Dom 1 Giugno, 2025
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Niente San Diego Comic-Con 2025 per Marvel: dobbiamo iniziare a preoccuparci?

Panico nel multiverso, o per lo meno una massiccia dose di delusione: Marvel quest’anno non prenderà parte al San Diego Comic-Con. È ufficiale.

La Sala H del San Diego Convention Center non sarà il pacoscenico di nessuna bomba, nessun annuncio a sopresa, nessuna standing ovation per il ritorno inaspettato di un attore, nessuna clip esclusiva che finisce online in bassa risoluzione dopo pochi minuti. Nada. Rien. Zero.

Cosa sta succedendo al MCU?

Dopo aver posticipato Avengers: Doomsday al dicembre 2026, i Marvel Studios hanno deciso che sì, forse quest’anno si può saltare il momento clou della convention.

In effetti la cosa ha senso: senza un mega-annuncio, cosa mai potrebbe interessare i fan? Meglio non scoprire le carte (se mai ce ne fossero) e tornare con un botto nel 2026.

Come riportato da Deadline, secondo fonti vicine alla produzione, Marvel preferisce conservare le energie per quando davvero ne varrà la pena. Dopotutto, è proprio ndurante il Comic-Con 2024 che furono annunciati Avengers Doomsday e Secret Wars e fu sganciata la bomba del ritorno di Robert Downey Jr nel MCU nei panni del Dottor Destino. Come si può pensare di andare al Comic-Con senza qualcosa di simile?

Tuttavia, come recita un vecchio adagio, a pensar male si fa peccato ma a volte ci si indovina e l’assenza in grande stile della Marvel al Comic-Con 2025 potrebbe nascondere altro.

I recenti flop al botteghino, in ultimo quello di Thunderbolts* nonostante la buona qualità del film (che non presentava supereroi di grido), le incertezze sulla produzione di Doomsday e Secret Wars e l’incognita Fantastici Quattro che potrebbe addirittura provocare uno tsunami creativo in caso di accoglienza freddina da parte del fandom, potrebbero aver allertato i piani alti della Casa delle Idee che, tra l’altro, deve fare i conti con il settore comics in profonda crisi.

Forse qualcuno ha cominciato ad accorgersi che il vento sembra essere definitivamente cambiato, con i cinecomic che non fanno più presa sul pubblico come una volta e portano sempre meno gente la cinema, complice anche la sproporzionata (e spesso poco qualitativa) offerta delle piattaforme di streaming.

Comic-Con orfano di Marvel: non è la prima volta

Non è la prima volta che Marvel diserta il Comic-Con: era già successo nel 2011 (quando il primo Avengers era ancora in produzione), nel 2015 e nel 2018. Poi, di nuovo nel 2020 e 2021 per colpa della pandemia e, ancora nel 2023 causa scioperi a Hollywood.

Insomma, saltare ;a convention di San non è la fine del mondo, ma fa un certo effetto, specie in un anno in cui il DCU è più silenzioso di Batman in modalità stealth e il Multiverso sta cercando di capire dove stia andando e, soprattutto, perchè lo sta facendo.

Una presenza di basso profilo

Il Multiverso, peró, non collasserà (almeno per ora) Marvel sarà presente al Comic-Con 2025 in maniera ridotta.

Ci saranno i soliti panel su fumetti e videogiochi, e qualcosa dedicato a I Fantastici Quattro: Gli inizi, il reboot della First Family che esce proprio durante il weekend della convention.

George R.R. Martin sbotta: “Non vi importa di niente, solo di The Winds of Winter”

Dopo anni di richieste, lamentele e meme, George R.R. Martin ha deciso di rispondere pubblicamente alla frustrazione di chi attende The Winds of Winter, il prossimo capitolo della saga A Song of Ice and Fire. E lo ha fatto nel suo classico stile diretto e un po’ burbero, pubblicando un post sul suo Not a Blog che ha il sapore di uno sfogo tanto sincero quanto esasperato.

Il pretesto? L’annuncio di un nuovo progetto: un adattamento animato di A Dozen Tough Jobs, racconto dello scrittore Howard Waldrop. Ma invece di celebrare l’iniziativa, i commenti online sono stati inondati dalla solita domanda: “Ma dov’è Winds of Winter?”

Martin ha deciso di rispondere. E non ha usato mezze misure.

