Star Wars Battlefront 2: EA e DICE tornano a usare la Forza – Recensione

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Tra polemiche e cambi dell’ultimo minuto, Star Wars Battlefront 2 arriva finalmente sui nostri monitor

Non è un compito semplice parlare di un titolo controverso come Star Wars Battlefront 2, l’ultimo arrivato in casa EA/DICE. Nell’ultima settimana si è detto tutto ed il contrario di tutto sul titolo ambientato nell’universo di Star Wars. Il fulcro delle discussioni è stato il complicato rapporto tra community e on line, una modalità strutturata per sfruttare al massimo le microtransazioni. La community, come abbiamo visto è insorta, sottolineando come questo approccio di EA fosse uno sfruttamento dei giocatori.

Davvero la cosa deve sorprendere? Oramai, siamo onesti, il sistema di DLC e microtransazioni sta prendendo sempre più piede, lasciando sempre meno software house a difendere con onore un rapporto trasparente con i giocatori. EA non è certo nuova, né l’unica a onor del vero, a fomentare la rincorsa alle microtransizioni. Certo, in Star Wars Battlefront 2 la cosa è stata fin troppo palese, ma ha colpito solo perché palesemente sproporzionata. Fosse stata ideata in maniera meno incisiva, ci saremmo limitati ad una scrollata di spalle, un commento salace nei gruppi Facebook e poi saremmo tornati a spararci su qualche pianeta lontano.

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Star Wars Battlefront 2 è, ad oggi, un punto di svolta nei rapporti tra sviluppatori e community. Il comparto on line, accusato di esser inficiato da questi loot crates, è figlio del multiplayer del precedente capitolo, in cui la combinazione di determinate carte e perks rendeva quasi inutile la capacità del giocatore. Non conta più la bravura, ma quale carte hai trovato, che combinazione usi, con delle selezioni che in pratica consentivano di sparare da una parte all’altra della mappa con una pistola e fare danni da granata, con la sciurezza di colpire senza ombra di dubbio.

Se si tornasse ad un sistema in cui fosse la capacità dei giocatori, una competenza che unisce riflessi e conoscenze delle mappe come un tempo, sarebbe un gioco più esaltante Star Wars Battlefront 2. Al momento le microtransazioni sono state sospese, si dice per volere della Disney, offrendo a Dice e EA l’occasione di sperimentare quanto la bravura dei giocatori sia essenziale, magari agevolandola con un maggior equilibrio tra difficoltà e ricompense, senza spremere ulteriore denaro.

Attualmente non si può dare un parere preciso sulla componete multiplayer di Star Wars Battlefront 2 proprio per questo lancio che definerei fallimentare. In questi primi giorni, le partite effettuate rischiano di dare una sensazione diversa da quella che sarà, chissà quando, la forma definitiva del muliplayer del titolo di DICE ed EA. La presenza degli eroi, ad esempio, è gestita male, visto che il tempo di utilizzo, rapportato alla durata dei match, è uno spreco di risorse investite per sbloccarli (al momento sono necessarie 24 ore di gioco ad eroe per sbloccarli).

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È un peccato perché dal punto stilistico e di level design, Star Wars Battlefront 2 non è per niente male. Le mappe comprendono un senso di realismo compatibile con la saga ben curato (vedremo civili e droidi muoversi per la mappa, ad esempio), ma questa interazione rimane una semplice illusione, visto che la nostra possibilità di interagire con questi elementi è preccohé nulla. In alcuni casi, incredibilmente, si può sfruttare la presenza di tali features in modo ‘furbesco‘, usando glitch che ci consentono anche di mimetizzarci dentro componenti dell’ambientazione per ingannare gli avversari. La sensazione è che si sia cercato di puntare molto sull’impatto visivo, obiettivo raggiunto, ma che non è stato bilanciato da una cura nell’interazione tra giocatore e mondo di gioco.

In Star Wars Battlefront 2, allo stato attuale, manca un serio bilanciamento tra le componenti. Esempio lampante l’assenza di una classe spiccatamente anti-veicolo, visto che anche i mezzi più imponenti posso venire abbattuti con i blaster. È solo un piccolo dettaglio che dimostra come l’interazione tra le diverse classi è solo minima, visto che la caratterizzazione non è stata particolarmente valorizzata, un sistema pensato per valorizzare maggiormente il sistema di cards e perks. Curiosamente, pur giocando con amici nello stesso server, di default veniamo messi in squadre casuali, riducendo l’esperienza di Star Wars Battlefront 2 ad un’avventura solitaria, nonostante si sia invitati nei server da un amico, teoricamente per giocare insieme. Piccoli dettagli che andrebbero considerati!

