Dragon Castle: arriva il Mahjong 2.0 – Recensione

Dragon Castle

Non sono mai stato un grande fan del Mahjong, così come non lo sono mai stato dei giochi da tavolo astratti in generale. Eppure oggi vi parlerò di Dragon Castle, il gioco da tavolo di Horrible Games, distribuito in Italia da Ghenos Games, che sostanzialmente è una rivisitazione in chiave 2.0 del celebre gioco da tavolo di origine cinese.

Ideato da Lorenzo Silva (Pozioni Esplosive, Horse Fever), Hjalmar Hach e Luca Ricci, Dragon Castle permetterà infatti a 2 – 4 giocatori, dagli 8 anni in su, di costruire il proprio castello in partite della durata di circa 45 minuti; e se come me siete convinti che non potreste mai aggiungere un titolo simile alla vostra collezione, spero di potervi far ricredere con la recensione di oggi.

Dragon Castle

Nella scatola cinese

All’interno della scatola di Dragon Castle troveremo ad attenderci:

  • 1 regolamento di gioco
  • 2 tabelloni centrali
  • 4 tabelloni reame
  • 116 tessere di plastica
  • 40 sacrari
  • 85 gettoni punti vittoria
  • 10 carte drago
  • 10 carte spirito
  • 4 carte riassunto
  • 1 tessera Primo Giocatore
  • 7 gettoni conto alla rovescia

Cinyee Chiu, l’unico nome orientaleggiante coinvolto nel progetto (si tratta di un’artista di Taiwan), è la responsabile dei disegni “molto zen” (colorati, rilassanti e originali) presenti all’interno del gioco. Una cosa che in un titolo astratto non si vede tutti i giorni.

 

Aprendo la scatola, quelle che saltano subito all’occhio sono però le numerose e grosse tessere in plastica del Mahjong. Grandi, pesanti e dettagliate, sono riposte all’interno di un sacchetto che trova spazio all’interno del comodo alloggiamento ricavato nella scatola. Un’ottima suddivisione degli spazi interni vi permetterà infatti di alloggiare comodamente tessere, segnalini e carte senza troppo sbattimento.

Dragon Castle

I tabelloni centrali e quelli del giocatore, invece, sono dei cartoncini che, con il passare del tempo e delle numerose partite (che do già per scontato farete), si potrebbero rovinare facilmente.

Dragon Castle

Da evidenziare anche la presenza di 40 tetti “in stile pagoda” in plastica, piacevolmente essenziali, e delle 4 carte che riassumono brevemente le regole. Carte che si riveleranno utili e pratiche come sempre accade in questi casi (o forse anche di più).

 

Menzione speciale anche per il regolamento di gioco, chiaro e semplice. Su di esso, inoltre, sono presenti numerosi set-up alternativi del castello che andremo a creare al centro del tavolo. Tali set-up non avranno solamente una funzione estetica, ma modificheranno anche alcune tattiche che dovremo adottare durante la partita.

L’arte della costruzione di un castello

Lo scopo del gioco in Dragon Castle è quello di riuscire ad erigere un castello sulla propria plancia di gioco, sfruttando le numerose tessere del Mahjong disposte sul tabellone centrale in una delle configurazione prestabilite dal numero di giocatori (ma nessuno vi vieta di crearne di personalizzate).

Per ottenere il maggior numero di punti vittoria alla fine del gioco, che arriverà non appena termineranno le tessere disponibili o quando, pescando i gettoni conto alla rovescia, verrà scoperto l’ultimo turno, dovremo erigere un castello formato da più livelli (max 3) sul quale dovremo posizionare i tetti pescati durante il nostro turno.

Ad ogni turno potremo infatti pescare due tessere dal centro del tabellone, purché la prima sia nel livello più alto del Castello del Drago (il castello formato dalle tessere sul tabellone centrale) e che entrambe abbiano il lato più lungo della tessera raggiungibile.

In alternativa, potremo decidere di pescare una tessera e un tetto, oppure scartare una tessera e prendere un punto vittoria.

Le tessere pescate andranno poi posizionate sul nostro tabellone del giocatore e, quando più tessere dello stesso colore entreranno a contatto (minimo 4), verranno girate a faccia in giù fornendoci punti vittoria a seconda della combo realizzata, nonché permetterci di posizionare uno o più tetti (a seconda del colore delle tessere girate).

I tetti, alla fine del gioco, forniranno un numero di punti vittoria pari al numero di tessere sottostanti.

Le carte Drago e Spirito (opzionali), permetteranno invece di aggiungere ad ogni nuova partita una maggiore varietà in gioco, dandoci la possibilità di ottenere punti vittoria bonus a seconda di alcune differenti combinazioni; o di effettuare altri tipi di azioni che modificheranno leggermente le strategie che dovremo adottare per vincere.

Dragon Castle – Conclusioni

Dragon Castle è il classico titolo da proporre a tutti (ma proprio a tutti). I neofiti del gioco da tavolo lo adoreranno per l’immediatezza, le regole sono semplici da spiegare e le meccaniche davvero immediate. I giocatori di vecchia data, invece, lo apprezzeranno per le numerose varianti di gioco che modificheranno il livello di sfida (non particolarmente alto comunque), permettendo di giocare una partita sempre diversa dall’altra.

L’interazione fra i giocatori è quasi del tutto assente o, al massimo, indiretta. Fatta eccezione per il furto di qualche tessera indispensabile agli avversari, o la possibilità di concludere il gioco molto velocemente (pescando segnalini conto alla rovescia quando si è in vantaggio con i punti) raramente saremo in grado di minare le fondamenta dei castelli altrui. A tal proposito manca completamente l’elemento suspense che, però, rende d’altro canto il gioco un titolo molto rilassante.

La scalabilità di Dragon Castle è un altro elemento a suo favore. Potrete giocare in 2, 3 o 4 giocatori senza che l’esperienza generale ne risenta in alcun modo. Peccato per la mancanza di una modalità in solitaria che mai come in questo caso sarebbe stata apprezzata.

I 45 minuti di gioco dichiarati sono verosimili. Raramente mi è capitato di giocare partite che durassero più a lungo e, fatta eccezione per il lungo tempo necessario per il setup del gioco (posizionare tutte le tessere del castello centrale porterà via del tempo), tutto scorre fluido e senza tempi morti fino alla fine.

Qualche difficoltà pratica, invece, la si nota nel girare a faccia in giù le tessere presenti nel nostro castello una volta in cui una combo sarà attivata. Diversamente non si poteva comunque fare e, ripensandoci, non è un elemento che influisce negativamente sull’esperienza complessiva di gioco (è solo complicato).

Spettacolari i materiali di gioco. Le tessere, come già detto, sono di ottima qualità, così come gli artwork su carte, tabellone e segnalini. Giusto le plance potevano essere forse un po’ più spesse, ma è proprio l’unico difetto che possiamo trovare guardando alla componentistica.

Dragon Castle

Insomma, se ancora non si fosse capito, Dragon Castle è promosso a pieni voti. Si tratta di un titolo che riesce nel difficile compito di “svecchiare” un classico come il Mahjong, aggiungendo e modificando quanto basta per renderlo un gioco originale nonché un must have nella propria collezione!