Cocaine Shark, ecco la risposta a Cocainorso

Cocaine Shark

Se la trama di CocainOrso può sembrare assurda, anche se si tratta di una storia più o meno vera, è perché non avete ancora visto il trailer di Cocaine Shark, la naturale evoluzione di quello che potrebbe diventare un nuovo filone cinematografico che comprende un qualsiasi animale associato ad una qualsiasi droga (e c’è già chi si sta attrezzando in tal senso).

Se dopo questo trailer siete confusi da quanto visto, state tranquilli, perché lo siamo anche noi. Al di là dei mirabolanti effetti visivi, con delle fiamme blu che sembrano letteralmente disegnate sulla pellicola e i vari mostri realizzati con il pongo, sfido chiunque a capirne la trama (sempre che sia presente) e soprattutto cosa diavolo centri la cocaina.

La trama di Cocaine Shark

La storia viene narrata da una voce fuori campo, che ci introduce in quella che sembra essere un’associazione mafiosa dedita allo spaccio di droga… che a sua volta sembra avere l’hobby di creare mostri brutti in laboratorio. Quando il laboratorio esplode le creature vengono liberate seminando morte e distruzione. E la cocaina? In questo trailer non pervenuta, e a dirla tutta anche quella specie di incrocio fra uno squalo martello ed un gambero sembra più un’offesa a madre natura che qualcosa che assomiglia ad un pescecane.

C’è la vaga sensazione che il titolo sia fuorviante, ma è anche vero che per un film intitolato Cocaine Shark, non sia il caso di farsi troppe domande.

Dietro a questo capolavoro annunciato c’è la Wide Eye Releasing, già immortalata nella storia del cinema per aver prodotto altri “capolavori” quali Shark Exorcist, Sharkenstein e Lost Shark e degna rivale della storica casa produttrice della saga di Sharknado, la Asylum.

Come se tutto questo non fosse già abbastanza assurdo, anche la trama di Cocaine Shark potrebbe avere un fondo di verità. Qualche mese fa, le autorità della Nuova Zelanda avevano ritrovato circa 3 tonnellate di cocaina nell’Oceano Pacifico. Alla notizia la regista di CocainOrso, Elizaberth Banks, aveva commentato “Lo Squalo strafatto di cocaina? Non vedo come non possa funzionare”.

Purtroppo, o per fortuna, qualcuno l’ha anticipata.