Visto le lamentele dei giocatori sull’assenza di una campagna nel precedente capitolo, EA e DICE hanno inserito in Star Wars Battlefront 2 una campagna in single player. Sotto questo aspetto, il videogioco sembra essere più valido, visto che riesce a trasmettere il senso della meraviglia che si accompagna solitamente alla saga di Star Wars. La cura del dettaglio nella campagna è evidente, sia nella costruzione del mondo di gioco che nel trasmettere uno degli elementi essenziali di Star Wars: l’emozione.

Star Wars è da sempre una storia di famiglie, e la campagna di Star Wars Battlefront 2 segue questo principio, mostrandoci la protagonista Iden Versio, membro di un corpo speciale imperiale (Inferno Squad), sotto gli ordini del suo stesso padre, impegnato nel ricostuire l’Impero dopo la distruziione della Morte Nera nell’orbita di Endor.

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Narrativamente, siamo tra la Trilogia Classica e Il risveglio della Forza, anche se alcune scelte (come la story line dedicata a Luke Skywalker) sono un po’ deludenti. Sempre a riguardo dei Jedi, se nel multiplayer il controllo dei poteri della Forza non appaiono difficili complice la frenesia, nella campagna i problemi della gestione della Forza si manifesta in pieno, renendo l’esperienza poco appagante. Una sensazione che svanisce all’istante quando investiti del ruolo di Iden, dove l’Inferno Squad offre un’esperienza assolutamente coinvolgente. Ben inserito il contesto di guerre pianeta-spazio, che nella campagna è stato utilizzato al meglio, lasciando invece qualche riserva nel suo impiego nel multiplayer, dove sono anche assenti le animazioni per entrare e uscire dai veicoli!

La campagna di Star Wars Battlefront 2, nel suo complesso, funziona perché sa ricreare l’elemento emotivo del mondo di Skywalker e compagni, soprattutto quando si tratta di mostrare battaglie campali, complice un ottimo comparto audio che ricrea i suoni tipici della saga. Sfortunatamente, la storia si interrompe ad un passo dal finale, dove veniamo avvisati che le avventure di Iden continuano nel multiplayer, anche se sappiamo che a ridosso dell’uscita de Gli ultimi Jedi sarà rilasciato un pacchetto storia dedicato proprio alla Versio (magari per chiarire il mistero sui genitori di Rey). Peccato che, nel multiplayer, Iden sia uno dei personaggi Eroe bloccati, richiedendo quindi di sbloccare con i fantomatici crediti ottenibili con i criticati loot boxes. Il premio in crediti guadaganto completando la campagna è, coincidenza, l’ammontare esatto del costo di sblocco di Iden. Fortuna, eh?

Star Wars Battlefront 2, anche in questa occasione, mostra la sua falla. EA sembra intenzionata a spremere oltremodo i propri clienti, una visione che, commercialmente parlando, è comprensibile, ma che ultimamte sta prendendo una piega preoccupante. Non è certo il primo caso di massiccia presenza di microtransazioni e DLC a pagamento, ma l’abuso imposto inizialmente in Star Wars Battlefront 2 è un segnale di allarme. Il gioco di DICE risente, specie nel multiplayer, di questa volontà degli sviluppatori, visto che i lunghi tempi per ottenere ricompense e personaggi speciali continua ad essere il neo di questo titolo. Avendo basato tutto su questo sistema, manca una cura nelle classi, che sembrano, al netto di minime diversificazioni, piatti e non pensati per garantire una differenziazione tattica nel gioco di squadra.

La sensazione che si ha giocando Star Wars Battlefront 2 è di avere per le mani un titolo incompleto e che mostra numerose potenzialità, ma un ancor maggior numero di problemi, legati principalmente alla scarsa considerazione dei giocatori. Non viene premiato, in prima istanza, la capacità dei giocatori ma il lordo portafogli, come se acquistare il titolo non fosse già un investimento sufficiente. EA e DICE hanno creato un precedente poco gradevole, oltretutto rovinando un titolo che avrebbe potuto esser un piccolo gioiello nel panorama videoludico attuale. Il Lato Oscuro della Forza ha forse vinto?