François Bourgeon, l’autore della saga I Passeggeri del Vento, è uno dei più illustri ed ammirati autori di bande dessinèe prodotti nell’ultimo mezzo secolo dalla vicina Francia.
Il Sangue delle Ciliegie è il nuovo, attesissimo capitolo delle avventure “famigliari” prima di Isa e poi della pronipote Zabo (Clara).
La recensione del volume Historica “I passeggeri del Vento: Il Sangue delle Ciliegie” di François Bourgeon, edito da Mondadori
Parigi, 1885. Con sullo sfondo i funerali dello scrittore Jules Vallès (anarchico, massone e affiliato alla controversa esperienza della Comune parigina, concetto che tornerà spesso nella storia), due donne diversissime ma tremendamente uguali si incontrano per puro caso.
la protagonista Clara (Zabo) e la “vagabonda” Klervi, una giovane bretone che non parla una parola di francese e non ha letteralmente nulla, se non gli abiti che indossa.
Le storie personali delle due donne torneranno ad incrociarsi tre anni dopo, con Clara pronta a difendere la ancora troppo giovane Klervi dalle angherie di uno spietato magnaccia, al punto che la bretone finirà per andare a vivere con la ribelle, colta, irascibile ed elusiva donna dai capelli rossi.
Le loro vite si incrociano a più riprese anche con la storia francese di fine ‘800, in un modo molto puntuale e preciso, frutto delle approfondite ricerche in materia dell’autore.
Le tensioni religiose ed anti-religiose, le varie ideologie politiche che si sovrappongono alle emozioni dei singoli, l’odio e i pregiudizi derivanti da questo o quel tragico fatto di guerra.
Tutto ciò tesse un arazzo complesso e, a volte, un po’ respingente per un lettore che non abbia il “polso” della situazione politica parigina di 150 anni fa.
I Passeggeri Del Vento: Il Sangue Delle Ciliegie è un’opera complessa, da apprezzare nella sua forma più completa, assieme agli altri due capitoli sempre editi da Mondadori
Bourgeon si è affermato negli anni come uno straordinario narratore della “Storia nelle storie”, la sua ossessione per la documentazione, per la storia del Mare e i modellini da lui utilizzati nella stesura delle sue dettagliatissime tavole, lo hanno reso l’autore perfetto per un tipo di storie come quelle contenute nei volumi di Mondadori in questione.
I Passeggeri del Vento è la summa perfetta di questa caratteristiche dell’autore: le citazioni, le ambientazioni, le strade della Parigi ritratta nel fumetto trasudano Storia.
Questo però comporta una serie di problemi di lettura da non sottovalutare: come ho detto prima, non tutti sono così ferrati nella storia politica francese e una serie di dialoghi serratissimi in cui si ripercorrono quasi didascalicamente eventi e nomi a volte talmente lontani da sembrare buttati lì a caso o inventati (ovviamente non lo sono) possono risultare quantomeno respingenti per un pubblico meno smaliziato o semplicemente più “ignorante” (come il sottoscritto) nei riguardi di certe tematiche.
Disegni interessanti, protagonisti carismatici, uno stile adeguato alla storia, e dialoghi a volte shockanti, fanno di quest’opera un qualcosa da affrontare a prescindere dai propri gusti
Volendo usare un eufemismo grande come l’astronave di Thanos in Endgame, chi vi scrive non è esattamente un chierichetto. Eppure devo dire che leggere delle vere e proprie bestemmie (anche sufficientemente elaborate e fantasiose, devo ammettere!) in un fumetto fa un certo effetto. Non totalmente positivo, confesso.
Clara e Klervi sono però due persone determinate, spregiudicate e coraggiose anche più di quanto ci si aspetterebbe dalle eroine di un fumetto storico d’avventura; dotate inoltre di un carisma che trasuda la singola vignetta, fanno sì che il lettore possa trovare la giusta motivazione per proseguire la lettura, anche in mancanza di un vero e proprio interesse accademico per le tematiche trattate.
Anche il Character Design aiuta l’interesse del lettore: infatti, proprio come ci si aspetterebbe da Bourgeon, Clara e Klervi non sono mai disegnate in maniera stilizzata o idealizzata, ma vengono rappresentate in tutti i loro difetti, le loro imperfezioni. A volte addirittura in pose ed espressioni tremendamente sgradevoli.
La specialità di Bourgeon però è il ritrarre Parigi in modo talmente preciso, sanguigno, reale, da farla diventare un personaggio a sé stante.
Le sudicie stradine, le claustrofobiche gallerie sotterranee, diventano parte integrante della storia così come lo sono state per secoli della Storia (quella con la maiuscola).
Sporche del sangue versato dalle rivolte raccontate, così come del sangue versato e fatto versare dalle nostre protagoniste, le strade di Parigi accompagnano Clara e Klervi verso una nuova avventura, verso una nuova vita (ma presumibilmente zeppa dei loro vecchi difetti) e nuove avventure.
Una lettura per niente facile, a volte persino respingente, ma che ha abbastanza forza da “costringere” il lettore a girare pagina dopo pagina
Oscar Mondadori, come ci ha abituati, non lesina l’impegno nel confezionare un ennesimo pregevole volume; pieno di note didascaliche, traduzioni e brevi saggi che descrivono l’autore e ciò che ha preceduto questa storia.
Ciliegina sulla torta, una lunghissima intervista all’autore di Michel Thièbaut, nella quale Bourgeon spiega parecchi retroscena di un’opera altresì non molto accessibile.
In definitiva, I Passeggeri Del Vento: Il Sangue Delle Ciliegie è un altro tomo da aggiungere senza dubbio alla collezione Historica di Mondadori, con però la raccomandazione di non farsi scoraggiare da una serie di ostici dialoghi e da una fitta ridda di citazioni incomprensibili a chi non abbia un master in Storia politica francese. Oltre alla raccomandazione di non scandalizzarsi, se siete credenti e praticanti, nel leggere un bel po’ di bestemmie.