Descender: La Guerra delle Macchine – Recensione

descender 6 la guerra delle macchine BAO

Bao Publishing porta in scena l’ultimo capitolo di Descender, la saga fantascientifica d’autore targata Image Comics che porta le firme di Jeff Lemire (testi) e di Dustin Nguyen (disegni).

È infatti ora disponibile anche in Italia il sesto ed ultimo volume La guerra delle macchine che ci porterà ancora una volta a viaggiare nello shiftspazio attraverso i nove pianeti della GNU nell’ormai disperato tentativo di fermare l’inevitabile: l’estinzione del genere umano.

La recensione di Descender: La Guerra delle Macchine, sesto e ultimo volume della saga firmata da Jeff Lemire (testi) e Dustin Nguyen (disegni)

Avevo già scritto qualche mese fa la prima recensione della saga di Descender e dell’universo che racchiude, dopo aver letto i primi 5 volumi di questo piccolo gioiello che consiglio vivamente.

La guerra delle macchine è il culmine di questo avvincente arco narrativo che fa ora convergere le storie di tutti i personaggi che abbiamo seguito, amato od odiato, verso un unico e preciso istante. Un istante in cui le decisioni di pochi condizioneranno per sempre il destino di tutti, umani, alieni e macchine.

La guerra delle macchine chiude il ciclo di una storia incredibile ed emozionante, iniziata più di 4000 anni fa

Il sesto volume di Descender unisce in una perfetta ed immaginaria continuità di spazio e tempo avvenimenti antichi di oltre 4000 anni con il tormentato presente che vede gli umani della CGU combattere le truppe robotiche del Cablato.

Sullo sfondo la minaccia sempre presente dei Mietitori, gli enormi robot che solo 10 anni prima avvevano decimato la popolazione della galassia per poi sparire nel nulla, innescando però così di fatto la guerra tra gli uomini e le macchine.

Lemire infatti dopo averci portato attraverso gli ultimi 5 volumi in un turbine semprè più frenetico e ricco di avvenimenti, apre La guerra delle macchine con un attimo di respiro narrativo per gettare un po’ di luce sulle origini antiche e misteriose degli eventi di questo racconto.

Veniamo quindi finalmente a conoscenza della verità (o almeno di una parte di essa) tanto sui Mietitori che sulla nascita di Tim-21, il giovane androide chiave a suo malgrado della salvezza o della distruzione dei popoli di questa galassia.

Una verità che se da un lato ci apre ad un mare di nuovi interrogativi, dall’altra ci rende ancora più consapovoli di quanto sia precaria la sorte dei nostri protagonisti.

Ed è allora che Lemire e Nguyen ci catapultano nuovamente al centro dell’azione, con Tim 21, Telsa, Quon, ma anche Trivella, Andy, il Cablato, il CGU, i Ghanesiani, tutti i personaggi di Descender giunti in un modo o in un altro al pianeta acquoso di Mata, tutti pronti nel bene o nel male a compiere il loro destino, sia esso un destino di vendetta o di speranza, di distruzione o di salvezza.

Le tante disavventure, i successi e le sconfitte subite, la storia di 5 interi volumi, sono serviti per prepararci a questo singolo momento in cui tutti i protagonisti sono chiamati a prendere una scelta, chiara e semplice come un sì o un no, andare avanti o scappare indietro, premere quel pulsante o non fare niente.

Scelte semplici appunto ma non per questo non dense di conseguenze e di responsabilità. Per un istante il tempo sembra fermarsi nuovamente.

Poi l’inevitabile accade.

Calando il sipario su Descender, Lemire e Nguyen ci lasciano con una sintesi di tutto quello che questo fumetto è stato, ma anche con la promessa che l’universo da loro creato ha ancora molto da raccontarci

L’ultimo capitolo di Descender racchiude al suo interno tutta la ricchezza di una storia che è stata raccontata sia narrativamente che graficamente con grande maestria.

Probabilmente rispetto ad altri capitoli della saga La guerra delle macchine può sembrare meno ricca di eventi, ma mostra tutta la solidità di un trama che sa mettere in scena tanto l’intimità delle passioni personali quanto la fredda lucidità degli intrighi politici, mantenendo sempre un ritmo coinvolgente e ben bilanciato tra scene di azione e colpi di scena.

Un’alchimia che trae tanto della sua forza anche dall’ambientazione creata da Lemire e resa plasticamente affascinante dai disegni e i colori di Nguyen; un’ambientazione talmente profonda da catturare i suoi stessi autori e che non poteva quindi esaurirsi con un solo ciclo narrativo. 

Descender riesce quindi a stupirci e ad essere un racconto diverso fino alle sue ultimi pagine.

Anche se gli autori avevano pensato ad un finale diverso, la storia che ci hanno raccontato si è rivelata essere qualcosa di  più grande di quello che avevano originariamente pensato, aprendo le porte ad un nuovo arco narrativo ibrido tra fantasy e fantascienza e che presto potremo conoscere anche noi: Ascender.

È lo stesso Lemire a rivelarci che cosa aspettarci da questo nuovo inizio:

Non saprete mai come sarebbe dovuto finire DESCENER, e invece leggerete qualcosa che mi piace molto di più. Spero che vi vogliate unire a noi nella nuova fase di questa storia. Stiamo riversando i nostri cuori in oogni singola vignetta. Verso il futuro!!!

E con queste premesse non possiamo che sperare che l’attessa sia il più breve possibile!