Curon: la nuova serie misteriosa tutta italiana – Recensione

curon netflix

Il 10 giugno arriva sul catalogo di Netflix Curon, una serie TV ricca di misteri ed enigmi che si fondono con leggende locali legate alla località altoatesina di Curon Venosta e al famoso campanile del Lago di Resia: solo fantasia o c’è anche qualche realtà concreta?

Daria, Mauro, Giulio e Miki dovranno destreggiarsi tra segreti soprannaturali e la vita complicata tipica dall’adolescenza. Ancora una volta un gruppo di ragazzi dovrà sbrogliare la situazione e noi, che abbiamo potuto vedere in anteprima i primi 7 episodi di questa nuovissima produzione italiana, vi raccontiamo come è andata!

Un paesino tra i monti, Curon, ha molte leggende e altrettanti misteri. Riusciranno i gemelli Mauro e Daria, con l’aiuto di Miki e Giulio, a risolverli?

Un anziano porta suo nipote nel bosco per insegnargli cosa sia la vita. “Dentro di noi vivono due lupi” dice. Il bambino ride “Due lupi dentro di noi. Cosa vuol dire?”. “Uno è il lupo calmo, gentile” dice il nonno “che caccia per i suoi cuccioli e difende il suo branco”. “E l’altro?”. “L’altro è il lupo oscuro. Rabbioso. Spietato”.

Il bambino è confuso “Cosa ci fanno due lupi dentro di noi?”. “Lottano tra di loro” dice il nonno “Lottano per il controllo della nostra anima”. “Chi vince?” chiede il bambino.”Dipende a quale dei due lupi dai da mangiare.”

Questa storia raccontata dall’interno della serie, descrive lo show alla perfezione. Non solo i lupi sono importantissimi per il territorio in cui si svolgono gli eventi di Curon, ma accompagnano lo spettatore come animale guida attraverso gli episodi.

La storia dei due lupi non è l’unica leggenda che anima la serie TV, i protagonisti dovranno capire e svelare alcuni misteri. Dallo stile supernatural, le foreste di Curon riportano alla memoria quelle della serie TV tedesca Dark, ma con un tocco tipicamente italiano, compresi miti come quello, appunto, delle “campane fantasma”.

Conoscere le proprie origini

Anna, originaria di Curon torna nel suo paese natale per scappare dalla sua vita a Milano, decide quindi di recarsi dal padre Thomas nell’albergo di famiglia accompagnata dai figli Mauro e Daria.

Quando Anna scompare misteriosamente saranno proprio gemelli ad andare in soccorso della madre aiutati dagli amici e dai fratelli Miki e Giulio, nati e cresciuti a Curon e uniche persone disposte ad aiutare i fratelli a svelare il mistero. La scomparsa della madre non è il solo ostacolo che i ragazzi dovranno superare: l’adolescenza, la scuola, gli amici e gli amori si metteranno sulla loro strada.

In un paese così piccolo ogni persona è collegata ad un’altra (qui il parallelismo con Dark è ancora più evidente), l’unica soluzione sembrerebbe scappare: scappare dal passato, scappare da Curon! Ma la realtà è che non si può scappare da sé stessi.

Il cast quasi tutto italiano

Al centro delle vicende che si svolgono a Curon c’è la famiglia Raina. Anna, interpretata da Valeria Bilello (Sense 8), madre dei due gemelli è una donna perennemente in fuga, prima scappa da Curon e dai segreti che circondano la morte di sua madre, poi da Milano e dall’uomo che credeva di amare.

Anna, insieme all’ex marito Pietro, ha due figli, i gemelli Mauro e Daria interpretati da Federico Russo (I Cesaroni, L’isola di Pietro) e Margherita Morchio. I fratelli sono tanto diversi quanto complementari, Mauro è calmo, pacato, accondiscendente e riflessivo, al contrario Daria è provocatoria, irrequieta, irriverente e scapestrata. Solo insieme i fratelli riescono a sopravvivere al grosso cambiamento di vita dato dal trasloco, mentre Mauro attenua i toni della sorella, Daria lo spinge ad uscire dal guscio.