“Non vi importa di niente, solo di The Winds of Winter”

Lo scrittore ha elencato in modo quasi teatrale tutte le accuse che riceve da anni: che non finirà mai la saga, che non gli interessa più scrivere, che dovrebbe lasciare il lavoro a qualcun altro, che morirà prima di completare la storia. “Non vi importa niente di tutto il resto che ho scritto”, ha detto Martin, “Mi avete detto spesso che vi importa solo di Winds of Winter.”

Ma nel mezzo di questo sfogo, c’è anche qualcosa di più profondo. Martin rivendica la propria libertà creativa, la voglia di lavorare su altri progetti, di portare avanti storie diverse da Westeros. Eppure non rinnega nulla: “Ci tengo eccome. Ci tengo a Westeros, ai draghi, ai metalupi, a Tyrion, Dany, Asha. Più di quanto possiate immaginare.”

In pratica, Martin sta dicendo che non ha abbandonato The Winds of Winter, ma che non intende sacrificare tutta la sua vita e la sua creatività per finire un solo libro, solo per calmare chi lo accusa di non fare abbastanza.

La frustrazione dei fan è comprensibile: sono passati più di dieci anni dall’uscita dell’ultimo volume. Ma è altrettanto evidente che Martin sta ancora lavorando alla storia, e che farlo bene richiede tempo, pazienza e, soprattutto, libertà.

Constantine 2: Keanu Reeves non è contento della direzione che sta prendendo il film

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Le notizie su Constantine 2 continuano ad arrivare a ondate, ma non tutte sono incoraggianti. A quanto pare, Keanu Reeves non è affatto soddisfatto della direzione che sta prendendo il sequel del film cult del 2005. L’attore, profondamente legato al personaggio di John Constantine, sembra determinato a evitare una deriva spettacolare che tradirebbe lo spirito originale.

A parlarne è stato Peter Stormare, interprete di un memorabile Lucifero nel primo film, durante la promozione del suo nuovo progetto Stand Your Ground. Intervistato sullo stato del sequel, Stormare ha chiarito che ci sono molte indecisioni, e buona parte del motivo è proprio l’insoddisfazione di Reeves nei confronti delle sceneggiature. “Keanu non è contento di quello che arriva dagli studios”, ha rivelato, aggiungendo che l’attore ha una visione chiara di ciò che Constantine 2 dovrebbe essere: “Un film spirituale, profondo, sulle persone comuni e sui demoni, non un altro blockbuster pieno di acrobazie”.

Constantine Keanu Reeves

Uno scontro creativo tra visione artistica e logiche da franchise per Constantine 2

Il primo Constantine, diretto da Francis Lawrence, non fu un successo immediato. Ma con il tempo ha conquistato un pubblico fedele, diventando una delle pellicole più apprezzate nel suo genere. Proprio per questo, Reeves vuole che il sequel sia coerente con quel tono oscuro e nichilista che ha reso unico il film originale. Niente supereroi in volo, niente azione a tutti i costi: il cuore del progetto deve restare l’introspezione e la tensione esistenziale.

Secondo Stormare, i grandi studi vogliono invece “macchine che volano, combattimenti spettacolari e personaggi che fanno capriole”, ma Reeves non ci sta. Anche Lawrence sembra allineato: “Se lo facciamo, vogliamo farlo a modo nostro, ancora più cupo e profondo”, ha dichiarato in passato. Entrambi spingono per un film vietato ai minori, R-rated, che non cerchi di accontentare tutti, ma che sia fedele all’identità di Constantine.

Per ora, il progetto resta in fase di sviluppo, ma la sensazione è chiara: non si farà nulla finché lo spirito originale non sarà rispettato. Una scelta coraggiosa, che mette al centro la coerenza artistica, anche a costo di rallentare la produzione. Per chi ha amato l’atmosfera disturbante del primo film, questa fermezza è una garanzia: meglio aspettare, che vederne un’imitazione senz’anima.

5 cm al secondo diventa un film live action (e noi stiamo già piangendo)

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“Cinque centimetri al secondo è la velocità con cui i petali di ciliegio cadono al suolo”.

Prepariamoci a emozionarci nuovamente, struggendoci ancora sulla fatalità degli amori impossibili. Questa volta, però, le lacrime piante saranno vere, calde e salate, perché è in arrivo il film live action “5 cm al secondo”, il capolavoro di Makoto Shinkai (Your Name, Suzume).

