The Antisocial Network: l’affaire GameStop contro Wall Street diventerà un film

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Nei giorni scorsi il mondo della finanza speculativa mondiale ha dovuto fare i conti con l’affaire legato alle azioni di GameStop, titoli il cui valore è letteralmente esploso mettendo in ginocchio diversi fondi di investimento e seminando il caos a Wall Street.

La piazza finanziaria più famosa e importante del mondo ha dovuto correre ai ripari, cercando di bloccare e mettere sotto controllo queste “manovre speculative al contrario” attuate da gruppi non omogenei di investitori “dilettanti”, se così vogliamo definirli, ritrovatisi su Reddit.

GameStop, Wall Street e Reddit, il triangolo finanziario che sta facendo tremare la finanza USA diventerà un film intitolato The Antisocial Network

Ebbene, questa storia che sta letteralmente facendo passare dei brutti momenti ai grandi attori della finanza USA (e non solo), una sorta di Davide contro Golia a Wall Street (anche se la cosa non è detto che sia riassumibile così facilmente), diventerà un film intitolato The Antisocial Network. MGM si è assicurata i diritti per un nuovo libro di Ben Mezrich, autore best seller del New York Times, intitolato proprio The Antisocial Network.

La storia di The Antisocial Network sarà incentrata su un gruppo di “investitori senza scrupoli, chiamati Wall Street Bets che decidono di speculare su degli  hedge fund e scommettendo sul continuo tracollo delle azioni di GameStop, la celebra catena di negozi di videogame e accessori. Questi fondi di investimento, puntando sul futuro tutt’altro che roseo della catena, tentano di arricchirsi in maniera smodata salvo fare i conti con degli investitori dilettanti, semplici cittadini riunitisi su Reddit che, al contrario, hanno cominciato a scommettere in direzione opposta, acquistando pacchetti di azioni di GameStop. Ciò ha causato un aumento del valore di mercato del titolo GameStop di oltre il 1.700% nel solo mese di dicembre. A Wall Street alcuni hanno guadagnato centinaia di milioni di dollari mentre gli storici investitori ufficiali cominciano a tremare.

Non so voi, ma se The Antisocial Network affronterà come si deve il cortocircuito GameStop-Reddit-Wall Strett, sicuramente sarà una pellicola da non perdere.

Cosa è successo veramente alle azioni Game Stop?

È cosa ormai nota che la grande catena di negozi di videogiochi è reduce da un periodo di profonda crisi che ha visto il suo valore di mercato scendere inesorabilmente negli ultimi anni: il diffondersi del game streaming, le vendite delle copie fisiche dei videogame che arrancano, una politica aziendale non sempre trasparente e customer-friendly e alcuni effetti della pandemia, hanno dato il colpo di grazia a GameStop. O, almeno, questo è quello che gli analisti finanziari hanno previsto come futuro dell’azienda.

Di fronte a queste difficoltà la finanza speculativa ha cominciato ad accumulare scommesse “short” sul titolo GameStop, ovvero sempre più investitori hanno venduto allo scoperto puntando sul tracollo definitivo del gruppo.

Ed è qui che si è innescato qualcosa che nessuno aveva previsto: aiutato anche dall’esplosione del gaming durante la pandemia (con sempre più persone che comunque hanno cominciato ad acquistare videogame) un gruppo nato su Reddit ha dato origine a un vero movimento di migliaia di piccolo risparmiatori (anche se dietro potrebbero esserci altre realtà speculative) che ha cercato di “supportare” GameStop cominciando ad acquistare azioni.

Si è così innescata una spinta contraria alle previsioni degli investitori “istituzionali” denominata “short squeeze“: aumenta la domanda di azioni e quindi aumenta il loro prezzo, con le scommesse di tracollo che, invece, vanno a farsi benedire provocando perdite per gli speculatori che immaginavano il facile declino di GameStop.

Le azioni GameStop, negli ultimi giorni, sono state più volte sospese per eccesso di rialzo, con il tira e molla che ha avuto effetti negativi su chi ha scommesso in perdita vendendo allo scoperto  si è visto costretto ad acquistare (in realtà prendere in prestito) nuove azioni (scommettendo sempre sul declino del valore di GameStop) per coprire le perdite subite. Ovviamente, dall’altra parte, i redditor hanno continuato a comprare convogliando l’azione anche su tanti altri titoli in “caduta libera” come Nokia.

La grande finanza, quindi, seccata e veramente impaurita da questa situazione andata fuori controllo, ha cercato di correre ai ripari attuando una sorta di ostracismo verso questa speculazione partita da Reddit, bloccando la contrattazione dei titoli GameStop su molte piattaforme di trading online.

Cosa significa vendere allo scoperto (shortare)?

Queste operazioni finanziarie, a volte ad alto livello di rischio (e dunque di potenziale guadagno) sono simili a quella vista nel finale di Una poltrona per due.

Immaginiamo che si voglia vendere allo scoperto, ovvero fare un’operazione di short (aprire una posizione corta) sulle azioni di un’azienda chiamata “Pincopallo”. Le azioni di questa azienda, che magari attraversa un momento difficile, attualmente valgono 1 euro e si scommette che caleranno ancora, magari fino a 50 centesimi entro 30 giorni. Gli investitori contattano i possessori di azioni Pincopallo e le comprano (o meglio le “chiedono in prestito”) a 10euro per rivenderle sempre a 1 euro l’una o magari poco meno, non guadagnando nulla e, forse, addirittura perdendoci qualcosina.

Tuttavia bisogna ricordare che si sta scommettendo su un ribasso delle azioni e, visto che i fondi speculativi acquistano grandi quantità di azioni Pincopallo in “short”, il mercato reagisce con un flessione dei titoli che, guarda caso, arrivano ad avere un valore di 0,50 euro. A questo punto parte il vero “cuore” dell’azione speculativa con il riacquisto delle azioni Pincopallo alla metà del loro valore iniziale per essere restituite ai proprietari dai quali si erano prese in prestito.

In poche parole lo speculatore ha preso in prestito azioni Pincopallo a 1 euro, le ha rivendute a 1 euro aspettando poi che calassero per ricomprarle a 0,50 euro e, quindi, restituirle con un guadagno finale di 50 centesimi per azione.

È chiaro che il meccanismo funziona se la scommessa al ribasso si concretizza. In caso contrario, se le azioni dovessero salire di valore, lo speculatore registrerà una perdita e, in molti casi, sarà costretto a “rifornirsi” di nuove azioni per ritentare l’operazione short, contando in un guadagno maggiore che possa coprire anche le perdite precedenti.

Fonte: Geektyrant