Nel paese origine della famiglia i gemelli conoscono il nonno, Thomas, padre di Anna. Luca Lionello interpreta l’anziano proprietario dell’hotel di famiglia caratterizzandolo in modo magistrale, scontroso e inospitale con la figlia e i nipoti solo per fare il loro bene cercando di cacciarli da Curon. Thomas è uno dei personaggi che più si svilupperanno attraverso gli episodi, mostrando quanto sia importante la famiglia facendo di tutto per proteggere i nipoti.

Personaggi importantissimi sono Miki (interpretata da Juju Di Domenico) e Giulio (interpretato da Giulio Brizzi), due fratelli che conoscono i gemelli tra i corridoi della scuola e le serate al pub. Saranno proprio loro a raccontare a Daria e Mauro le leggende locali e a guidarli nei luoghi misteriosi di Curon per riuscire a risolverli.

Molti altri sono i personaggi parte della storia: i genitori di Miki e Giulio, Albert (Alessandro Tedeschi) e Klara (Anna Ferzetti), Lukas interpretato da Luca Castellano è il migliore amico di Miki,  Max Malatesta veste i panni di Ober, fidato amico di Thomas e infine Maximilian Dirr (che ha recitato in Dark) è Don Luigi.

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I due lupi devono convivere nell’anima

La serie, durante lo svolgimento dei primi episodi, è molto tranquilla, lenta, quasi banale e “sempliciotta” nel descrivere i problemi tipici di una famiglia, fino a quando gli eventi costringono i protagonisti a cambiare. Non solo i ragazzi crescono e maturano, ma anche gli adulti devono fare la loro parte in una vita che non smette di porre nuove prove da superare di fronte a tutti.

Inizialmente è facile immedesimarsi nei personaggi provando la rabbia di Daria per essere stata costretta a sradicarsi dalla sua casa di Milano, o di Thomas che ha trovato la sua casa sconvolta dalla presenza della figlia e dei nipoti. Ma risulta facile comprendere anche il disorientamento della stessa Anna nel tornare in un luogo per lei doloroso, oppure il disagio di Lukas che non riesce a esprimere i suoi sentimenti verso Miki, senza dimenticare la confusione di quest’ultima che vive insieme a un padre autoritario, una madre remissiva e un fratello pieno di rancore che si sente soffocare e vuole scappare da Curon con ogni mezzo.

I protagonisti capiranno chi sono solo nel momento in cui qualcuno dei loro cari sarà in pericolo. Solo allora Anna riscoprirà il coraggio, Thomas l’amore, Daria e Mauro la complicità di fratelli, così come Miki e Giulio. Tutti e quattro uniranno le loro forze per cercare di svelare un mistero e salvare le persone amate.

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Curon è una serie “diesel”, parte lentamente per poi accelerare durante lo svolgersi degli eventi e bisogna guardarla fino alla fine per apprezzarla a pieno, soprattutto perché, all’inizio, c’è il rischio di restare scoraggiati da qualche prova attoriale non proprio all’altezza che cozza con altre interpretazioni invece davvero convincenti. Lo show inizia con calma e con lo svilupparsi delle vicende si intrica sempre più con enormi misteri uniti ai tipici drammi dell’adolescenza, un tocco di soprannaturale si fonde con i problemi quotidiani insegnando che in tutto bisogna trovare la verità e l’equilibrio. Riusciranno i fratelli a trovarli entrambi?

In definitiva, alla luce di queste 7 puntate, Curon sembra l’ennesima occasione sprecata e, nonostante la storia di fondo navighi tra situazioni e canovacci non originalissimi risulti molto coinvolgente, in un “universo alternativo” lo show avrebbe potuto mostrare ben altro piglio; segno che le italiche produzioni seriali di Netflix sono ancora lontane dagli standard qualitativi delle migliori serie TV prodotte dal colosso dello streaming. Un dovuto plauso va però alle ambientazioni e alla fotografia, con quest’ultima che riesce a rappresentare al meglio l’atmosfera drammatica e misteriosa della serie.

Anche Curon ha due lupi dentro di sé, e diciamo che si è dato da mangiare qualcosa in meno al lupo che avrebbe meritato di più.