Alla regia del film, atteso nelle sale cinematografiche giapponesi il prossimo 10 ottobre, troviamo Yoshiyuki Okuyama, con Ayako Suzuki autore della sceneggiatura.La produzione è firmata Spoon, mentre la distribuzione sarà a cura di TOHO.

Un live action che dovrà farci piangere… per forza

La prima immagine promozionale del film, visibile qui di seguito, si presenta con il solito mix Shinkai-style: sguardi persi, una pioggia di petali di ciliegio e quella tagline che è un tuffo al cuore: “Quanto veloce devo vivere per poterti rivedere?”… Spoiler: non abbastanza.

https://x.com/5cm_movie_2025/status/1927454765707149350

Uscito nel 2007, l’anime di Makoto Shinkai è diviso in tre episodi. Segue la vita di Takaki Touno in momenti diversi della sua esistenza, mentre cerca (e fallisce) di tenere vivo il legame con Akari Shinohara, la ragazza che amava da bambino. È una storia fatta di treni che partono troppo in fretta, SMS che non arrivano mai, e silenzi che fanno più rumore di una stazione affollata.

Nel primo episodio, ambientato alle medie, Takaki affronta una tempesta di neve pur di rivedere Akari. Nel secondo, al liceo, è ancora bloccato nel passato mentre una nuova ragazza si innamora di lui. Nel terzo, ormai adulto, lo vediamo affrontare la realtà disillusa dell’età adulta con il fantasma di un amore mai superato.

In pratica, è il film che ti fa realizzare che anche gli anime possono spezzarti l’anima… ma con stile, e in maniera indimenticabile.

5 cm al secondo: l’anime originale

L’anime originale del 2007, scritto e diretto da Makoto Shinkai, è disponibile su Netflix e Prime Video.

In Italia il lungometraggio è arrivato nel 2019 grazie a Nexo Digital e Dynit nell’ambito dell’iniziativa Stagione degli Anime al Cinema.

fonte

Elden Ring: Nightreign si mostra con il trailer di lancio sulle note degli Evanescence

Bandai Namco sgancia online il trailer di lancio di Elden Ring: Nightreign e lo fa in maniera dannatamente subdola piazzando “Bring Me to Life” degli Evanescence come colonna sonora.

Ecco, chiudete un attimo gli occhi e ascoltate i brividi gothic-rock repressi dei primi anni 2000 affiorare nuovamente dalla vostra memoria.

Il trailer di Elden Ring: Nightreign è un tributo AMV agli anni 2000

Avete presente quegli anime music video su YouTube con le clip di Berserk, Naruto o Hellsing montate sui successi dei Linkin Park Ecco, il nuovo trailer di Elden Ring: Nightreign è esattamente questo, ma con budget, una triste pioggia tra le nebbie che esalta una lore criptica dalle cupe atmosfere.

Bandai Namco non è nuova a queste mosse da DJ nostalgico: ai tempi di Dark Souls misero “Bartholomew” dei The Silent Comedy nel trailer, e già allora qualcuno alzò un sopracciglio. Ma nel 2025, mentre tutti i trailer cercano di farti piangere con cover lente e sussurrate, vedere un drago fiammeggiante mentre parte l’urlo “Call my name and save me from the dark” è pura estasi catartica.

Miyazaki voleva “tristezza dignitosa”. Ora abbiamo tristezza dark-metal

Chi conosce FromSoftware sa che l’estetica dei loro giochi è un delicato equilibrio tra il grottesco e il sublime. Lo stesso Miyazaki, davanti a un concept troppo splatter di un drago non morto, rispose: “Non potreste cercare invece di trasmettere il profondo dolore di una magnifica bestia condannata a una lenta e forse infinita discesa nella rovina?”

Ora abbiamo tre eroi che camminano a rallentatore verso l’abisso mentre Amy Lee urla “Wake me up inside!”. Onestamente? Roba da pelle d’oca.

Cringe? Sì. Epico? Assolutamente.

Quello che colpisce del trailer di lancio di Nightreign è la vibe da fan edit.

