James Gunn ha spiegato perché i suoi film hanno sempre scene post credit

Di Gabriele Piovanelli 3 Min di lettura

James Gunn, regista di The Suicide Squad e i Guardiani della Galassia, ha rivelato il motivo per cui tutti i suoi film contengono delle scene post credit, molte volte anche più di una.

Conosciute anche come “stinger”, queste scene aggiuntive sono diventate un segno di riconoscimento per tutti i film dell’MCU, a volte inserendo scene divertenti legate ai protagonisti mentre alcune volte fornendo un indizio per eventuali sequel.

James Gunn rivela la natura delle scene post credit

Attraverso un tweet, il regista James Gunn ha svelato il motivo per cui alla fine di tutti i suoi film, all’interno dei titoli di coda, ci sono uno o due scene aggiuntive.

La motivazione è semplice: Gunn ha notato quanto lavoro viene fatto per realizzare un lungometraggio e tutte le persone coinvolte sono presenti nei titoli di coda. Se il pubblico esce di sala senza vederli è un riconoscimento in meno per chi si è impegnato nel realizzare il film. Ecco quindi che la presenza di queste scene garantisce la permanenza in sala fino alla fine della pellicola.

Negli ultimi anni le scene post credit si sono diffuse sempre di più all’interno di film, serie e videogiochi. Non sempre servono per anticipare quanto potremo trovare in un probabile sequel ma alcune volte possono essere semplici gag legate a determinati personaggi (come Baby Groot che balla nella scena post crediti di Guardiani della Galassia). L’MCU l’ha fatto diventare un “marchio di fabbrica”, anche se il primo film ad avere una scena post credit è stato The Silencers, del 1966.

Nei grandi blockbuster i titoli di coda possono essere molto lunghi e la motivazione di James Gunn è più che significativa. Se l’aggiunta di questi “stinger” può tenere gli spettatori in sala per apprezzare chi ha lavorato al film, allora avremo una motivazione in più per attenderli.

Prepariamoci, perché il 5 agosto avremo modo di scoprire quali scene post credit avrà inserito Gunn alla fine di The Suicide Squad. Non vediamo l’ora!

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