Milioni di utenti indonesiani di Steam ed Epic Games (così come delle tante altre piattaforme di digital delivery di videogiochi) sono stati bloccati dalle piattaforme di gioco online dopo che l’Indonesia ha emanato una nuova legge nei giorni scorsi.
La legge in questione richiede infatti alle piattaforme e ai servizi online di ottenere “un permesso” dal Ministero delle comunicazioni e dell’informazione indonesiano, Kominfo, per continuare a operare. Al momento non è chiaro quanto sia complicato o meno ottenere tale permesso.
L’Indonesia blocca i principali servizi online di gaming come Steam, a causa di una nuova controversa legge
Companies that failed to register with Kominfo are now being blocked in Indonesia.
This includes services such as Steam, Epic Games, Paypal etc…
Will update when there is a greater clarity from these platforms or the govt on next steps https://t.co/vtxWjDCC57
— Daniel Ahmad (@ZhugeEX) July 29, 2022
Kominfo ha ricevuto 8.680 domande di permesso nazionali e 282 straniere a partire dallo scorso 29 luglio, data in cui la legge è entrata in vigore. Tuttavia, diversi importanti servizi online, tra cui per l’appunto Steam, Epic Games, Blizzard, Ubisoft ed EA, non hanno richiesto ancora i loro permessi e risultano attualmente bloccati nel paese del sud est asiatico.
Curiosamente, anche altri servizi non legati al gaming come Paypal e che probabilmente non erano nel diretto mirino del governo sono stati bloccati. Sembra tuttavia che sia stata già presentata una domanda dal colosso dei servizi di pagamenti digitali per ripristinare la normale operatività dei suoi utenti.
Ovviamente i gamer indonesiani si sono riversati sui social per esprimere il loro disappunto, utilizzando messaggi duri contro il governo ma anche meme divertenti che stanno facendo il giro di Twitter, Instagram e Facebook.
Well, Kominfo actually block steam, PayPal, Linkin, etc. Luckily I’ve already made a meme out of this#BlokirKominfo pic.twitter.com/uti1lAP1ZK
— KAN-JI (@KAN66014786) July 30, 2022
Come suggerito da molti, il blocco può essere facilmente aggirato aggiornando i DNS o utilizzando una VPN, ma diversi utenti accusano ora il governo di voler effettuare una crociata contro il mondo del gaming come fatto dalla Cina non molto tempo fa.