Il video sembra realizzato da un gruppo di amici nerd che ha montato tutto di notte con Sony Vegas, tra Red Bull e bestemmie. Ma funziona. Perché alla fine Elden Ring, soprattutto in co-op, è proprio questo: tu, i tuoi amici, e un gigantesco mostro abbattere mentre urlate su Discord.

Alla fine ci rendiamo conto che, a volte, un trailer emozionante è esattamente quello di cui avevamo bisogno.

In un’epoca di tripla-A super seriosi, FromSoft ci regala un momento di trash gotico, una spolverata di nostalgia e una grande verità: anche il pathos può essere metal.

Ricordiamo che Elden Ring: Nightreign uscirà domani, 30 maggio 2025, su PC (via Steam) e PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S.

 

Cyberpunk 2? Mettetevi comodi, non uscirà prima del 2030

CD Projekt ha confermato ufficialmente che il sequel di Cyberpunk 2077 ha appena superato la fase concettuale ed è entrato in pre-produzione. Il titolo, per ora chiamato semplicemente Cyberpunk 2, rappresenta il prossimo grande passo nel futuro della saga. La notizia è arrivata in occasione dell’ultimo aggiornamento finanziario dello studio, in cui è stato anche rivelato che l’espansione Phantom Liberty ha raggiunto 10 milioni di copie vendute.

L’annuncio è stato affidato al CFO Piotr Nielubowicz, che ha voluto congratularsi con il team: “Poche settimane fa, Cyberpunk 2 – in precedenza noto come Project Orion – ha concluso la fase concettuale. È un traguardo importante che ci riempie di orgoglio”. Anche se lo sviluppo è ancora alle battute iniziali, la conferma è significativa: CD Projekt punta a espandere ulteriormente l’universo narrativo di Night City, mantenendo le promesse di innovazione fatte negli anni successivi al lancio turbolento del primo capitolo.

Cyberpunk 2077

Uscita lontana: si parla già del 2030 (o oltre) per Cyberpunk 2

Chi sperava di tornare presto nelle atmosfere cupe di Night City dovrà però armarsi di pazienza. Michał Nowakowski, membro del consiglio di amministrazione, ha lasciato intendere che il ciclo di sviluppo sarà lungo: “La nostra media va dai quattro ai cinque anni dalla pre-produzione alla release. Ogni progetto ha le sue particolarità, ma questa è la finestra temporale più realistica”.

Considerando che il gioco è entrato in pre-produzione nel 2024, una data di uscita tra il 2030 e il 2031 appare ormai quasi certa. A complicare le cose, CD Projekt sta concentrando gran parte delle proprie risorse su The Witcher 4, che dovrebbe vedere la luce nel 2027. Anche questo lascia intendere che Cyberpunk 2 arriverà a sviluppo avanzato solo nella seconda metà della decade.

In ogni caso, lo studio sembra voler evitare gli errori del passato. Dopo le critiche ricevute al lancio di Cyberpunk 2077, CD Projekt ha dimostrato un impegno crescente verso la qualità, con aggiornamenti costanti e un’espansione di grande successo. Se il trend continua, Cyberpunk 2 potrebbe rappresentare una vera rinascita, pensata fin dall’inizio per console di nuova generazione e per sfruttare al meglio il potenziale narrativo e tecnologico del brand.

Fonte

Death Stranding: Hideo Kojima annuncia l’arrivo dell’anime

Hideo Kojima non si ferma mai. Dopo l’annuncio del film live-action in collaborazione con A24 e l’attesissimo Death Stranding 2: On the Beach, in uscita il 26 giugno 2025 su PS5, l’eclettico autore giapponese ha confermato lo sviluppo di una serie anime ispirata al mondo post-apocalittico di Death Stranding. La rivelazione è arrivata in modo quasi casuale durante un’intervista con Vogue Japan, ma ha già acceso l’interesse di appassionatə e curiosə.

Nel corso dell’intervista, Kojima ha riflettuto sulle diverse strade che le trasposizioni cinematografiche dei videogiochi possono intraprendere. Ha citato esempi come The Last of Us, fedele all’originale, e Super Mario Bros. – Il Film, più orientato al fan service. Poi, quasi a sorpresa, ha sganciato la bomba: “Stiamo lavorando anche a un adattamento anime”, ha detto, lasciando intendere che questo nuovo progetto rientra in una visione più ampia e autoriale della sua opera.

