Pensavate che fosse davvero finita, eh? Dopo che il finale di Attack on Titan ha finalmente concluso una delle saghe più i portanti e spettacolari di sempre, capaci di essere superlative sia come manga cje come adattamento animato, molti fan avevano iniziato a elaborare il tutto.
E invece… sbam!, arriva il produttore Tetsuya Kinoshita a riaprire ferite e traumi ansiogeni legati a mesi di attesa per quella “fine del finale che non era mai definitiva”, annunciando che non è ancora il momento di dire addio ai giganti.
I muri sono caduti, ma il franchise è ancora in piedi
In occasione del lancio del tour mondiale Attack on Titan – Beyond the Walls Orchestra, evento che prevede l’esecuzione orchestrale dal vivo di 22 colonne sonore de L’Attacco dei Giganti, mentre sui maxischermi scorrono le scene più epiche della serie, il buon Kinoshita ha fatto un’apparizione a sorpresa, rivelando che ci saranno nuovi progetti legati ad Attack on Titan.
“La storia di Attack on Titan si è conclusa” ha detto il produttore, “Ma vorremmo continuare a pianificare e organizzare molti altri eventi in futuro, come film tipo The Last Attack, concerti e collaborazioni videoludiche.”
The Last Attack è essenzialmente un film compilation che riunisce gli ultimi episodi dell’anime, con una scena post credit inedita come omaggio per il fandom. Ma il messaggio è chiaro: niente nuove trame per ora, ma tante nuove occasioni per rivedere sempre le stesse scene in nuovi formati.
Accanimento terapeutico? Sembra proprio di sì, soprattutto se la terapia permette di incassare ancora tantissimo soldi.
Spin-off o solo gigantesche collaborazioni occasionali per Attack on Titan?
Nessuno dice no a un’orchestra itinerante che suona le musiche della saga in giro per il mondo. Nessuno rinuncerebbe un videogioco figo in stile open world in cui andare a caccia di giganti utilizzando il Dispositivo di manovra tridimensionale. Però non siamo del tutto sicuri che ci serva un altro recap cinematografico o, peggio ancora, una “continuazione” forzata della serie con Eren ormai morto e sepolto.
La serie anime è finita. Non c’è altro da raccontare senza rischiare di rovinare tutto. L’estenuante (solo dal punto di vista della programmazione) anime ha già fatto i salti mortali per sistemare il controverso finale del manga, facendolo anche bene. Continuare a mungere questa mucca mediatica più grande del Gigante Colossale potrebbe trasformare Attack on Titan da pietra miliare dell’animazione a “ancora tu, ma non dovevamo vederci più”.
Quando il troppo potrebbe stroppiare (il rischio è alto)
Troppe riproposizioni rischiano di farci disinnamorare di una saga che ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo. Certo, se si parla di anime basati sugli spin-off ufficiali del manga tipo Before the Fall, No Regrets o Lost Girls, allora sì, ma con attenzione.
Ma se l’idea di Kinoshita è fondamentalmente quella di proporci la solita minestra di spezzoni e remix di quello che abbiamo già visto… beh, preferiremmo lasciare Eren, Mikasa e Armin nel loro tragico ma poetico finale che, in fin dei conti, ha accontentato tutti.