Le migliori sigle dei cartoni animati anni 80

migliori sigle dei cartoni animati

Per chi come me è nato a cavallo tra gli anni 70 e gli anni 80, i cartoni animati giapponesi hanno rappresentato l’appuntamento quotidiano pomeridiano dopo la scuola quando, a gambe incrociate di fronte ai primi televisori a colori, si restava attoniti e rapiti dai nuovi eroi provenienti da un paese così lontano e misterioso, un aspetto che rendeva ancor più mistica e coinvolgente la nuova esperienza mediatica che quei bambini vissero prima di tutti in esclusiva, con il mondo degli adulti che per molti anni non si rese conto quanto quei “cartoon” avrebbero influenzato la cultura negli anni a venire.

Una selezione che racchiuda le migliori sigle dei cartoni animati anni 80 è cosa alquanto ardua. Proviamo comunque a ricordarne alcune tra le più belle

Quel rito giornaliero non rappresentava una semplice e passiva fruizione davanti alla TV, ma era una condivisione di avventure, passioni e sentimenti che iniziava con la sigla, ben prima delle immagini di ogni nuovo episodio, con le note e i testi di musicisti di spessore che introducevano le puntate tramite brani dalla musicalità inconfondibile e dagli eccelsi arrangiamenti che spaziavano dal genere melodico, al punk rock o all’elettropop.

Si trattava di canzoni capaci di diventare delle vere e proprie hit che hanno scalato le classifiche di vendite che, tutt’ora, sono riconoscibili ed indimenticabili.

Luigi Albertelli, Vince Tempera, I Cavalieri del Re, I Superobots (alias Rockin Horse), Cristina D’Avena, gli Oliver Onions vi dicono qualcosa vero?

Scegliere però quali siano le migliori sigle dei cartoni animati di quegli anni è impresa davvero ardua, perché ognuno di questi mitici brani (non chiamatele canzonette come cantava il buon Edoardo Bennato) ha qualcosa che lo rende unico e, in fin dei conti, inclassifcabile perché è legato a comunque ai ricordi di infanzia che rappresentano un unico cuore di nostalgia e di passione indivisibile.

Tuttavia, guidato in maniera random proprio dai ricordi, vi propongo una selezione con venti delle migliori sigle dei cartoni animati giapponesi, un’antologia fatta a braccio senza starci a pensare più di tanto.

Ufo Robot Goldrake

Il super robot per eccellenza, almeno per noi italiani, è proprio Goldrake, primo anime robotico a debuttare in Italia proprio 40 anni fa, il 4 aprile del 1978.

Basta solo l’incipit: “Si trasforma in un razzo missile…” e non si può fare a meno di cantarla a scuarciagola. Una pietra miliare!

L’uomo Tigre

Anche per questo anime, che molto prima del boom televisivo del wrestling ci fece scoprire il colorato e inimitabile mondo del catch giapponese e il grandissimo cuore di Naoto Date, le prime note sono già un invito alla lacrima facile.

Ascoltate per bene la sigla e non ditemi che quel geniaccio della musica che è Riccardo Zara (insieme ai Cavalieri del Re) non sia riuscito a comporre un pezzo originale e musicalmente prorompente! Selvaggiamente geniale!

Capitan Harlock

Cosa vuoi dire di più su Capitan Harlock se non cantare ad occhi chiusi la splendida sigla composta da Luigi Albertelli e Vince Tempera… mica due qualsiasi eh! Cult!

Ken il guerriero

Quando Ken il guerriero e la Divina Scuola di Hokuto debuttarono sui teleschermi italiani avevi già alle spalle la saga di Mad Max, per cui l’amore per Kenshiro e le sue sette stelle fu istantaneo, come fulminante fu ascoltare la prima volta l’inconfondibile sigla dell’anime ispirato al manga di Tetsuo Hara e Buronson. Epica!

Conan il ragazzo del futuro

Secondo la storia di quest’anime, diretto dal sensei Hayao Miyazaki, nel luglio del 2008 la razza umana fu vicina all’estinzione, per poi continuare a vivere in un mondo post apocalittico che fa da sfondo alle avventure del coraggiosissimo e fortissimo Conan.

