Agente Allen pronto a entusiasmare una nuova generazione di lettori grazie a saldaPress
Saldapress arricchisce il suo catalogo di una piccola grande riscoperta: la serie Agente Allen pubblicata tra il 1983 e il 1986 sulle pagine de Il Giornalino delle Edizioni Paoline, scritta da Tiziano Sclavi e disegnata da Mario Rossi. Si tratta di un volume di oltre 200 pagine in bianco e nero che raccoglie l’intera vicenda editoriale di questo strano Agente segreto. Allen è un ex-Agente della Strange, una sezione del servizio segreto della corona inglese, che ora conduce un piccolo ristorante a Inverness in Scozia. Di fatto, però, è sempre richiamato in causa per risolvere casi apparentemente impossibili in cambio di laute ricompense che possono consentire ad Allen di portare avanti la sua passione per la culinaria.
Le avventure sono godibili e frizzanti, tutto accade nel giro di poche tavole come tipico di tante serie edite su Il Giornalino (vera e propria fucina di grandi autori negli anni settanta e ottanta e anche oltre se pensiamo alle storie di Spider-Man scritte da Vietti e disegnate da Checchetto e Olivares a partire dal 2007), azione, mistero, paradossi, ironia e giochi di intelligenza sono gli ingredienti di ogni episodi. Inoltre per aiutare il lettore, che doveva seguire le storie a distanza di qualche settimana, continue sono le ripetizioni di gag come la scazzottata di Burke O’ Burke, il compagno di azione di Allen, le cene a La grotta,i battibecchi con la signora Keefy, aiutante di Allen ai fornelli al ristorante L’Elfo Rosso, le richieste di ricche di ricompense fatte da Allen a Sir W della sezione Strange dei servizi segreti: insomma una sorta di sit-com a fumetti.
I disegni di Mario Rossi sono belli, puliti e chiari e accompagnano la narrazione senza sbavature. E poi c’è la verve di Sclavi, maestro della suspense e della ironia. Siamo di fronte ad un’altra importante prova di ‘allenamento’ in preparazione di Dylan Dog. Tante sono le similitudini o le immagini che poi faranno capolino nella serie Bonelli: l’ambientazione inglese (Inverness… vi ricorda qualcosa? Non è forse vicina a Undead???), un protagonista fuori dalle righe che ha abbandonato la ‘divisa’ ufficiale per dedicarsi a qualcosa di collaterale, una passione spiccata per forme di arte (la culinaria per Allen, la musica e il clarinetto per Dylan), una spalla comica dalle gag iterate (il rissoso Burke), un bonario ex-capo (Sir W e l’ispettore Bloch) e così via.
E poi tanti casi che ricordano i mist16eri impossibili da poco avviati in Bonelli con Martin Mystère (a cui Sclavi stesso contribuiva) e che con altra intensità torneranno nella serie di Dylan Dog. saldaPress dimostra ancora una volta la sua attenzione al fumetto andando a recuperare una piccola monografia che di certo non può mancare nella libreria degli amanti di Sclavi! Ora che la strada è aperta, perché non riscoprire altre serie di questo tipo uscite su Il Giornalino? Speriamolo!