Al momento, non sono stati resi noti dettagli sullo studio di animazione coinvolto o sulla data di uscita. Tuttavia, l’universo di Death Stranding, con la sua estetica surreale e i temi legati alla connessione umana, si presta perfettamente a una trasposizione in stile anime. Non a caso, molti paragoni sono già stati fatti con Cyberpunk: Edgerunners, la serie animata di successo di Studio Trigger che ha saputo arricchire e ampliare il mondo narrativo di Cyberpunk 2077.

Death Stranding 2

Tra sequel, film e ora anche anime: il futuro di Death Stranding si espande in versione anime

L’universo narrativo di Death Stranding continua quindi a espandersi su più fronti: dal sequel videoludico al film con A24, fino a questo nuovo progetto animato. Kojima non nasconde le sue ambizioni: “Voglio creare un film che possa vincere premi a Cannes o a Venezia”, ha dichiarato, lasciando intendere che anche l’anime potrebbe seguire una linea espressiva unica, capace di spingersi oltre le classiche logiche del fan service.

Per chi ha amato l’atmosfera cupa e poetica del primo Death Stranding, questa è un’occasione preziosa per rituffarsi nel suo mondo enigmatico da un’altra prospettiva. E per chi non ha ancora avuto modo di esplorarlo, l’anime potrebbe diventare una porta d’accesso più immediata ma altrettanto potente. In attesa di aggiornamenti ufficiali, resta solo da domandarsi: quanto sarà strano e affascinante il Death Stranding animato?

In arrivo il LEGO Book Nook ispirato al Balrog de Il Signore degli Anelli

Tra le novità più attese di giugno 2025 per chi ama LEGO e fantasy, spicca senza dubbio il nuovo LEGO Icons Il Signore degli Anelli: Balrog Book Nook (10367). Dopo il successo del set The Shire (10354), LEGO ci sorprende ancora con un diorama che riproduce uno dei momenti più iconici della trilogia di Peter Jackson: lo scontro tra Gandalf e il Balrog sul Ponte di Khazad-dûm.

Il set, composto da 1012 pezzi, è già preordinabile da oggi, 27 maggio, al prezzo di 119,99 euro direttamente sul LEGO Shop. Il lancio ufficiale è fissato per la mezzanotte del 1° giugno (ore 9 PM del 31 maggio per la costa ovest USA), in contemporanea con altre importanti uscite della collezione estiva 2025. Per chi ama il mondo di Tolkien, questa è una di quelle occasioni che non si possono lasciar scappare.

Ma cosa rende così speciale questo book nook? Da una parte abbiamo il Balrog con le ali spiegate, circondato da fiamme, pronto a colpire con la sua frusta infuocata. Dall’altra, Gandalf il Grigio, armato di bastone e spada, pronto a pronunciare le leggendarie parole: Tu Non Puoi Passare! — incise su una targa inclusa nel set. Il tutto si inserisce in un design pensato per essere esposto sia aperto che chiuso, così da poterlo sistemare tra i libri di Tolkien per creare un angolo immersivo e suggestivo nella nostra libreria.

 

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Un’esperienza per fan e collezionisti: tra promozioni e set esclusivi, ecco il Book Nook del Balrog

Questo set non è solo un omaggio alla saga, ma anche un oggetto da collezione pensato per chi desidera dare un tocco personale alla propria libreria o al proprio studio. Come gli altri book nook annunciati per giugno — tra cui quelli dedicati a Harry Potter e Sherlock Holmes — anche questo diorama è parte della nuova linea LEGO che fonde costruzione e arredamento creativo.

Per noi appassionati LEGO, giugno si preannuncia un mese ricco: la maggior parte dei nuovi set sarà ordinabile tra il 31 maggio e il 1° giugno nella sezione “Coming Soon” del LEGO Shop, per poi passare nella sezione “Ora Disponibili” dopo il lancio. È molto probabile che saranno disponibili anche promozioni esclusive per membri LEGO Insider, inclusi set omaggio in edizione limitata. Vale la pena iscriversi (è gratuito) per approfittare di queste offerte.

Quello del Balrog è uno di quei set capaci di colpire la fantasia, evocare ricordi cinematografici e stimolare la creatività. Un pezzo da esposizione che farà felici collezionisti, fan del fantasy e appassionati di LEGO. E con la data ormai vicina, l’attesa si fa elettrizzante.