La speranza di un futuro migliore passa attraverso le inconfondibili note di questa sigla. Ottimista!

Jeeg robot d’acciaio

Questa è una delle sigle più riuscite di sempre, capace di essere mitica sia nella versione giapponese di Ichiro Mizuki con la sua Kotetsu Jeeg, sia con l’altrettanto mitico adattamento italiano cantato da Roberto Fugu, voce per anni scambiata per quella di Piero Pelù e al centro di una delle leggende metropolitane più famose riguardanti i cartoni animati. Metallica!

Ransie la strega

Ecco che il testosterone lascia il passo al romanticismo con un anime rivolto principalmente ad un pubblico femminile (ma io lo guardavo ugualmente), accompagnato da una nuova trovata di Riccardo Zara e dei suoi Cavalieri del Re che sono protagonisti di una sigla che più azzeccata non poteva essere. Magicamente briosa!

Forza Sugar

Cioè, fermatevi un momento ad ascoltare le parole e il ritmo di questa sigla dei Rocking Horse (aka Superobots) e non ditemi che non provate l’istinto irrefrenabile di cominciare a saltare con una corda e a piazzare ganci e montanti colpendo l’aria!

Ma vi siete mai domandati come facessero, in quegli anni, a tirare fuori un capolavoro dietro l’altro? Che fortuna esser stati bambini in quel periodo. Coinvolgente!

Daitarn 3

La sigla di Daitarn 3 non ha bisogno di presentazioni. Si ama e basta e, ovviamente si canta con tutto il fiato che si ha in corpo! Mitica!

Holly e Benji

Con tutto il rispetto per le versioni arrivate successivamente, la sigla di Holly e Benji, l’anime sul calcio arrivato dal Giappone e che paradossalmente ha influenzato pesantemente la cultura di un popolo pallonaro per antonomasia, è soltanto quella originale della prima edizione italiana.

E comunque rimane il fatto che si fa prima a cantare tutta la sigla che andare da porta a porta palla al piede! Pallonara!

Gordian

La sigla di Gordian, il celebre “robot matrioska”, firmata dai Superobots è una vera chicca perché oltre al piacevole groove di fondo, ha la particolarità di essere cantata con quel tipico accento inglese con il quale alcuni cantanti pop degli anni 60 e 70 interpretavano testi italiani.

Minuto 1:37, la cosa è tanto palese quanto mitica e il ricordo che va alla sigla “Furia cavallo del West” cantata da Mal è inevitabile. Incastro britannico!

Occhi di gatto

Ecco che arriva anche il momento di Cristina d’Avena, la reginetta italiana delle sigle dei cartoni animati, con uno dei suoi cavalli di battaglia, l’opening di un anime che ha letteralmente stregato e fatto innamorare un’intera generazione di ragazzini.

Ammettetelo, tutti volevamo essere al posto di Matthew, l’imbranato ma simpatico ispettore di polizia fidanzato con la stupenda Sheila Tashikel. Splendida al cubo!

Sampei

Nella selezione delle migliori sigle dei cartoni animati non poteva mancare la sigla di uno degli anime più particolari di sempre: Sampei.

Decenni prima che qualsiasi programma di pesca venisse trasmesso sul digitale terrestre, noi ragazzini eravamo già stati rapiti dalle gesta del geniale ragazzo pescatore e di un anime che era tutt’uno con il rispetto della natura e di tutte le creature viventi; i giapponesi erano già avanti in tutto e un ritornello così è difficile da scordare. Indimenticabile!

Mr. Baseball

“Ed ecco a voi la stella dello stadio, l’idolo dei ragazzi: Mr. Baseball!”

La sigla di uno degli anime forse meno conosciuti di tutti si apriva con queste parole, facendo da preludio ad un brano particolarissimo con un ritmo coinvolgente, testimonianza di come queste produzioni musicali fossero realizzate con estrema cura e dedizione e non come qualcosa di “superficiale” perché destinato ai ragazzini. Da home run!

