18 Days, Morrison e ManFont assieme! – Recensione

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Con 18 Days, ManFont prosegue la sua linea ManFont Project con un prodotto di alta qualità!

Sono parecchi giorni ormai che abbiamo sotto controllo ManFont, la casa editrice italiana che ultimamente sta regalando agli appassionati di comics delle offerte estremamente interessanti. Dopo averci emozionati con La virgola e il punto e aver dato fiducia al Baffo con il suo La notte dell’oliva, ora ManFont, all’interno della sua linea ManFont Project, decide di calare l’asso, mettendo a nostra disposizione 18 Days, titolo che porta la firma di un certo Grant Morrison.

Lo confesso, difficilmente mi sarei aspettato in passato di poter vedere la firma di Morrison su un’etichetta ‘piccola’ come quella di ManFont, ma questo arrivo mostra come impegno e voglia di migliorarsi siano strumenti potenti.

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Ad onore del vero, 18 Days era comparso in passato per i tipi di Rizzoli come artbook, ma vista la volontà di Morrison di proporre un progetto che andrà a toccare anche il mondo dei videogames (tappa che dovrebbe coincidere con la prossima edizione del Lucca Comics & Games), ManFont ha pensato di riproporre questo interessante fumetto.

La base di 18 Days è una rivisitazione in chiave fantascientifica di un classico della tradizione indiana, il Mahabharata. Il concept dell’opera è piuttosto complesso. Alla base abbiamo la classica lotta tra bene e male, incarnati da due clan, Pandava e Kaurava. Quello che rischia di confondere il lettore occasionale, è la ricca contestualizzazione della storia, in cui il ciclo storico si intreccia con le vicende personali dei personaggi.

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Al centro della storia ci sono i superguerrieri, essere superiori che si apprestano a combattere per una battaglia definitiva. La prima parte dell’albo, dopo una sommaria spiegazione per accogliere il lettore, si concentra maggiormente sull’aspetto rituale dello scontro, occasione in cui Morrison ci fornisce un flashback in cui vengono presentati i retroscena che legano anche personaggi dei due differenti schieramenti.

Le dinamiche sono complesse, permeate da una forte aderenza al concetto di onore e dovere, dove diventa complicato definire automaticamente ‘cattivo‘ chi si schiera con il clan Kaurava. È affascinante vedere questo strano atteggiamento di rassegnata obbedienza, così come la sfilata dei comandanti dei Pandava è un gesto cerimoniale reso con precisione.

La trama di Morrison è sicuramente complessa e rischia di spaventare alcuni lettori. Ma i disegni di Jevaaan King (coaudiuvato dal nostro Biagini) sono incredibili. La cura nei dettagli è sempre ben accetta, ma dato lo stile ricco e iperdettagliato dell’ambientazione il lavoro di King è impressionante. Lo si percepisce nel dinamismo dei guerrieri, in cui vesti fluenti sembrano prendere vita sul campo di battaglia, o nelle espressioni dei protagonisti, sempre perfette e inappuntabili.

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18 Days è sicuramente un lavoro imponente e ricco di fascino, e l’inserirlo in una collana come ManFont Project è giusto, segno che si voglia offrire un prodotto di qualità rivolto ad un pubblico in cerca di un’esperienza fumettistica più ricca e profonda.