Dopo Andor, ecco il futuro di Star Wars tra cinema e nuove serie

La conclusione di Andor ha lasciato un vuoto nella galassia lontana lontana, ma anche un senso di attesa carico di possibilità. Le due stagioni della serie ci hanno raccontato in modo avvincente l’ascesa di Cassian Andor verso la ribellione, costruendo un ponte narrativo verso Rogue One. Anche se non ha avuto lo stesso impatto popolare di The Mandalorian, Andor si è ritagliata un posto di rilievo nella critica come una delle migliori produzioni Star Wars di sempre.

Ora che questo capitolo si è chiuso, ci chiediamo: cosa ci attende? La risposta è complessa ma promettente. L’universo di Star Wars è tutt’altro che fermo: tra serie in lavorazione, progetti annunciati e un ritorno imminente al cinema, possiamo prepararci a nuove storie dense di pathos, avventura e personaggi memorabili.

Andor 2 Diego Luna

Dal punto di vista televisivo, la prossima grande uscita sarà la seconda stagione di Ahsoka, ancora senza una data precisa, ma già in fase di riprese. Questo ci fa pensare che non la vedremo prima del 2026. Nel frattempo, continua la produzione anche di progetti animati, come la terza stagione di Star Wars: Visions, che debutterà su Disney+ il 29 ottobre 2025, e la nuova serie Maul – Shadow Lord, in arrivo nel 2026. Quest’ultima, in particolare, si concentrerà su uno dei personaggi più amati e oscuri dell’intera saga: Darth Maul.

Anche se alcune produzioni precedenti non hanno lasciato il segno, come Obi-Wan Kenobi o Skeleton Crew, è evidente che Lucasfilm sta rallentando il ritmo, puntando su qualità e sviluppo più mirati. Una strategia che potrebbe giovare a tutta la narrazione, evitando il rischio di saturare il pubblico. Le serie live action torneranno, ma con maggiore attenzione e un focus narrativo più solido.

Un ritorno sul grande schermo e nuovi progetti ambiziosi

Dopo sei anni di assenza dal cinema, il franchise Star Wars tornerà nelle sale nel 2026 con The Mandalorian and Grogu, attesissimo film che vedrà nuovamente protagonisti Din Djarin e il piccolo Grogu. Questa pellicola, prevista per il 22 maggio, rappresenta un punto di svolta per la saga, una scommessa che potrebbe rilanciare con forza il brand sul grande schermo.

The Mandalorian e Grogu

Ma non è tutto. Nel 2027, uscirà Star Wars: Starfighter, diretto da Shawn Levy e con Ryan Gosling protagonista. Ambientato pochi anni dopo gli eventi di The Rise of Skywalker, il film si presenta come una storia indipendente, con personaggi nuovi e un tono che potrebbe avvicinare anche chi è meno legato alla cronologia ufficiale.

Nel frattempo, altri progetti sono in fase di sviluppo, come una nuova trilogia firmata da Simon Kinberg e un film sulle origini dell’Ordine Jedi, ambientato ben 25.000 anni prima di La Minaccia Fantasma. Anche il ritorno di Rey con una nuova generazione di Jedi è in cantiere, diretto da Sharmeen Obaid-Chinoy, così come il progetto di Taika Waititi, ancora in fase di scrittura. Non mancano però le incertezze: film annunciati come quello su Rogue Squadron sembrano ormai bloccati, mentre altri — come il possibile spin-off su Lando Calrissian — non hanno ricevuto aggiornamenti ufficiali.

In questo scenario, ciò che emerge con chiarezza è la volontà di Lucasfilm di rilanciare Star Wars con una visione più ambiziosa e strutturata. I progetti in lavorazione non mancano e la qualità sembra tornare al centro della strategia creativa. Se The Mandalorian and Grogu riuscirà a conquistare critica e pubblico, potremmo essere all’inizio di una nuova era cinematografica per la saga.

La galassia di Star Wars è in fermento. E anche se molte date restano ancora sospese, l’entusiasmo per ciò che ci aspetta è palpabile. Dopo Andor, non resta che prepararci a nuove avventure che, tra Disney+ e le sale cinematografiche, ci porteranno ancora una volta oltre i confini dell’immaginazione.

