Essere una star internazionale ha sicuramente i sui vantaggi in termini di fama e di riconoscibilità da parte del pubblico, anche se di certo non ti garantisce speciali trattamenti rispetto ai comuni mortali, cosa che ha sperimentato sulla propria pelle Diego Luna, il protagonista di Andor ha rischiato di essere arrestato, e questa volta l’Impero Galattico non c’entra assolutamente nulla.
Durante una recente ospitata al Jimmy Kimmel Live, mentre parlava della seconda stagione di Andor e delle convention galattiche a cui ha preso parte come lo Star Wars Celebration e gli eventi del May the 4th, Luna ha raccontato una storia che sembra uscita proprio da un episodio della serie TV di Disney+.
Il souvenir perfetto… quasi
Come ogni devoto fan di Star Wars (o come la maggior parte degli attori protagonista di una produzione di Guerre Stellari), Luna ha portato a casa un bel ricordo dal set: un blaster super realistico, così ben fatto da sembrare vero. Anzi, troppo vero, almeno secondo la sicurezza dell’aeroporto londinese di Heathrow.
“L’ho portato con me in aeroporto, ho pensato: ‘Se lo metto in stiva si rovina… E poi è così realistico, fatto con una cura maniacale. Realistico per quello che può essere un’arma della galassia lontana, lontana, ovvio’”, ha raccontato l’attore. “Mi fermano ai controlli, lo scartano, lo guardano, e subito fanno delle facce tipo ‘Ma che diamine è questa cosa?!’. Io provo a prenderlo per spiegare che si tratta di un oggetto di scena, ma tutti improvvisamente mi urlano ‘NO, NO, NON TOCCARLO!’”
Una scena degna di Narcos, altro che feccia ribelle
Come se non bastasse, un degli addetti l’ha riconosciuto non come membro dell’Allenza Ribelle, ma come protagonista di Narcos, cosa che ha reso la situazione ancora più surreale: “Uno dei tipi mi riconosce… ma non da Star Wars. Mi fa: ‘Ehi, ma tu sei quello di Narcos!’ E io tipo: ‘No, aspetta, ti giuro, è roba di Star Wars!’ È stato un casino. E io ero a pezzi.”
A quel punto, per evitare di essere arrestato per davvero, Diego Luna ha dovuto tirar fuori ogni prova disponibile: foto sul telefono, immagini del personaggio, action figure. Mancava solo l’ologramma di Mon Mothma che confermasse il suo status.
“Alla fine ci sono arrivati, ma con quel tono da ‘ok, ma ci hai fatto sudare’. Mi hanno fatto firmare una lettera, giuro.” ha rivelato l’attore, il quale ha anche confermato di essere riuscito, dopo tanto trambusto, a portarsi a casa il blaster di Andor.