Spellbreak: il potere della magia in un battle royale – Recensione

Di Gabriele Piovanelli 10 Min di lettura

Come un fulmine a ciel sereno, o quasi, è arrivato un nuovo battle royale con combattimenti a suon di magie, in un mondo fantasy enorme. Di questi tempi avevamo bisogno di un nuovo gioco di questo genere? “Bisogno” forse no, ma visto che ormai è tra noi, potrebbe essere una valida distrazione ai ben più famosi Fortnite e Warzone, grazie ad un’ambientazione e una variante sulle meccaniche di combattimento decisamente interessanti. Vediamo quindi assieme com’è Spellbreak con questa recensione.

Spellbreak: quando Fortnite diventa fantasy! La nostra recensione sul nuovo Battle Royale di Epic Games

I ragazzi di Proletariat hanno creato una buona base di partenza per questo nuovo battle royale a tema fantasy. Una buona base perché di strada, secondo noi, ce n’è ancora da fare per avere un titolo che possa competere con titoli ben più famosi. Un percorso in salita dunque, che comunque non dovrebbe tuttavia essere troppo arduo se il team dietro al gioco saprà giocare bene le proprie carte.

Iniziamo questa recensione col dire che Spellbreak è un titolo free-to-play, quindi chiunque può giocarci semplicemente scaricando il launcher di Epic Games. Poi, come di consuetudine, ci sono in vendita vari tipi di “pacchetti” che forniscono elementi aggiuntivi al personaggio e monete d’oro, che servono per comprare nuovi oggetti esclusivi o all’interno di particolari eventi.

Una volta avviato il gioco veniamo subito catapultati nel tutorial, che ci spiega e mostra come utilizzare il nostro avatar e i poteri a nostra disposizione per sconfiggere i nemici. Le magie vengono lanciate con appositi guanti, che sfruttano gli elementi della natura per infliggere danno. Abbiamo quindi a disposizione fuoco, vento, fulmine, roccia, veleno e  ghiaccio, ognuno con un doppio attacco, sia rapido che “potenziato”. All’inizio della partita potremo scegliere il guanto destro base, che non potremo cambiare, mentre sul braccio sinistro potremo mettere uno degli altri guanti che troveremo nella mappa di gioco.

Il tutorial ci da modo di prendere confidenza con le abilità a disposizione, perché oltre ai poteri dei guanti ci sono anche rune magiche che potenziano determinate caratteristiche, come il salto, la schivata o il volo, per citarne alcune. Infine, sparse per la mappa, troviamo delle pergamene che aumentano tre aspetti importanti del nostro mago: la mente, lo spirito e il corpo.

Il menù di gioco

Completato il tutorial accediamo al menù di gioco, molto semplice ed intuitivo. Da qui possiamo scegliere chi interpretare (senza la possibilità di personalizzare ogni aspetto del personaggio), con quale potere iniziare la partita e l’abbigliamento. La selezione è al momento molto limitata, sia per il fatto che si sbloccheranno nuovi elementi proseguendo nel gioco, sia perché particolari eventi e nuovi aggiornamenti porteranno migliorie nella fase di personalizzazione.

Le classi a disposizione per il nostro stregone sono basate sui poteri dei guanti (Geomante, Alchimista, Cavalcavento, Piromante, Folgore e Sanguefreddo) e quella che scegliamo per entrare in battaglia non può essere cambiata nel corso della partita, ma solo potenziata.

Siamo pronti quindi per effettuare il primo battle royale contro altri giocatori, da soli o in squadra, avviando la partita e attendendo gli altri partecipanti.

Server connesso, pronti a giocare!

Ogni battaglia è composta da 50 giocatori, la metà rispetto ai classici battle royale moderni. Questo ci permette di vivere la partita in una mappa di gioco molto vasta con minor frenesia, soprattutto nei primi momenti di gioco. Abbiamo così modo di perlustrare l’area di atterraggio alla ricerca di oggetti potenti che ci possono aiutare nel combattimento.

Una ricerca molto importante, perché gli oggetti come guanti e rune sono disponibili in ben 5 versioni, ognuna con una potenza crescente. Si parte dalla versione “comune” per passare a quella “non comune”, “rara”, “epica” e “leggendaria”. Sono evidenziate con colori specifici e possiamo raccogliere solo versioni più potenti, mai il contrario. Una fattore che evita sicuramente perdite di tempo nel raccogliere tutto quello che troviamo per poi scegliere cosa tenere.

