Mogli e buoi: matrimoni e vendetta nel terzo volume di Redneck – Recensione

mogli e buoi cover

Raccontare i vampiri, in ogni possibile media, non è semplice. Dai tempi di Stoker si sono presentate svariate rivisitazione del mito gotico dei succhiasangue, tra interessanti idee e progetti al limite dell’offensivo. Se a cimentarsi con questo mito è un narratore del calibro di Donny Cates, diventa inevitabile attendersi una rivisitazione che sappia andare oltre il semplice canone del vampiro, aggiungendo un qualcosa in più.

Redneck, giunto con Mogli e Buoi al terzo volume, incarna al meglio questa speranza.

Redneck torna in fumetteria con il terzo volume della saga del can vampiro dei Bowman, Mogli e buoi

Cates unisce la suggestione del vampirismo al ritratto, anche caricaturale se vogliamo, delle dinamiche sociali dell’America rurale del Sud. E non si potrebbe trovare un’ambientazione migliore per presentare un clan vampiro che cerca di mantenere le proprie tradizioni, intrecciandole alla tendenza rurale ad esser refrattari alle novità.

La scelta di questo background culturale è stata sin dall’inizio uno dei punti a favore di Redneck. Per dare solide basi alla propria creatura, Cates ha voluto intrecciare la storia del clan Bowman con una realtà a lui ben nota, in cui i valori solitamente associata ai principi progressisti dell’America urbana vengono quasi dimenticati in quella che sembra una roccaforte della vecchia tradizione americana. Dalla giustizia personale al rispetto di un codice civile, Cates ci guida all’interno di una vita familiare in costante evoluzione, ovviamente influenzata da un racconto sovrannaturale.

O almeno, questo è quanto ci è stato fatto credere nel primo volume, In fondo al cuore. Le vicissitudini del clan Bowman hanno portato i protagonisti ad affrontare un radicale cambiamento nelle proprie esistenze, venendo colpiti nel punto più nevralgico di una famiglia: la casa e la solidità dei rapporti familiari. In modo accorto, Cates ha imbastito i primi volumi puntando con precisione a questi due pilastri essenziali della vita di un individuo, dapprima rendendoli elementi essenziali della vita dei protagonisti, salvo poi eliminarli dall’equazione, portando Redneck verso nuovi spazi emotivi.

Mogli e buoi è l’occasione perfetta per Cates per dare alla sua storia una profondità ulteriore.

Al centro dell’attenzione viene posto Bartlet, in modo ancora più marcato rispetto ai precedenti volumi. Leggendo i primi due volumi di Redneck, ho imparato a vedere Bartlet come il mio punto di vista in questo contesto narrativo. La personalità del vampiro emergere lentamente, principalmente mostrandoci come le azioni e gli eventi di Redneck impattino sulla sua vita. L’assenza di radici proprie, l’esser un pariah anche all’interno del suo stesso clan sono pesi non indifferenti per Bartlet, che cerca di reagire a queste sollecitazioni nell’unico modo possibile;

Cates vuole spingere i suoi personaggi ad affrontare una nuova esistenza. Per raggiungere questo scopo, Cates decide di abbandonare il contesto rurale, spostando i suoi personaggi in una situazione più particolare, che consente di lasciar emergere dei nuovi spunti narrativi che rendono Mogli e buoi un terzo capitolo essenziale.

Se in precedenza l’attaccamento quasi disperato di Bartlet ai Bowman sembrava mosso dalla semplice necessità di aver un legame solido in questa vita immortale, con Mogli e buoi andiamo alla scoperta del passato più recente (per quanto si possa parlare di recente nella lunga esistenza di un succhiasangue), affrontando una delle ferite più profonde dell’animo di Bartlet.

Interessante il modo sottile con cui Cates riporta il passato di Bartlet in scena, rendendolo la chiave per garantire la salvezza al clan Bowman, ormai prossimo alla fine. In tutto questo, l’autore inserisce la dinamica della famiglia, unita nelle difficoltà, capace di rialzarsi e trovare una nuova sicurezza anche nell’accettazione delle personalità dei diversi protagonisti.

L’importanza di Mogli e buoi, all’interno della serie, risiede anche nel darci finalmente una prima visione di come funziona realmente la società dei vampiri. Eravamo abituati a vedere i Bowman muoversi come degli indipendenti, limitati solo dalle regole che si erano dati per mantenere la propria sicurezza.

Ora scopriamo come, in realtà, dietro l’esistenza dei vampiri ci sia una società segreta che regolarmente la vita dei succhiasangue, dando loro una serie di leggi da rispettare per mantenere la propria esistenza al sicuro. Questa rivelazione di accompagna alla scoperta di un ruolo più che centrale della famiglia Bowman, un’importanza che nei prossimi capitoli della saga di Redneck rivestirà sicuramente una grande importanza.

Mogli e buoi è un momento focale nella storia dei Bowman, una nuova vita possibile per questo clan vampiro, che sembra potersi finalmente godere la meritata tranquillità a lungo ricercata. Ma si sono davvero chiusi tutti i conti con il passato?

Se Cates eccelle nella scrittura della trama, non è meno incisivo il lavoro di Lisandro Estherren e Dee Cunnife sulla parte grafica. Lo stile spigoloso e a tratti caricaturale di Estherren è perfetto per veicolare l’intensità narrativa di Cates, valorizzando l’espressività dei personaggi lavorando al meglio sull’aspetto emotivo dei protagonisti.

La colorazione di Cunnife è la sferzata emotiva finale, con tinte che puntano più all’enfasi dello stato interiore dei personaggi che non alla costruzione di un impianto visivo realistico. Questa aggiunta al resto delle componenti di Mogli e buoi mantiene inalterato il fascino di Redneck, contribuendo a rinnovare l’interesse per questa serie.

Come sempre, saldaPress realizza un buon volume, e la frase finale che ci saluta alla fine di questo terzo volume di Redneck è la promessa dell’arrivo di grandi eventi per il clan Bowman.