Rock’n’Roll Robot: la recensione del gioco da tavolo di MS Edizioni

rock'n'roll robot
rock'n'roll robot
Data di uscita
Maggio 2020
Autore
Alex Randolph
Casa Editrice
MS Edizioni
Lo puoi trovare su...
Se il mondo ti confonde, non lo capisci più, se nulla ti soddisfa, ti annoi sempre più
Scienziati ed ingegneri hanno inventato già una generazione di bambole robot
C’è questo tipo strano, vedrai ti piacerà, lui suona la chitarra in una rock’n’roll band
E’ come un Arlecchino ma non si rompe mai, attacchi la corrente, si accende e partirà
Oooh Rock’n’Roll Robot!

Rock’n’Roll Robot – Recensione

Rock’n’Roll Robot è un gioco da tavolo di Alex Randolph, uscito per la prima volta nel 1999 sotto il nome di Ricochet Robots. Grazie alla famosa canzone di Alberto Camerini del 1981, per molti italiani il nome scelto nella localizzazione nostrana di MS Edizioni risulterà simpatico e già familiare, ma non ci sono particolari collegamenti con l’arlecchino del rock italiano.

Una partita dura in media 30 minuti, e permette ad un numero qualunque di giocatori di partecipare: Rock’n’Roll Robot è infatti uno di quei rari giochi “da 1 giocatore a infinito”. Il funzionamento è molto semplice, tanto che ci basteranno veramente 2 minuti per spiegarlo agli amici. Ad ogni modo, una volta intavolato la sfida sarà non così banale come può sembrare.

Questo titolo ha un sapore da gioco classico, come la dama o gli scacchi, ma riesce ad essere fresco ed interessante nonostante a primo acchito possa sembrare un po’ retro’. Ma bando alle chiacchiere, andiamo a ballare con i robot!

Il contenuto della scatola

Ecco cosa troviamo all’interno della confezione di questo gioco da tavolo:

  • 8 plance componibili
  • 1 tessera per unire le plance
  • 5 robot colorati
  • 5 segnalini Posizione
  • 17 gettoni Obiettivo
  • 1 clessidra
  • il regolamento

Potete dare un’occhiata più da vicino ai componenti nel nostro video di unboxing.

Qualità dei materiali

I materiali sono di buona qualità: pochi e semplici, ma ben realizzati.

Le plance del tabellone sono spesse e robuste, e le pedine in plastica colorata piuttosto gradevoli. I simboli sono semplici, chiari ed immediati. La pagina fronte-retro su cui si trova il regolamento è chiara ed esaustiva. La scatola contiene degli inserti sagomati utili per riporre i materiali in ordine.

Probabilmente il prezzo di listino è un poco più elevato di quanto ci saremmo aspettati: diciamo che 5 euro in meno sarebbero stati più allineati con prodotti simili; tuttavia, non è il caso di farne un grosso dramma.

Come si gioca a Rock’n’Roll Robot

L’azione si svolge su di un tabellone quadrato di 16 caselle per lato. Su di esso sono stampati i simboli che rappresentano gli obiettivi da raggiungere, in 4 diversi colori, più un obiettivo “jolly” multicolore. In fase di setup, posizioniamo i 4 robot casualmente sul tabellone, sopra al segnalino che indica lo loro posizione iniziale. Mescolati i 17 gettoni Obiettivo, li mettiamo coperti vicino all’area di gioco, insieme alla clessidra. Per iniziare la partita, peschiamo un gettone Obiettivo e lo posizioniamo scoperto al centro del tabellone, sulla tessera che serve ad unire le plance.

Lo scopo del gioco è muovere il robot del colore corrispondente sulla casella del tabellone su cui è presente lo stesso simbolo del gettone Obiettivo attuale. I robot si muovono ortogonalmente, e non si fermano finché non trovano un ostacolo sul loro percorso. Possiamo sfruttare muri, interni ed esterni, o altri robot per gestire i movimenti dei pezzi sul tabellone; ciascun movimento di un robot conta come una singola mossa.

Il giocatore che riesce a far coincidere la posizione del robot con quella del simbolo sul gettone Obiettivo nel minor numero di mosse, è il vincitore del round e guadagna il gettone. Il numero di gettoni per poter essere dichiarati vincitori della partita dipende dalla quantità di giocatori.

La clessidra

Quando un contendente ritiene di aver trovato una soluzione, annuncia ad alta voce il numero di mosse richieste e gira la clessidra. A partire da quel momento, tutti i giocatori hanno un minuto per poter dichiarare ad alta voce quante mosse richiede la loro soluzione.

Durante la fase della dichiarazione non abbiamo vincoli rispetto alle dichiarazioni altrui: possiamo dichiarare un numero di mosse inferiore, uguale o superiore a quello degli altri. All’interno del tempo concesso dalla clessidra, ci è anche permesso modificare la nostra dichiarazione quante volte si vuole, ma soltanto dichiarando un numero di mosse inferiore.

Terminata la clessidra, si passa alla fase successiva, in cui si testano le soluzioni.

La fase di verifica

A partire dal giocatore che ha dichiarato il numero di mosse più basso, ogni contendente prova la sua possibile soluzione; per fare ciò, muove i robot contando ad alta voce il numero delle mosse. I segnalini posizione iniziale dei robot restano al loro posto, per adesso: ci serviranno per ricordare le caselle da cui fare ripartire i robot in caso la soluzione non si rivelasse corretta.

