La Russia sarebbe pronta a staccarsi da Internet: al via l’accensione di RuNet

Di Salvatore Miccoli 4 Min di lettura

Sembra che oltre alle varie misure socio-economiche attuate globalmente da vari paesi e multinazionali, al fine di isolare sempre più la Russia dopo l’inizio della guerra in Ucraina, dalle parti di Mosca sarebbero pronti a staccarsi da Internet per cercare di attuare una sorta di isolazionismo digitale, dando il via al “Russian Wide Web”.

Come risultato degli attacchi hacker che Anonymous sta continuando a portare verso le istituzioni russe, è emersa un’importante comunicazione ufficiale del viceministro dello sviluppo digitale di Mosca diretta a “tutte le autorità esecutive federali e alle autorità esecutive dei soggetti della Federazione Russa”. Secondo quanto riportato in questa comunicazione, a partire dal prossimo 11 marzo tutti i server e i domini devono essere trasferiti all’interno della controllata intranet russa.

L’alba di RuNet: la Russia si sta per staccare da Internet

Stiamo parlando dalla fantomatica RuNet, infrastruttura digitale che la Russia avrebbe cominciato a sviluppare all’indomani della decisione dell’amministrazione Obama di intraprendere la strada della net neutrality, ovvero la gestione internazionale e sovrannazionale dell’internet globale. Il governo di Mosca, invece, non fidandosi di questa mossa magnanima e filantropica degli USA, e per difendersi da potenziali cyberattacchi provenienti dall’estero,  aveva dato il via libera alla progettazione e realizzazione della sua rete web nazionale, i cui collaudi sarebbero iniziati in maniera intensa a partire dal 2019.

Ovviamente non si hanno notizie precise circa le potenzialità e l’effettiva funzionalità di RuNet ma per adesso è noto una sorta di protocollo che gli enti russi devono rispettare prima dello scollegamento da Internet, come riportato dal Corriere della Sera:

  1. Verificare la presenza dell’accesso degli account personali degli amministratori dei domini dei siti pubblici in rete Internet. In caso di assenza dell’accesso eseguire le azioni richieste su ripristina accesso
  2.  Aggiornamento e (o) rendere più complessa la politica della password, modifica password account personale del registratore dei domini, password degli amministratori di risorse pubbliche e, se possibile, introdurre fattori di autentificazione aggiuntivi per gli utenti.
  3.  Passare ad utilizzare i server di DNS localizzati sul territorio della federazione russa.
  4. Cancellare dalle pagine HTML tutti i codici Javascript scaricati da risorse estere.
  5. In caso di utilizzo di hosting estero, spostare le risorse pubbliche posizionate su di esso verso un hosting russo.
  6. In caso di inserimento di una risorsa pubblica nella zona di dominio diverso dalla zona di dominio russo se possibile spostarlo alla zone di dominio “ru”. 7. Comunicare a tutti gli enti dipendenti l’elenco delle misure di potenziamento delle risorse pubbliche.
  7. Informare con lettera ufficiale indirizzata al ministero dello sviluppo digitale della Russia l’esecuzione delle misure entro il 15 marzo. In caso di rifiuti che comportano indisponibilità delle risorse pubbliche segnalare al ministero dello sviluppo digitale.

Oltre all’evidente possibilità di avere una rete digitale completamente in mano al governo, con le autorità che possono controllare quantità e tipologia di informazioni che viaggiano su RuNet – limitando (o addirittura azzerando) – tutto ciò che non è gradito alla Russia stessa, si paventa anche il rischio di un massiccio cyber-contrattacco di hacker russi all’internet globale.

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