Entrando in partita possiamo scegliere in quale area della mappa venire teletrasportati, per poi precipitare a tutta velocità verso il suolo, dove fortunatamente arriviamo illesi. Inizia quindi la battaglia per sconfiggere gli altri giocatori e rimanere gli ultimi in vita, per assicurarsi il primo premio.

Calma e frenesia, una combo micidiale

Durante il gioco i server sembrano reggere bene la partita e il numero di 50 partecipanti aiuta sicuramente a rendere il gioco più fluido e “studiato”, dove si è sempre attenti a quello che ci circonda e si cerca in tutti i modi di attaccare con tattiche precise gli avversari. Avendo a disposizione incantesimi a corto e medio raggio (a differenza magari di fucili da cecchino o lanciarazzi in altri titoli), per effettuare uno scontro dovremo essere relativamente vicini al nemico. Inoltre alcuni attacchi sono esclusivamente terresti ed il fatto di poter fluttuare in aria per svariato tempo non aiuta nella fase di attacco. Ci permette però di trovare modi alternativi per colpire il nemico nel momento in cui tocca nuovamente il suolo. Tra questi è sicuramente utile la possibilità di combinare i poteri dei due guanti per avere attacchi potenziati.

Man mano che il tempo passa l’area di gioco si stringe sempre di più e ci spinge verso il centro della mappa, dove troviamo tutti i giocatori rimasti e più agguerriti. Se sapremo giocare bene le nostre carte (ognuno ha la sua tecnica per sopravvivere e sconfiggere gli avversari) potremo ambire al podio, che ci fornirà maggiori punti esperienza, potenziamento delle magie e denaro.

Dietro le linee nemiche

La parte tecnica di questa recensione di Spellbreak inizia dalla resa visiva del gioco. Realizzato in cel-shading, la potenza del motore grafico rende il gioco piacevole alla vista e fluido, anche nelle fasi concitate della battaglia. L’effetto cartoon si adatta bene alla tipologia di gioco e rende più colorato un mondo che di per se offre poche variazioni sceniche. Lande rocciose, castelli diroccati e deserti, un paesaggio che poteva essere maggiormente caratterizzato e reso un elemento fondamentale per gli scontri.

Il comparto audio fa il suo lavoro con effetti sonori discreti, mentre la colonna sonora non risulta troppo coinvolgente ed è facilmente dimenticabile.

Dal punto di vista della community, il cross-play aiuta a riempire velocemente la lobby, se attivato. Se non attivo, su PC non si fa fatica ad entrare velocemente in gioco mentre su PS4 le cose rallentano un po’. Situazione insolita visti i milioni di giocatori registrati nelle prime settimane di lancio.

Recensione: Spellbreak è il nuovo Fortnite?

La risposta alla domanda, attualmente, è no. L’idea c’è, i mezzi pure e la struttura del gioco può farlo diventare una valida alternativa al ben più conosciuto gioco di People Can Fly. Ma la strada è lunga e necessita di modifiche e aggiunte sostanziali alle meccaniche di gioco e alla parte relativa allo shop, dove tutto al momento è dedicato all’aspetto estetico e poco altro.

Un gioco, questo di Proletariat, che ci permette di entrare nel mondo dei battle royale in modo più tranquillo, imparando a piccoli step come sopravvivere e vincere le varie battaglie.

Per arrivare al cuore di questa recensione, Spellbreak è una novità dal punto di vista dell’elemento “magia” in un battle royale, diverte ed ha le basi giuste per diventare un ottimo gioco nel mondo delle battaglie reali. Una possibilità che può realizzarsi se gli sviluppatori amplieranno le possibilità di gioco con pass stagionali, al momento inesistenti, e migliorie nel potenziamento del personaggio. In questo modo daranno ai giocatori nuove motivazioni per proseguire la propria “carriera” nel gioco e non abbandonarlo dopo solo qualche partita.

Un gioco, Spellbreak, che consigliamo comunque di provare, essendo gratuito, specialmente se siete amanti del fantasy.

Condividi questo articolo