A quanto pare, la natura selvaggia chiama ancora con il risultato che Netflix ha ufficialmente rinnovato Untamed per una seconda stagione.
Dopo il grande successo della stagione d’esordio Eric Bana tornerà nei panni dell’agente speciale Kyle Turner come protagonista del mystery thriller ambientato nei parchi nazionali americani, per una seconda stagione. Turner è un uomo che fa i conti tanto con i criminali quanto con i tragici fantasmi del suo passato.
L’uomo, il parco e i segreti
Creata da Mark L. Smith e Elle Smith, Untamed racconta le indagini condotte da Turner, agente del National Parks Service, tra territori mozzafiato e pericoli nascosti. La prima stagione si è svolta nello Yosemite National Park, dove una morte brutale ha costretto il protagonista a confrontarsi non solo con la violenza esterna, ma anche con le sue stesse ombre interiori.
Con Sam Neill e Rosemarie DeWitt a supporto, la serie ha saputo mescolare emozione e suspense in un paesaggio tanto spettacolare quanto inquietante, diventando rapidamente un fenomeno: dal 17 luglio, data di debutto, ha raggiunto la prima posizione tra le serie in lingua inglese su Netflix.
Turner cambia parco ma non si libera dei misteri
Alla fine della prima stagione, Kyle Turner lasciava lo Yosemite, alleggerito ma non del tutto libero.
La seconda stagione di Untamed vedrà il protagonista in una nuova indagine, in una nuova location, un altro parco nazionale americano, altrettanto maestoso e pericoloso. I dettagli sulla trama sono ancora riservati, ma gli showrunner hanno promesso un’altra discesa nei recessi più oscuri della natura… e dell’animo umano.
Come ha dichiarato lo stesso Bana, entusiasta del rinnovo:
Non vedo l’ora di riportare Kyle in scena. La risposta alla prima stagione è stata incredibile, e il merito è di un team che ha dato il massimo per creare qualcosa di unico.
Un rinnovo inaspettato… e meritato
In origine, Untamed doveva essere una miniserie autoconclusiva in sei episodi. Ma come spesso accade, la chimica del cast e il successo di pubblico hanno spinto gli autori a ripensare il progetto.
“Elle e io l’avevamo immaginata come una storia singola,” ha ammesso Mark L. Smith in un’intervista. “Ma poi ci siamo detti: ‘Abbiamo un cast così potente… come possiamo lasciarcelo sfuggire?’”