Resident Evil 3 Remake: la recensione del ritorno di Nemesis

Resident Evil 3 Remake

Dopo l’ottimo lavoro svolto con il remake di Resident Evil 2, le aspettative su Resident Evil 3 Remake erano alle stelle, dato che tutti eravamo impazienti di confrontarci nuovamente con Nemesis a distanza di 20 anni dal meraviglioso terzo capitolo della saga Capcom uscito per PlayStation 1 nel 2000.

La recensione di Resident Evil 3 Remake, il ritorno a Raccoon City con Nemesis alle calcagna nel bel mezzo di una vera epidemia

Innanzitutto diciamo subito che questa attese, purtroppo, sono state in parte disattese dal colosso nipponico, ma andiamo con ordine e non fatevi spaventare da questi dubbi iniziali, perché c’è davvero tanto da dire su questo remake.

Tecnicamente parlando il titolo si difende piuttosto bene grazie ad una Raccoon City mai così realistica e dettagliata, stesso discorso vale anche per i personaggi che quasi bucano lo schermo. Le musiche sono ottime e accompagnano degnamente l’azione su schermo, ottimo il doppiaggio inglese, un po’ incerto quello italiano con voci spesso fuori focus e non adatte al personaggio assegnato.

La prima grande differenza col capitolo originale uscito su PlayStation risiede nell’assenza di due location iconiche per i fan storici della saga: parliamo del parco di Raccoon City e della torre dell’orologio che ne nuovo gioco sono state sostituite da altre ambientazioni di raccordo piuttosto anonime.

Altro tallone d’Achille di questa nuova produzione sta nell’intelligenza artificiale del Nemesis programmata con routine abbastanza semplici anche ai livelli di difficoltà più elevati, anche se a proposito di questo personaggio va fatta una menzione speciale riguardante le sue trasformazioni, davvero molto belle  e ben realizzate.

Una delle novità più interessanti introdotta da Resident Evil 3 Remake in termini di gameplay è la schivata, mossa che una volta capito il tempismo con cui utilizzarla vi potrà facilmente togliere dai guai nelle situazioni più complicate.

Gli enigmi presenti non sono tantissimi ma sono perfettamente in linea con quanto già avevamo visto nel capostipite della serie. Altra differenza rispetto al capitolo uscito su PlayStation è la totale assenza della possibilità di incidere attraverso le scelte sullo svolgimento degli eventi, ora infatti sarà il gioco a decidere con chi affronterete un determinato livello, se con la provocante Jill Valentine, o con il tenebroso latino-americano Carlos.

La novità della modalità Resistance

La storia di questo remake non segue in modo pedissequo quella del capitolo originale ma è stata espansa e approfondita, risultando più coesa e meglio raccontata. Altro grande assente oltre a due delle location più iconiche del gioco, è la modalità mercenari, qui sostituita da una modalità multigiocatore asimettrico denominata Resident Evil: Resistance; in questa modalità 4 contro 1 un gruppo di sopravvisuti dovrà sconfiggere il malvagio Mastermind.  I sei personaggi disponibili in questa modalità dispongono di  inclinazioni e talenti diversi: Becca e Samuel sono personaggi offensivi, Martin e Valerie quelli di supporto, Tyrone è il tank del gruppo e January è l’hacker.

Le squadre possono essere composte da solo quattro unità e hanno lo scopo di soddisfare degli obiettivi specifici al fine di accedere alla zona successiva. Per vincere la partita, i sopravvissuti dovranno superare tre aree, evitando le trappole ed eliminare  le creature evocate dal Mastermind. Nella prima area dovrete raccogliere tre oggetti, depositarli nel punto indicato e radunarvi presso la grande porta d’uscita; nella seconda area dovrete prima entrare in possesso di un tessera magnetica e poi sbloccare tre terminali, mentre nell’ultima sarà necessario distruggere tre bio nuclei e infine scappare.

Se doveste subire troppi danni, dovrete attendere che un alleato sia pronto a guarirvi e rimettervi  in sesto; ma se nel frattempo doveste morire, è previsto il rientro in partita che però farà perdere tempo all’intera squadra. Questa modalità prevede infatti la presenza di un timer che scandirà il tempo entro cui sarà possibile ottenere la tanto agognata libertà, con bonus e malus che possono aumentare o far diminuire i secondi. Dal punto di vista dei sopravvissuti, per avere maggiori chance alla fine della partita, bisognerà sterminare nemici, disinnescare trappole e soddisfare rapidamente i requisiti di avanzamento.

I personaggi, inoltre  possono essere personalizzati sia esteticamente, sia per quanto riguarda le abilità attive e passive, da sbloccare all’aumentare dei livelli e tramite le casse premio da aprire coi punti ottenuti dalle partite.

Il ruolo di Mastermind  invece, è affidato a quattro storici villain della serie. La prima è Annette Birkin, ricercatrice della Umbrella e co-creatrice del G-Virus che può mandare in campo la versione mutata del marito William; il secondo è Daniel Fabron, tirapiedi di Spencer in grado di evocare niente meno che il Tyrant Mr. X; la terza è Alex Wesker, che eccelle nella creazione di trappole venefiche e può usare l’arma biologica da lei sviluppata, chiamata Yateveo; infine, l’ultimo è Ozwell Spencer, fondatore e capo della Umbrella.

Il Mastermind può prendere il controllo delle telecamere di sicurezza disseminate lungo le mappe, osservando la situazione in tempo reale e pianificando gli attacchi e le strategie per annientare i sopravvissuti. Gli altri possono temporaneamente disattivarle tramite hacking e con le armi da fuoco, così da impedire ogni tipo di azione nella zona specifica. L’effetto dura pochi secondi, e dopo di ciò il Mastermind può tornare a usare le sue carte. Oltre a quelle legate alle creature, ci sono dei buff e degli armamenti da piazzare proprio sopra le telecamere, subito prima di poterne prendere il controllo e sparare ai sopravvissuti.

Resident Evil 3 Remake va giocato, anche se avrebbe potuto darci qualcosa in più

In definitiva, Resident Evil 3 Remake è un titolo che vive di idiosincrasie, ma riesce comunque nel non facile compito di ammodernare un gioco che ha lasciato un solco molto profondo nella storia del panorama videoludico mondiale legato al marchio PlayStation e non solo (ricordniamo che il gioco originale fu pubblicato anche su Dreamcast, Nintendo Gamecube e Microsoft Windows).

Che siate storici fan della saga o neofiti, il nostro consiglio è quello di giocarlo con tutto l’impegno e la passione possibili perché non vi deluderà.

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Resident Evil 3 Remake
Resident Evil 3 Remake
Resident Evil 3 Remake è un titolo che vive di idiosincrasie, ma riesce comunque nel non facile compito di ammodernare un gioco che ha lasciato un solco molto profondo nella storia del panorama videoludico mondiale.
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Assenza di alcune location iconiche
Intelligenza Artificiale di Nemesis
7.5
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