Verso la Luce: Brindille arriva alla fine del viaggio – Recensione

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Dopo un’estenuante attesa, saldaPress ha deciso di permetterci finalmente di scoprire il finale di Brindille, l’emozionante storia fantasy creata da Brrémaud e disegnata da Federico Bertolucci. Con l’uscita di Verso la Luce, infatti, termina la saga della giovane eroina conosciuta in I cacciatori di ombre, al centro di un viaggio che, giunti alla fine, assume una connotazione sorprendente.

saldaPress pubblica Verso la Luce, il capitolo finale del meraviglioso Brindille

Onestamente, sono stati i disegni di Bertolucci ad avermi convito ad avventurarmi nel primo volume, salvo poi scoprire una trama incredibilmente coinvolgente. La creazione del mondo fantasy in cui si muove la giovane protagonista è perfetto perché non soffoca la storia di Brrémaud, ma diventa il perfetto palcoscenico su cui si dipana l’intera vicenda.

Brrémaud ha trovato un perfetto equilibrio nel mantenere Brindille al centro della scena, dando ai personaggi di contorno il necessario spessore per dare sostanza alla storia, ma senza mai mettere in ombra la protagonista. Anche nel suo rapporto con il Lupo, Brindille mantiene una preminenza che la rende sempre più vicina la lettore, che non può fare a meno di intenerirsi per la sua situazione ed empatizzare con lei.

In I cacciatori di ombre, assistiamo ai primi passi di questo viaggio di Brindille. Tutto rimane avvolto dal mistero, come in una buona storia, lasciando che il fascino della storia emerga pian piano, puntando principalmente all’aspetto emotivo  della vicenda. Scelta intelligente, visto che gran parte di ciò che sappiamo della minaccia che incombe su Brindille deriva dalla criptiche parole del Lupo.

Siamo così focalizzati sulla ragazzina, che iniziamo a vivere il senso di minaccia a livello emotivo, senza riuscire a dargli una forma precisa. Nonostante la presenza di brevi apparizione del ‘nemico’, non ci sono spiegazioni sulla sua natura, sulle sue origini, lo percepiamo come una minaccia angosciante che potrebbe colpirci in ogni momento. E Brindille non è ancora pronta, ha bisogno del supporto del suo amico Lupo, la sua guida.

Sul finire de I cacciatori di ombre, invece la giovane rimane sola, sconfitta.

Verso la Luce inizia con l’eroina costretta a mostrare finalmente di aver preso coscienza di sé, del proprio ruolo. Le prime pagine sono una lettura in cui disperazione e coraggio si intrecciano, mostrando una Brindille che sceglie di non esser più mossa dagli eventi, ma si fa definitivamente carico della missione, identificandola finalmente come l’unico modo per trovare le risposte che sta cercando.

Brrémaud abilmente ribalta i ruoli, rendendo Brindille la protettrice del Lupo ferito. Questa inversione dei ruoli è solo il primo passo della definizione di un’eroina, capace di affrontare nuove sfide spingendosi oltre limiti che sembrano invalicabili nel primo volume. Era inevitabile, visto che Verso la Luce ha un ruolo complicato: il capitolo finale! Ogni storia deve arrivare al punto in cui tutti gli interrogativi e le suggestioni messe in gioco devono trovare definizione, accompagnando il lettore verso una conclusione che si all’altezza delle aspettative. Che sono decisamente alte, ammettiamolo. Verso la Luce è un crescendo emotivo in cui la costruzione emotiva si alterna alla perfezione con un’azione mai eccessiva, misurata per la missione di Brindille.

Brrémaud ci attira, seduce sino all’ultima pagina, dandoci una storia fantasy capace di far propri i punti fermi del genere dando loro nuova linfa. Il viaggio e la ricerca del sé, uniti alla grinta con cui Brindille lotta affiancata da personaggi  delicati e ben ideati sono ottime basi su cui costruire una trama che parla direttamente al cuore del lettore.

E per una simile storia, servono i disegni di un artista capace di veicolare al meglio questa complessità narrativa. Federico Bertolucci si è dimostrato nuovamente all’altezza del suo compito, con una serie di tavole impressionanti.

Le tavole di Verso la Luce sono un atto di amore dell’artista al personaggio e al suo mondo. Mi è capitato di perdere il filo del racconto perché troppo impegnato ad assaporare ogni dettaglio dei disegni, ricchi di sfumature. La delicatezza con cui Bertolucci ritrae il mondo immaginato da Brrémaud è incredibile, che si tratti di dare vita a piccoli esser della foresta o di ritrarre la tenacia e la grinta con cui una giovane donna diventa un’eroina adorabile.

La felice sinergia tra Brrémaud e Bertolucci ha dato vita ad un racconto unico, appassionante. Brindille consente di sorridere con l’ironia del Lupo, di intenerirsi con i dubbi e le debolezze della protagonista ed infine di rimanere estasiati con un finale che non solo chiude in modo straordinario questa meravigliosa avventura, ma che riesce a raggiungere il cuore dei lettori con una passione che commuove.

saldaPress, nel credere in Brindille, ha dimostrato di avere ben in mente cosa sia il fumetto, fatto non solo di supereroi e alieni feroci, ma anche di storie che puntino direttamente all’anima dei lettori per dare loro insegnamenti ed incoraggiamenti che possano sostenerli nei momenti più difficili. E nel compiere questa coraggiosa scelta, la casa editrice che riesce a far convivere l’Aliens Universe con le storie di guerra di Garth Ennis e l’ironia di Volt dimostra di essere una delle realtà editoriali più varie ed interessanti del nostro attuale panorama fumettistico.