Scott Pilgrim vs the World – Recensione
Ieri sera, scorrendo fra le varie proposte di Netflix alla perenne ricerca di qualcosa da guardare insieme alla mia compagna dai dubbi gusti cinematografici, mi sono imbattuto nella copertina di Scott Pilgrim vs. the World; film del 2010 con Michael Cera, e adattamento su grande schermo del fumetto Scott Pilgrim di Bryan Lee O’Malley (uscito in sei volumi fra il 2004 e il 2010).
La mia esclamazione è stata una cosa del tipo: “Che superstramega figata di film… magari ne avessero realizzati altri così!“. Lo sguardo spaesato di chi mi sedeva accanto, però, mi ha lasciato intendere che non avesse la più pallida idea di quello di cui stavo parlando; e che di lì a poco avrei dovuto rimediare a quel terribile errore.
Prima che mi lasci senza colazione, pranzo, e cena per un mese; a sua discolpa c’è da dire che Scott Pilgrim vs. the World uscì veramente in poche sale cinematografiche, venendo mal pubblicizzato (o forse non lo fu nemmeno, ora non ricordo con precisione) e passando per lo più inosservato. Non stupisce quindi il risultato pessimo ottenuto al botteghino per un film che, oggi, è considerato un cult del genere.
Ed ecco perché mi trovo qui, a scrivere una recensione (quasi spoiler free) di una pellicola vecchia di 6 anni, nell’ipotesi che anche altri si siano persi, per i motivi di cui sopra, Scott Pilgrim vs. the World.
Di love story nerd rock
La storia di Scott Pilgrim vs. the World è ambientata in una fredda Toronto, Canada. Qui il protagonista 22enne, tale Scott Pilgrim (Michael Cera), si sta riprendendo da una delusione d’amore frequentando una liceale di origini cinesi, Knives Chau (Ellen Wong). Questo con la disapprovazione dei membri della sua band indie-rock, i Sex Bob-omb, quella del suo coinquilino gay Wallace (Kieran Culkin) e della sorella minore (di cui minore è anche il ruolo nel film, ma è pur sempre Anna Kendrick).
L’arrivo in città di Ramona (Mary Elizabeth Winstead), una ragazza americana, sconvolge però la vita di Scott, che subito se ne innamora.
Dopo un primo approccio che non definirei propriamente romantico, i due iniziano a frequentarsi, nonostante la relazione (più platonica che altro) di Scott con Knives non sia ancora finita. A complicare le cose ci si mette la lega dei malvagi ex, 7 ex ragazzi (e ragazze) di Ramona decisi ad ostacolare la relazione appena nata con Scott; e quando dico “ostacolare” intendo scazzottandosi in combattimenti “alla Kill Bill“, fra battaglie musicali e improbabili super poteri.
Scott Pilgrim vs. the World è stato infatti realizzato dal regista Edgar Wright (si, sto parlando dello stesso Wright de L’Alba dei Morti Dementi) come fosse un mix fra un fumetto e un videogioco; con i nemici che esplodono in monetine quando muoiono, vite aggiuntive che appaiono dopo uno scontro e tanta altra “roba così”… come piace a noi.
Per poter proseguire la relazione con Ramona, Scott si vedrà quindi costretto a combattere e sconfiggere ogni componente della lega dei malvagi ex, in un’escalation di “boss di fine livello”.
7 buoni motivi per amare Scott Pilgrim
Le mie personalissime conclusioni non terranno conto del fumetto che, ahimè, non ho avuto l’occasione di leggere.
Condensare infatti un’intera serie a fumetti in un film di due ore non dev’essere stata cosa semplice, anche se, spulciando in giro per la rete, ho scoperto che la trama principale resta comunque molto fedele all’opera del fumettista canadese. Scott Pilgrim vs the World si è concesso poche licenze poetiche, e in situazioni del tutto secondarie al fine della storia principale.
Ma lascerò a chi avesse letto il fumetto il dovere di confermare, o smentire, quanto detto.
Quello su cui tutti possiamo invece essere d’accordo è l’incredibile plus valore fornito alla pellicola dalla colonna sonora, realizzata in larga parte da Beck, e dagli effetti speciali, creati dall’allora semi-sconosciuta BlueBolt; oggi al lavoro su di una serie tv che forse avrete già sentito nominare, Game of Thrones.
Il regista Edgar Wright è stato infatti in grado di realizzare qualcosa di mai visto prima al cinema, nemmeno in occasione di film come 300, o Kick-Ass (all’epoca uscito da pochi mesi), che già di per sé erano considerati una graphic novel su grande schermo.
Scott Pilgrim vs the World è riuscito ad andare oltre, regalandoci un uno spettacolo a 360° confezionato su misura da nerd, per nerd.
L’umorismo tagliente, la presenza di star del calibro di Chris Evans, Brandon Routh e Anna Kendrick (più le comparsate di tanti altri attori noti al “nostro pubblico”), miste all’eccentricità della pellicola, rendono Scott Pilgrim vs the World un must watch per tutti coloro che ci seguono su queste pagine.
Certo, Michael Cera forse non è sempre all’altezza del ruolo (Nicolas Cage trova qui un degno rivale in quanto ad espressioni facciali) ma a chi mi stava seduto accanto il film è piaciuto, quindi ho già detto tutto.