Anna dai capelli rossi

Una sigla inconfondibile, con gli autori (Albertelli e Tempera e chi se non loro?) che ci fanno calare in maniera totale nelle atmosfere ottocentesche dell’anime e nei panni sognanti della piccola orfana Anna Shirley capace di sorridere alla vita nonostante tutte le difficoltà e meravigliarsi anche solo guardando un albero in fiore!

A onor del vero bisogna dire che la sigla è una cover del brano Rivers of Babylon di Boney M., con la scelta di questo pezzo che è più azzeccata che mai. Meravigliosamente bucolica!

P.S. Andate ad ascoltare anche la splendida sigla di apertura di Chiamatemi Anna, la serie TV Netflix ispirata sempre al romanzo di Lucy Maud Montgomery.

Galaxy Express 999

Altra escursione nello stesso universo di Capitan Harlock creato da Leiji Matsumoto con la sigla di Galaxy Express 999 scritta e cantata dagli Oliver Onions, i due fratelli musicisti che poi la riadattarono facendola diventare la colonna sonora del film Bomber con Bud Spencer e Jerry Calà. Multiuso!

 

Capitan Futuro

La sigla di Capitan Futuro dei Micronauti è un autentico gioiellino di musicalità e arrangiamento, un brano degno del bellissimo anime ispirato al celebre personaggio dei romanzi di Edmond Hamilton, uno dei più grandi autori di fantascienza.

Com’era bello quando immaginavamo un futuro in cui avremmo indossato la tuta spaziale di Capitan Futuro e invece adesso ci ritroviamo davanti i risvoltini! Supertecnica!

Lamù

Tralasciando la bellezza e la comicità di questo anime indimenticabile, la ritmata sigla di Lamù rappresenta un vero mistero perché, ancora oggi, sono sconosciuti sia il titolo che gli autori e l’interprete di un brano di cui non esiste alcuna incisione ufficiale.

Se là fuori c’è qualcuno che può in qualche modo ha delle notizie a riguardo si faccia avanti nei commenti! Misteriosa!

Edit: Nel frattempo il mistero della sigla di Lamù è stato finalmente svelato con il dovuto riconoscimento agli autori, al cantante e a chi ha reso possibile tutto ciò come raccontato nella nostra intervista.

Devilman

Ancora una volta non si può non restare esterrefatti dalla caleidoscopica creatività sonora di Riccardo Zara (ve l’ho detto che è un fot**to genio) che con il rumore di un fulmine nel cielo, il suo inconfondibile urlo iniziale e la “sinistra” risata di suo figlio Jonathan, arricchisce di quel “non so che” una sigla che è divenuta un vero cult per un anime indimenticabile! Diabolica!

Lady Oscar

Eccoci giunti finalmente a lei, la sigla che forse più è impressa nell’immaginario collettivo degli italiani.

Il brano, composto guarda caso da Riccardo Zara e cantato da Clara Serina e tutti I Cavalieri del Re, è una vera marcia trionfale in ogni senso perché fu un incredibile successo discografico e rappresenta il cavallo di battaglia della celebre band autrice di tantissime sigle indimenticabili.

Chi era a Lucca nel 2006 si ricorda benissimo l’incredibile chiusura del concerto de I Cavalieri del Re proprio con Lady Oscar. Rivoluzionaria!

Giunti alla fine di questo viaggio attraverso quelle che, personalmente, ritengo le migliori sigle dei cartoni animati, un immenso ex aequo che ho dovuto limitare a 20 brani ma che tranquillamente racchiuderebbe tutte le sigle degli anime giapponesi degli anni 80, sento la necessità di rivolgere un doveroso pensiero e un dolce ricordo ad Alessandra Maldifassi delle Mele Verdi (altra formazione canora famosa per celebri sigle), interprete scomparsa troppo prematuramente nel 1993.

La sigla è quella di Pat, la ragazza del baseball, con l’inconfondibile e armoniosa voce di Alessandra che continua a vivere nei ricordi di tante persone che, ascoltando questi brani meravigliosi, ritornano felicemente bambini per alcuni minuti.