Dom 4 Maggio, 2025

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Sentinelle d’Inverno – Recensione

Sentinelle d’Inverno, la recensione

Anno 2112. A seguito di un attacco terroristico perpetrato ai danni della Casa Bianca, il governo degli Stati Uniti d’America decide di invadere il vicino Canada, sospettato di essere il mandante di quella che sembra, a tutti gli effetti, una dichiarazione di guerra.

Nel 2124, Amber, sopravvissuta all’invasione statunitense del suolo canadese, si ritrova a combattere un esercito americano dotato di mezzi all’avanguardia come grossi mech e cani robot, assieme ad un gruppo di partigiani che si fa chiamare Unità Due-Quattro. Con loro Amber tenterà di sconfiggere un nemico all’apparenza invincibile, interessato ad appropriarsi della risorsa più importante di questo futuro segnato dalla guerra e dalla siccità, l’acqua.Sentinelle d'Inverno

Superman non è canadese

Questo è il quadro generale della storia narrata in Sentinelle d’Inverno, un thriller militare creato da Brian K. Vaughan (Saga, Paper Girls) e distribuito in Italia dalla Bao Publishing.

Presentato in anteprima durante il Lucca Comics & Games 2016, l’albo di 200 pagine è stato realizzato in collaborazione con Steve Skroce, l’aiuto colorista Matt Hollingsworth e il designer Fonografiks. Una storia americana, scritta per gli americani, dove però gli Stati Uniti interpretano la parte del cattivo (anche se nel fumetto non la pensano così). Già di per sé una graphic novel atipica… almeno negli intenti.

Sentinelle d’Inverno è in realtà una “classica” storia di guerra (o meglio, di guerriglia) dove la protagonista potrebbe risultare, all’apparenza, finanche banale. Questa invece si rivelerà essere un personaggio imprevedibile, grazie alle tante azioni e scelte scriteriate nate da un forte desiderio di vendetta. In 200 pagine, però, c’è poco spazio per lo sviluppo dei personaggi, e nulla ci farà realmente affezionare ad Amber. Il fumetto si propone infatti sin da subito come un concentrato d’azione, avvincente ad ogni suo capitolo e da leggere tutto d’un fiato.

Tuttavia, nonostante l’ambientazione offra innumerevoli spunti per dar vita ad una trama vasta e dettagliata, la scelta di Vaughan è stata quella di concentrarsi esclusivamente su di un piccolo manipolo di partigiani canadesi. Non dei supereroi, ma semplicemente un gruppo di civili che, oppresso dall’invasore, tenta con ogni mezzo di difendere ciò che rimane della propria patria; accusata forse ingiustamente di aver scagliato “la prima pietra”.

sentinelle-dinverno-mech

Una storia leggera, facile da seguire e senza troppe pretese, che saprà strappare anche qualche sorriso a coloro che saranno in grado di “leggere fra le righe”. Questo nonostante una storyline di certo poco allegra, ed un tema che potrebbe al di là di ogni previsione rivelarsi quantomai attuale.

Le tavole sono disegnate da Skroce con un tratto preciso e pulito, anche se non particolarmente dettagliato. All’interno dell’albo sono presenti poi anche dei bozzetti preparatori, dei vari personaggi. I mech (e in generale tutti i mezzi hi-tech presenti) però, non brillano in quanto ad originalità, e meritavano forse un’attenzione maggiore.

Difetti sui quali si può e si deve soprassedere, per non lasciarsi sfuggire un Sentinelle d’Inverno che merita la vostra attenzione; anche fosse solo per l’audacia di Brian K. Vaughan nel proporre un’idea controcorrente.