Se la soluzione indicata risulta corretta, il giocatore che l’ha ideata ottiene il gettone obiettivo, si aggiornano le posizioni iniziale dei robot e si passa al round successivo.

In caso la soluzione si rivelasse sbagliata, cioè non fosse possibile raggiungere la casella obiettivo in un numero di mosse pari o inferiore a quanto dichiarato, si procede con la soluzione del giocatore successivo in ordine crescente di mosse. Se due giocatori dovessero dichiarare lo stesso numero, ha la priorità chi per primo ha effettuato la dichiarazione.

In caso di molte soluzioni errate nello stesso round, può verificarsi un po’ di downtime in questa fase di gioco.

Robot neri e muri obliqui

Oltre alla modalità “base” appena descritta, esistono due possibili “moduli” da aggiungere a questo titolo: il robot nero e il tabellone con muri obliqui.

Il robot nero è una semplice pedina-robot, identica alle altre, ma a cui non corrisponde nessun obiettivo: lo utilizziamo solamente come ostacolo contro cui far rimbalzare gli altri robot, e non può catturare nessun gettone obiettivo tranne quello multicolore. È un’aggiunta innocua a livello regolistico e di complessità, possiamo utilizzarla senza problemi già dalle primissime partite.

La variante con muri obliqui è stampata sull’altra faccia del tabellone, ed ha un significativo impatto sulla complessità del gioco. Si tratta di un tabellone dove sono presenti dei muri posizionati diagonalmente in una casella nei quattro colori base. Quando un robot di un altro colore si trova a transitare in quella casella, esso rimbalza con un angolo di 90 gradi e continua la sua corsa fino al prossimo ostacolo; se invece il colore del muro e del robot corrispondono, esso prosegue la sua corsa come se il muro non esistesse, gli “passa attraverso”.

Questa variante aggiunge un grande numero di nuove possibilità nelle soluzioni: tenere il conto del numero delle mosse risulta più complicato, in quanto “rimbalzare” o “passare attraverso” non conta come una mossa. Giocare in maniera efficiente con questa modalità premia più la capacità di attenzione che la rapidità di pensiero.

Tutto ciò rende la modalità con muri obliqui molto soggettiva in quanto a piacevolezza: c’è chi potrebbe trovarla sfidante ed interessante, altri invece potrebbero trovarsi in difficoltà. Si può usare o meno in base ai propri gusti, ma il fatto che esista questa possibilità è sicuramente un pregio.

Pensare lo spazio

Rock’n’Roll Robot è un gioco da tavolo che stimola delle abilità cognitive particolari, che raramente vediamo sollecitate in altri passatempi simili. Riuscire a “vedere” nella propria mente i movimenti e le nuove disposizioni delle pedine, interagire con esse, concatenare serie di mosse, avvicinano molto certi aspetti di questo gioco agli scacchi.

La variabilità al setup è davvero alta: le 16 diverse plance utilizzabili (in set da 4) ed il posizionamento casuale dei robot, ne fanno un titolo in cui due partite difficilmente inizieranno in maniera simile. Aggiungendo la pesca casuale dei gettoni Obiettivo, ecco uno sviluppo imprevedibile e praticamente impossibile da replicare.

Questi aspetti, oltre alle capacità di problem-solving richiesta, hanno portato questo gioco anche ad essere oggetto di studi scientifici. Al giocatore finale questo potrà certamente importare poco, legittimamente, ma è indicativo di quanto il gioco sia profondo e ricco di possibilità.

Conclusioni su Rock’n’Roll Robot

Questo è un gioco da tavolo sicuramente peculiare, sotto molti punti di vista. Non capita spesso, ad esempio, di vedere un titolo praticamente svincolato dal numero di giocatori (è disponibile anche una variante solitaria) ma con un downtime quasi nullo.

Viste le particolari caratteristiche richieste per riuscire bene, può non essere un titolo che raccoglie unanime consenso. Per alcuni, sicuramente può risultare più impegnativo di quanto un passatempo come il giocare da tavolo vorrebbe essere.

Ad ogni modo, se gli scacchi o i giochi astratti sono il vostro pane, troverete un boccone saporito in Rock’n’Roll Robot. La possibilità di modulare il gioco con le varianti, poi, permette di aggiustare il gameplay quel tanto che basta a farlo gradire a quasi tutti.

Potete trovare Rock’n’Roll Robot A QUESTO INDIRIZZO.

rock'n'roll robot
Rock'n'Roll Robot
Il sapore degli scacchi, in salsa robotica!
Rock'n'Roll Robot è un titolo piacevole e rapido da spiegare, ma con caratteristiche che possono ad alcuni risultare ostiche. La sfida di rapidità di pensiero e virtualizzazione spaziale che richiede è però così particolare da fargli meritare un posto nel novero dei titoli che escono dalle categorie ordinarie.
Pro
Da 1 a "infiniti" giocatori
Grandissima variabilità di setup, soluzioni e svolgimento
Stimola abilità particolari
Contro
Il prezzo è forse lievemente alto
Nonostante la grande variabilità, la meccanica alla lunga può risultare ripetitiva
7.7
Voto Finale
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