Avengers: Infinity War, il piĆ¹ grande spettacolo dopo il Big Bang! – Recensione

Avengers: Infinity War

Quando, all’inizio del mese, i fratelli Anthony eĀ Joe Russo registi di Avengers: Infinity War pubblicarono la lettera aperta anti-spoilerĀ affinchĆ© i primi fortunati ad assistere al film Marvel evitassero spoiler e anticipazioni di sorta, erano ben consapevoli di ciĆ² che avevano realizzato, la gemma rara che era ancora nelle loro “mani” e la cui esistenza sarebbe stata presto rivelata al mondo intero.

L’anteprima di mezzanotte, che mi ha permesso di essere tra i primi al mondo ad assistere adĀ Avengers: Infinity War pochi minuti dopo lo scoccare di questo 25 aprile, ha portato al cinema un pubblico entusiasta e trepidante che ha affollato la sala piĆ¹ grande del Multisala di Surbo, un pubblico che, grazie alla concomitanza della festivitĆ  e nonostante la durata “monstre” del film, ĆØ riuscito a regalarsi uno spettacolo epico come pochi prima d’ora.

SƬ, perchĆ© Avengers: Infinity War ĆØ davvero una gemma cinematografica, apice e scintillante apogeo (per ora) dell’Universo Cinematografico Marvel, di un percorso iniziato 10 anni fa con un Tony Stark “spaccone” e presuntuoso che allargando le braccia sembrava volesse dirci: “Sto per offrirvi il piĆ¹ grande spettacolo del mondo!”.

Robert Downey Jr

Il film dei fratelli Russo ĆØ lo splendido risultato di un decennio di cinecomic Marvel, una pellicola epica e spettacolare che porta con sĆ© il corredo genetico di tutto quello che l’ha preceduta, esaltandolo in un film d’insieme che nell’unione di cuori e di spiriti, piuttosto che in quella fisica, regala ai fan uno show che ĆØ quanto di piĆ¹ fumettoso si possa immaginare: un gruppo di valorosi, generosi ed impavidi supereroi contro una minaccia spietata e crudele dai poteri inimmaginabili, desiderosa di distruggere l’Universo e sacrificare innumerevoli vite innocenti.

Infinity War ĆØ proprio una guerra infinita, dal momento stesso in cui si spengono le luci, fino a quello che accade nella scena post-credit: Marvel ha avuto ragione nel generare tutto l’immenso hype per il film grazie ad una campagna promozionale efficace e aggredisci-sinapsi, tanto da portare ad una sorta di dipendenza da Avengers.

Avengers: Infinity War ĆØ cinema allo stato puro, ĆØ spettacolo incalzante che incolla alle poltrone, stupisce, diverte, fa piangere, spaventa, crea sconforto ma non dimentica mai di dare continua speranza!

Un film che fa battere il cuore, come evidenziato dai primi commenti a caldo, perchĆ© sappiamo bene che il cuore cerca ciĆ² che il cuore vuole!

Il cuore dei fan voleva uno spettacolo come questo e i fratelli Russo lo ha accontentato con un film che ĆØ cupo e luminoso allo stesso tempo, triste ma che non dimentica di far ridere quando serve, una storia sceneggiata con maestria e oculatezza (tranne che per alcuni momenti), che esige il suo tributo “di sangue” ma regala momenti memorabili e di assoluta eccitazione, tanto che piĆ¹ volte la sala si ĆØ lasciata andare a liberatori applausi scaccia-tensione ogniqualvolta un nuovo eroe su univa all’epica ed impari lotta!

Quello che ha permesso ad Avengers: Infinity War di guadagnarsi i galloni di capolavoro ĆØ finalmente, ed ĆØ tanto che aspettavamo di poterlo dire, la presenza il miglior villain di sempre che, ironia della sorte, ĆØ il vero protagonista attorno al cui immenso potere gravitano tutti i supereroi, in un movimento di azioni e di intenti che se non porta mai gli Avengers ad essere uniti fisicamente, permette loro di condividere continuamente lo spirito unitario di Vendicatori anche se sono sparsi ai quattro angoli dell’Universo.

Avengers: Infinity War ĆØ una coralitĆ  di squadre che diventano sempre piĆ¹ affiatate,Ā che combattono Thanos su piĆ¹ fronti e con alterne fortune, perchĆ© il personaggio interpretato daĀ Josh Brolin ĆØ meravigliosamente potente, complesso e splendidamente caratterizzato, un distruttore di mondi che uccide tutti affinchĆ© tutto non muoia,Ā un villain che finisce con l’essere tormentato dalle proprie scelte, consapevole del suo ruolo di garante dell’equilibrio che lo porta ad essere solo con il proprio fardello esistenziale, onere che non puĆ² avere coscienza e pietĆ  di nessuno.

Infinity War ĆØ magnificamente equilibrato quando mette di fronte l’amicizia e lo spirito di sacrificio di un gruppo di eroi pronto a difendere gli innocenti, al cupo fascino di una folle ma poetica solitudine, presentandosi come il film piĆ¹ dark dell’intero MCU, un’oscuritĆ  latente che caratterizza l’intera pellicola e che, anche nei momenti vissuti sotto un cielo terso, tiene lo spettatore ben conscio che una guerra ĆØ sempre e comunque sinonimo di dolore e tenebra!

L’eccellente regia dei fratelli Russo ĆØ riuscita nell’intento di realizzare un vero masterpiece che dosa sapientemente ogni singolo elemento, l’unicitĆ  di ogni personaggio che regala al film il DNA comics del primo Iron Man, il senso del dovere di Captain America, la divinitĆ  di Thor, l’appartenenza del primo Avengers, il dolore di Civil War e la verve ironica (sapientemente dosata dai Russo) tipici de I Guardiani della Galassia.

Avengers: Infinity War

Le interpretazioni dei singoli protagonisti sono splendidi assoli di un’orchestra che incanta dall’inizio alla fine, con l’inaspettata, sorprendente ma piacevole “direzione artistica” del Thanos di Brolin, senza dimenticare l’orchestra e le musiche di Alan Silvestri che spingono ancor piĆ¹ il film verso l’infinito e oltre, grazie a ritmi incalzanti e mai aggressivi ma sempre meravigliosamente equilibrati

Avengers: Infinity War ĆØ un vero film corale che beneficia di un comparto effetti speciali da capogiro (spettacolare il livello di realtĆ  dei sistemi particellari nelle scene finali) ben integrati in fase di post produzione ma che non eccedono mai e non inficiano il senso di “vero” della pellicola.

Non aspettate oltre, correte in sala a vedere Avengers: Infinity War perchĆ© la guerra per le Gemme dell’infinito ĆØ giĆ  iniziata nei cinema, anche se Marvel ha giĆ  in suo possesso la gemma piĆ¹ preziosa di tutte…in attesa di Avengers 4, un’attesa che, viste le premesse, sarĆ  a dir poco straziante!