue proprio per la sua “umanitร ”. Non urla. Non esplode. Ti cancella lasciando un segno muto e indelebile, una cosa che inquieta e fa piรน paura di mille effetti speciali iper-luminosi.
Thunderbolts* ci ha ricordato che lโorrore puรฒ essere anche statico, silenzioso, e che il vero villain non รจ sempre quello che filosofeggia o spara raggi laser. A volte รจ solo unโombra sul muro che una volta era una persona.