C’erano una volta dei guerrieri corazzati, cinque coraggiosi samurai con i nomi che pronunciati in sequenza sembravano uno scioglilingua ma con delle armature fighissime seconde solo a quelle de I Cavalieri dello Zodiaco.
Era il 1988 e l’anime I Cinque Samurai – Yoroiden Samurai Troopers conquistava il cuore degli appassionati sul finire di quel magico decennio che erano stati gli anni ’80 e l’invasione delle serie animate giapponesi.
Ora, a quasi 40 anni di distanza, quei leggendari samurai stanno per tornare. Non si tratta di uno scherzo o di un nuovo un OVA semi-apocrifo: a gennaio 2026 arriva Yoroi Shin Den Samurai Troopers, sequel diretto della serie cult prodotta da Sunrise.
Un sequel vero con tanto di trailer
Dietro a questo progetto c’è Yoichi Fujita, regista di Gintama e Mr. Osomatsu. Alla sceneggiatura troviamo Shogo Muto, autore della trama di Kamen Rider Build (quindi aspettatevi plot intricati e colpi di scena a raffica), mentre il character design è stato affidato a Yuhei Murota (Love Live!). Hideo Okamoto, storico creatore delle armature originali, torna per disegnare le nuove armature.
Il teaser trailer ci anticipa già qualcosa su quello che sarà questo sequel: battaglie con katane tra i grattacieli, un nuovo misterioso protagonista misterioso (già ribattezzato “il samurai in sneakers” dai fan) e il ritorno di un male antico, un antagonista che probabilmente ha aggiornato il suo perfido piano per la società moderna.
Una nuova era di armature e demoni
Il titolo completo, Yoroi Shin Den Samurai Troopers (letteralmente “La Nuova Leggenda delle Armature”), lascia intuire che si tratterà di un passaggio di testimone, con nuovi personaggi ma probabilmente anche apparizioni dei protagonisti originali. Insomma, se volete rivedere Ryo, Sami, Simo, Shido e Kimo (ve lo avevo detto che sembrava uno scioglilingua) ormai cresciuti e, forse, più saggi, tenete d’occhio questo progetto.
Nel frattempo, è sempre potete recuperare l’anime originale su Crunchyroll, serie la cui trama così recita: “Circa un mille anni prima degli eventi raccontati nella serie, il mondo era sprofondato in un’epoca di guerre alimentate dall’odio e dall’avidità degli uomini. Da questi sentimenti oscuri nacque Harago, un potentissimo spirito maligno che prese forma in un’armatura capace di distruzione smisurata. Il suo obiettivo era piegare l’umanità al proprio volere, riducendo gli uomini in schiavitù e annientando chiunque osasse opporsi. Hariel, un monaco-guerriero, dopo una sanguinosa battaglia riuscì a sconfiggere Harago e a distruggerlo. Tuttavia, consapevole che la malvagità umana avrebbe potuto riportare in vita quello spirito demoniaco, Hariel decise di spezzare l’armatura di Harago in nove parti. Questi frammenti furono trasformati in altrettante armature, ciascuna affidata a un uomo virtuoso, pronto a fronteggiare il male al suo ritorno. Ogni armatura traeva forza da una qualità specifica: giustizia, saggezza, fiducia, determinazione, sensibilità, fedeltà, clemenza, franchezza e tenacia. Come predetto, molti secoli dopo, gli Spiriti del Male seguaci di Harago riuscirono a risvegliare il suo spirito e si impossessarono del potere di quattro di queste armature, corazze che vennero consegnate a uomini corrotti da loro stessi: i Demoni del Male. Le altre cinque armature furono invece affidate a cinque giovani samurai, discepoli di Hariel, con la missione di opporsi al ritorno del male e annientare Harago una volta per tutte.”
Come spesso accade, non possiamo non ricordare l’anime originale con l’orecchiabilissima sigla cantanta da Enzo Draghi, lo stesso di “Lupin, l’incorreggibile Lupin”.