La leggenda ritorna. Dopo mesi di voci, Russell Crowe è ufficialmente entrato nel cast del reboot di Highlander, firmato da Chad Stahelski (la mente dietro John Wick). Interpreterà Ramirez, il mentore immortale reso celebre da Sean Connery nel cult del 1986. Al suo fianco ci sarà Henry Cavill, già confermato nel ruolo principale.
Per chi ha amato Man of Steel, si tratta anche di una piccola reunion: Crowe e Cavill avevano già condiviso lo schermo nel film DC di Zack Snyder. Stavolta però si passerà dalle tute kryptoniane alle spade affilate e ai duelli tra immortali.
Il film arriverà nei cinema con il supporto di Amazon MGM Studios e United Artists, che ha acquisito i diritti completi del film originale. La sceneggiatura è firmata da Michael Finch e la produzione punta in alto: un rilancio totale del franchise, con l’obiettivo di costruire una trilogia cinematografica.
Un nuovo inizio, tra mito e azione
Stahelski ha dichiarato di voler fondere le origini della saga con elementi tratti dalla serie TV degli anni ’90. L’idea è quella di espandere l’universo degli immortali, raccontando “The Gathering” e “The Quickenings” con un nuovo respiro epico. Il tutto senza rinunciare allo stile che l’ha reso celebre: azione coreografata, duelli corpo a corpo e un’estetica spettacolare, sulla scia dei film di John Wick.
Cavill, da parte sua, ha espresso entusiasmo per il progetto: “Sono un fan di Highlander da sempre. Questa storia ha qualcosa di tragico e profondo, va oltre il semplice guerriero figo con la spada”. E aggiunge che la sceneggiatura attuale è “straordinaria” e non ha paura di prendere “grandi rischi”. “Meglio rischiare grosso che giocare sul sicuro”, ha detto.
Anche Crowe è in piena attività: lo vedremo presto in Nuremberg con Rami Malek, nel thriller Netflix Unabom, nel dramma Billion Dollar Spy e nel film d’azione Bear Country.
Per il regista, il reboot sarà solo l’inizio: “Vogliamo che il primo film abbia una conclusione soddisfacente, ma che lasci anche la porta aperta. Proprio come il primo Star Wars.”
Noi, intanto, non possiamo che incrociare le spade. O meglio: sperare che “ne resti solo uno” e che sia davvero un grande ritorno.