Doom 2: qualcuno ha insegnato a dei topi a giocare allo sparatutto

topo che gioca a doom 2

L’utilizzo di cavie (nella fattispecie topi) e della realtà virtuale sta diventando sempre più diffuso per studiare le funzioni cognitive degli animali insegnandoli a fare tantissime cose, compreso giocare a Doom 2.

L’ingegnere ungherese Viktor Tóth, utilizzando il vecchio e infallibile metodo del bastone e della carota è riuscito a insegnare a tre ratti a giocare all’iconico sparatutto di id Software del 1994.

Ammiriamo dei topi che giocano a Doom 2

Viktor ha realizzato una speciale “piattaforma di gioco” per permettere ai simpatici roditori di muoversi tra i labirintici livelli del gioco, ovviamente facendogli utilizzare una sorte di mouse rovesciato, in pratica una grande trackball… insomma, dei topi che giocano con il mouse!

Battutacce a parte i topi, assicurati a una speciale imbragatura sono stati erano posizionati su una palla di polistirolo libera di ruotare e rotolare in maniera tale da replicare i movimenti avanti / dietro e destra /sinistra nel gioco. Quando i topini riuscivano a far muovere il personaggio del gioco nella giusta direzione ricevevano come ricompensa un po’ di acqua zuccherata. Se, invece, non seguivano il percorso giusto sbattendo contro i muri del livello di Doom II venivano “puniti” con dei fastdiosi sbuffi d’aria.

I video seguenti ci mostrano sia il setting che l’esperimento di Viktor che è stato dettagliatamente descritto con un post sul suo blog.

Per quanto riguarda i risultati dell’esperimento, Tóth ha rivelato che i suoi tre topi-gamer Romero, Carmack e Tom, sono stati in grado di superare i livelli senza troppe difficoltà. Ognuno dei tre roditori ha evidenziato punti di forza e di debolezza, proprio come i giocatori umani, con il topo Romero che si è dimostrato il più OP di tutti.

Romero, infatti, è diventato così bravo a muoversi che Viktor ha deciso che rea giunto il momento di insegnarli anche a sparare ai nemici, come è possibile vedere nell’incredibile video precedente.

Ovviamente c’è da precisare che nessun ratto è stato maltrattato e che l’esperimento è stato approvato dal Comitato istituzionale per la cura e l’utilizzo degli animali del Feinstein Institutes di New York.