Bimbo spende 1500 euro per un gioco al cellulare e il papà è costretto a vendere l’auto

bambino spende 1500 euro per gioco cellulare

Dev’essere stata davvero una brutta giornata quella in cui Muhammad Martaza, quando ha scoperto che suo figlio Ashaz, un bimbo di soli sette anni, aveva speso 1500 euro per un gioco al cellulare.

Inizialmente l’uomo di Colwyn Bay, nel Galles settentrionale, quando ha ricevuto la salatissima fattura da parte di Apple pensava di essere stato truffato. Tuttavia, con sua grande sorpresa e dispiacere ha scoperto che la somma si riferiva a 29 ricevute di transazioni diverse su iTunes i cui importi variano da 1,99 a 99,99 sterline addebitate per il gioco mobile Dragons: Rise of Berk.

Fatali furono le micro transazioni il papà di un bimbo di 7 anni

A quel punto, il mistero della somma richiestagli dalla società di Cupertino si è palesato chiaramente di fronte il povero Muhammad: l’errore è stato lasciare il incautamente il proprio cellulare nelle mani del piccolo Ashaz. Il bambino, infatti, appassionato del gioco  ispirato alla saga cinematografica di Dragon Trainer, si è lasciato prendere troppo la mano approfittando degli acquisti in-app per arricchire la sua collezione virtuale di draghetti e progredire nel gioco.

Intervistato dal The Sun, l’uomo ha rivelato di essere rimasto incredulo e sconcertato del fatto che un bimbo possa spendere 1500 euro per un gioco sul cellulare:

All’inizio ho pensato che fossi stato truffato, non avrei mai pensato che sarebbe stato possibile spendere così tanti soldi per un gioco.

Gli acquisti in-app sono funzioni aggiuntive attraverso le quali un’applicazione addebita direttamente delle somme sulla carta di credito (o altro metodo di pagamento) collegata all market account di un cellulare (Google Play Store o App Store).

Per “pagare” Sdentato vende la sua Toyota

La spesa imprevista ha costretto Muhammad, che di professione è medico e vive con sua moglie Fatima e i figli Ashaz, Areefa e Aliya, a vendere la sua Toyota Aygo per pagare il conto.

Al tabloid inglese il papà ha anche rivelato di aver ottenuto un rimborso di circa 240 euro ma di continuare a credere fermamente che la colpa di quanto accaduto sia da imputare in parte anche alla Apple, considerando che tutti gli acquisti incriminati sono avvenuti nell’arco di appena un’ora di gioco.

Io comunque mi immagino mamma Fatima che rincorre Ashaz con una ciabatta in mano e sdentato sarebbe una condizione del piccolo amante delle microtransazioni, non solo il nome di un draghetto da allenare!