Touring After the Apocalypse: l’anime post-apocalittico ha ora una data di uscita

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Anche dopo la fine del mondo, la bellezza del viaggio non svanisce. Touring After the Apocalypse – titolo originale Shuumatsu Touring – ha finalmente confermato la sua finestra di uscita: ottobre 2025. La notizia arriva direttamente dall’account ufficiale X (ex Twitter) della serie, ed è stata confermata anche nel corso di una livestream sul canale YouTube di Aniplex, dove erano presenti le doppiatrici Konomi Inagaki (Youko) e Miyu Tomita (Airi), insieme al team creativo.

Tratto dal manga ancora in corso di Sakae Saito, che conta già sette volumi pubblicati, Touring After the Apocalypse si distingue per un tono inaspettatamente leggero, quasi ottimista. A differenza delle classiche storie ambientate in mondi decadenti e oscuri, qui il post-apocalisse è uno sfondo quasi rilassante. Le protagoniste – due ragazze in moto – viaggiano attraverso un Giappone ormai svuotato, facendo tappa in luoghi iconici come le terme di Hakone o il Tokyo Big Sight, godendosi un paese ormai libero da traffico, folla e caos.

È una sorta di diario di viaggio in un mondo silenzioso ma affascinante, che richiama per toni e atmosfera titoli come Girls’ Last Tour, dove la fine del mondo diventa occasione per esplorare, riflettere e trovare un nuovo tipo di bellezza nel vuoto lasciato dal passato. Un’idea di post-apocalisse che non spaventa ma incuriosisce, che non opprime ma invita a scoprire.

Durante la diretta streaming, oltre alla finestra di uscita, il team ha condiviso alcune riflessioni sulla produzione e sulle esperienze avute lavorando alla serie. Il mangaka Sakae Saito ha celebrato la notizia con un’illustrazione speciale realizzata per l’occasione. L’annuncio ufficiale sottolinea che, pur essendo confermato il mese di ottobre 2025, la data esatta della prima puntata deve ancora essere comunicata.

La sinossi ufficiale della serie, già disponibile anche in inglese, racconta così la premessa:

“Rimaste sole dopo la fine del mondo, due ragazze attraversano le rovine del Giappone. Ma non hanno alcuna intenzione di lasciare che il crollo della civiltà rovini il loro viaggio! Dalle sorgenti termali di Hakone fino all’enorme Tokyo Big Sight, hanno il paese tutto per sé. Allora perché non approfittarne?”

Con il suo approccio unico e l’equilibrio tra malinconia e leggerezza, Touring After the Apocalypse promette di portarci in un viaggio diverso dal solito. E mentre aspettiamo l’autunno del 2025, possiamo solo immaginare quanto poetico possa essere scoprire un mondo vuoto… ma ancora pieno di meraviglia.

WhatsApp arriva ufficialmente su iPad, dopo 15 anni di attesa

Dopo una lunga attesa durata oltre un decennio, WhatsApp è finalmente disponibile in versione ufficiale per iPad. Meta ha annunciato il rilascio dell’app dedicata per i tablet Apple, offrendo un’esperienza ottimizzata che sfrutta al meglio lo schermo più ampio e la possibilità di scrivere comodamente con una tastiera esterna.

L’app è già scaricabile gratuitamente da App Store su iPad e rappresenta un passo atteso da tempo, considerando che WhatsApp è nato nel 2009, mentre l’iPad ha fatto il suo debutto solo un anno dopo, nel 2010. Eppure, ci sono voluti ben 15 anni per vedere una versione nativa e pienamente funzionale del servizio di messaggistica sull’ecosistema tablet di Apple.

Tutte le principali funzioni di WhatsApp, ora anche su iPad

La nuova versione per iPad non è solo un adattamento grafico, ma porta con sé quasi tutte le funzionalità già note agli utenti di smartphone, tra cui:

  • Chiamate vocali e videochiamate di gruppo fino a 32 persone

  • Condivisione dello schermo durante le chiamate

  • Possibilità di utilizzare sia la fotocamera anteriore che quella posteriore del dispositivo

  • Supporto alle notifiche push, sincronizzazione chat e backup sicuro

L’esperienza risulta ora più fluida e completa rispetto alla precedente opzione web-based che obbligava gli utenti iPad a passare da WhatsApp Web con funzioni limitate.

