Aliens: inizia Apocalisse! – Recensione

Di Manuel Enrico 6 Min di lettura

Nei giorni in cui Ridley Scott spiega i suoi futuri programmi per i nuovi capitoli del brand di Alien, saldaPress consola gli appassionati degli xenomorfi da queste inquietanti notizie tornano in edicola con il suo fumetto mensile Aliens, erede dell’apprezzato Aliens Defiance, che continua ad offrirci storie ambientate nell’Aliens Universe.

Questo mese lo spillato a base di xenomorfi ci accoglie con la prima pare di una storia, originariamente una miniserie, dal tono diverso rispetto alle precedenti vissute nell’Alien Universe. L’impianto di Aliens Defiance è sempre stato improntato alla visione avventurosa e drammatica del contesto narrativo di Aliens, facendo leva su azione e una buona gestione della componente emotiva della saga degli xenomorfi. Anche la prima storia separata da Aliens Defiance, Ascensore per il paradiso, contenuta nel primo albo di questa nuova collana degli xenomorfi, manteneva questa impostazione di base.

saldaPress torna in edicola con Aliens, al cui interno compare la prima parte della miniserie Apocalisse

Aliens : Apocalisse, la cui prima apparizione risale al 1999, si spinge in una direzione nuova, curiosamente più vicina ad alcune delle idee che lo stesso Scott ha voluto esplorare nelle sue ultime pellicole, Prometheus e Covenant. Per noi gli xenomorfi sono da sempre le armi viventi più letali dell’universo, nemici implacabili da sterminare prima che condannino all’estinzione l’intero universo. E se in realtà avessero una diversa natura?

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Il primo indizio è il sottotitolo della serie, The Destroying Angels. Gli Angeli Distruttori. Seguendo questo intrigante spunto, la vicenda narrata ci presenta gli xenomorfi sotto una luce diversa, malsana e fanatica, presentandoli come gli Angeli dell’Aliens Universe.

L’idea non è del tutto nuova, compariva già nel bel volume Aliens: 30th Anniversary, ma in Alien: Apocalisse viene sviluppato in un modo nuovo, coinvolgente. Questo aspetto religioso nasce con la sparizione di una spedizione scientifica inviata da una piccola compagnia indipendente dai grandi conglomerati, la Geholgod, sparisce durante una missione di recupero di una preziosa risorsa: una nidiata di xenomorfi.

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L’obiettivo di questa missione era stato fornito alla Geholgod da un ex dipendente di un grande conglomerato, la Weyland-Yutani, il dottor Lucien Keitel, assunto in seguito dalla Geholgod come capo della spedizione di recupero. Ma quando si perdono i contatti con la missione di Keitel, la compagnia deve assumere l’Agenzia Throop, esperta nel recupero e salvataggio spaziale.

Da questo spunto, prende il via Aliens: Apocalisse, una storia che ha una buona struttura narrativa, ricca e approfondita, grazie alla scrittura di un veterano del mondo dei comics americani, Mark Schultz. Storico scrittore per il mondo dei fumetti, Schultz è il creatore di Xenozoic Tales, meglio noto in Italia come Cadillac e dinosauri. La sua presenza in questa saga di Aliens di Schultz è un ottimo segno, visto che i personaggi e la trama hanno giovato molto dalla presenza dell’autore americano.

La creazione della struttura religiosa della storia è ben caratterizzata, sia nella visione cattolica di Caspar Tellurian che in quella ‘cultista’ di Keitel. Specialmente quest’ultima diventa fondamentale, una costruzione delicata e fragile su cui Schultz deve muoversi con attenzione. In questo l’autore riesce alla perfezione, scegliendo di costruire la figura messianica di Keitel tramite un primo, suggestivo incontro in apertura d’albo, in cui viene trasmessa subito al lettore una sensazione di fanatismo grazie ad una buona scelta di termini ed impostazione lessicale (a cui credo sia stato anche utile la traduzione di Andrea Toscani).

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Schultz sa come costruire una tensione sottile, e lo dimostra dando vita a personaggi intensi e con scelte narrative interessanti e coerenti con il contesto di Aliens. Tornano tutte le atmosfere tipiche della saga degli xenomorfi, con riferimenti ai punti saldi della serie, arricchiti da nuove idee che si inseriscono in modo perfetto nel mito di Aliens. Riferimenti alla demonologia e a una narrazione che segue un percorso complesso ma affascinante, coerente con l’anima di Aliens.

Per dare spessore alla narrazione di Schultz intervengono Doug Wheatley e Chris Chuckry, disegnatore e colorista di Aliens: Apocalisse. Le tavole sono rese con uno stile realistico, studiate per enfatizzare al massimo il forte impianto narrativo di Schultz, con pose che esprimono fatica o che enfatizzano la pericolosità di certe ingaggi. Wheatley sa cogliere dettagli su cui costruire il pathos, come sviluppare la gabbia in modo che diventi un racconto in movimento continuo, senza sosta. Chuckry metta il tocco finale, con tinte delicate e con un ottimo lavoro in fase di illuminazione, creando intriganti giochi di ombre.

Il finale di questa prima parte di Aliens: Apocalisse ci lascia con il fiato sospeso, promettendo un finale scoppiettante che potremo leggere con il secondo ed ultimo numero sempre all’interno di Aliens, in uscita il 22 dicembre

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