Integrazione con le funzioni multitasking di iPadOS

WhatsApp per iPad è stato ottimizzato per sfruttare le funzioni multitasking di iPadOS, tra cui:

  • Split View: per usare WhatsApp accanto a un’altra app

  • Slide Over: per interagire rapidamente senza uscire da ciò che si sta facendo

  • Stage Manager, disponibile solo su modelli più recenti, come:

    • iPad Pro con chip M4

    • iPad Pro 12.9” (dalla 3ª generazione in poi)

    • iPad Pro 11” (dalla 1ª generazione in poi)

    • iPad Air (5ª generazione), e nuovi modelli con chip M2

Con queste funzioni, l’app permette di scrivere messaggi mentre si guarda un video o si naviga online, senza dover chiudere o cambiare schermata.

Una novità che cambia (finalmente) l’esperienza d’uso di WhatsApp

L’arrivo di WhatsApp su iPad colma un vuoto che molti utenti Apple segnalavano da anni. Per un’app che conta oltre 2 miliardi di utenti nel mondo, l’assenza di una versione iPad nativa era una stranezza tecnologica. Ora finalmente la messaggistica istantanea arriva anche sui tablet in modo completo, e per molti utenti si tratta di un aggiornamento che semplifica davvero la comunicazione, soprattutto in ambito lavorativo o durante l’uso in modalità desktop.

Harry Potter: HBO annuncia il nuovo trio protagonista della serie reboot

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La nuova serie reboot di Harry Potter, in arrivo su HBO Max, ha finalmente trovato i suoi protagonisti. Dopo mesi di speculazioni e un’ampia selezione internazionale, il cast principale è stato ufficializzato: Dominic McLaughlin sarà Harry Potter, Arabella Stanton interpreterà Hermione Granger e Alastair Stout sarà Ron Weasley.

La serie, che mira a essere una fedelissima trasposizione dei romanzi di J.K. Rowling, promette una narrazione più approfondita rispetto a quella vista nella saga cinematografica. Un annuncio che riaccende l’entusiasmo dei fan e segna un momento importante per il futuro del mondo magico.

Un casting pensato per riscoprire l’anima dei personaggi

La scelta dei tre giovani attori arriva dopo un lungo processo di selezione, che ha coinvolto casting director di altissimo profilo: Lucy Bevan ed Emily Brockmann. A confermare la notizia sono stati la showrunner Francesca Gardiner (Queste Oscure Materie, Succession) e il regista Mark Mylod (The Menu), che hanno commentato con entusiasmo:

“Dopo una ricerca straordinaria, siamo felici di annunciare che abbiamo trovato il nostro Harry, la nostra Hermione e il nostro Ron. Il talento di questi tre attori è qualcosa di meraviglioso da vedere, e non vediamo l’ora che il mondo possa assistere alla loro magia sullo schermo.”

Ron Weasley Harry Potter Rupert Grint

Oltre al trio principale, sono già noti anche alcuni membri del corpo docente di Hogwarts. A sorprendere è soprattutto la presenza di John Lithgow nel ruolo di Albus Silente, accanto a:

  • Nick Frost come Rubeus Hagrid

  • Janet McTeer nei panni di Minerva McGonagall

  • Paapa Essiedu nel ruolo di Severus Piton

Scelte audaci che promettono un’interpretazione originale, ma rispettosa dell’essenza dei personaggi.

La serie di Harry Potter: un progetto ambizioso in partenza nel 2026

La nuova serie di Harry Potter sarà prodotta in collaborazione con Warner Bros. Television e Brontë Film and TV, e vedrà tra i produttori esecutivi la stessa J.K. Rowling, oltre a Neil Blair, Ruth Kenley-Letts e David Heyman, storico produttore della saga cinematografica.

Le riprese inizieranno quest’estate, con l’obiettivo di lanciare la serie nel 2026 in streaming su HBO Max (che ha recentemente abbandonato il breve rebranding in “Max”). L’intento, secondo le dichiarazioni ufficiali, è di offrire un adattamento capace di “espandere e approfondire” il mondo dei maghi come mai prima d’ora.

Il nuovo progetto di HBO Max non punta solo alla nostalgia, ma cerca di ridefinire un classico moderno con nuovi volti e nuovi linguaggi. Noi siamo pronti a tornare a Hogwarts, e voi?