Una Serie di Sfortunati Eventi: ecco i riferimenti letterari della serie Netflix

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Da poco disponibile su Netflix la sua terza e ultima stagione, Una serie di sfortunati eventi cela al suo interno molti riferimenti letterari.

Si tratta di uno degli elementi caratteristici della serie ma anche dei libri di Lemony Snicket, ciclo di romanzi su cui si basa la serie Netflix.

Un vero e proprio tributo a grandi classici della letteratura mondiale, molti dei quali sono dei libri da non perdere anche per noi inguaribili nerd perché precursori del genere horror, fantasy e fantascientifico.

Ecco i riferimenti letterari della serie Netflix Una serie di sfortunati eventi. Herman Melville, William Shakespeare, Lewis Carroll e molti altri hanno accompagnato le avventure dei Baudelaire

Alcune di queste allusioni si riferiscono ai nomi dei personaggi, altre ai nomi di luoghi o animali, altre ancora sono allusioni che si possono rintracciare nella trama. Non solo, alle volte i riferimenti sono delle vere e proprie citazioni pronunciate dai personaggi della storia.

Scopriamo insieme alcuni dei più importanti riferimenti letterari di Una serie di sfortunati eventi, un vero intrico di citazioni dietro alle avventure dei protagonisti Violet, Klaus e Sunny.

Violet, Klaus e Sunny Baudelaire

Una delle allusioni letterarie meno nascoste è sicuramente quella del nome Baudelaire. Nella serie si tratta del cognome dei tre bambini protagonisti, e come molti sanno Charles Baudelaire è uno degli scrittori più famosi della letteratura francese, la cui opera principale, I Fiori del Male, è una raccolta di poesie su argomenti sinistri, cupi e scabrosi, che valsero all’autore l’appellativo di “poeta maledetto”. Maledetto quasi come la serie di sfortunate vicende di Violet, Klaus e Sunny.

Il Signor Poe

Rimanendo sempre nell’ambito dei cognomi, il signor Poe, il banchiere che si occupa degli orfani Baudelaire, e la sua famiglia sono un omaggio allo scrittore americano Edgar Allan Poe. I figli si chiamano Edgar e Albert e quando vengono introdotti per la prima volta nello spettacolo (durante S1 E1), essi dibattono fra loro dicendo: “È un corvo”, “È una cornacchia!”. Il corvo è la poesia più famosa di Edgar Allan Poe che racconta la cupa vicenda di un amante che si strugge per la sua innamorata ormai morta.

A Beatrice

Il nome dell’amata di Lemony Snicket è Beatrice. Questo non sembra essere un nome scelto a caso, ma probabilmente fa riferimento a Dante Alighieri e al suo intramontabile amore, Beatrice. Come per l’amata di Dante, anche la Beatrice di Lemony Snicket è sfuggente, un amore ormai perduto, ma per il quale il poeta/scrittore continua a comporre versi e poesie.

Spiaggia Salmastra

Spiaggia Salmastra, il luogo dove i fratelli Baudelaire si recano nella prima puntata della serie (e dove torneranno in un altro momento) è un riferimento all’autore Lewis Carroll e alla sua opera Il Tricheco e il Carpentiere (The Walrus and The Carpenter). Si tratta di un poemetto satirico del genere nonsense e molti di noi lo ricordano perché appare nel lungometraggio Disney Alice nel Paese delle Meraviglie, ed è esattamente quello della storia delle “povere ostrichette”.

George Orwell – 1984

Il nome dell’optometrista Georgina Orwell è un chiaro riferimento a George Orwell, autore inglese che scrisse 1984. Non a caso le puntate di Una serie di sfortunati eventi riguardanti La sinistra segheria sono caratterizzate da temi e simboli sugli occhi (l’occhio del Grande Fratello), controllo mentale e ipnotismo.

L’atroce accademia

Le puntate intitolate L’atroce accademia si svolgono all’interno della scuola Prufrock Prep, che è un riferimento a Il canto d’amore di J. Alfred Prufrock. Si tratta di un componimento poetico del famoso scrittore T. S. Eliot. Non è un caso che il motto della scuola sia Memento Mori (monito che può essere tradotto come “ricorda che devi morire”) in quanto la consapevolezza della morte è uno dei temi portati della poesia di Eliot.

Esmé Squalor

Anche un personaggio che spesso si allontana dai libri e dallo studio come Esmé Squalor è in realtà un riferimento a un grande scrittore. Per Esmé: Con Amore e Squallore è infatti un racconto di J. D. Salinger e, anche in questo caso, il riferimento letterario non è per nulla casuale. Nell’opera, il protagonista intavola una discussione con una ragazza e lei, dopo aver scoperto che il ragazzo è uno scrittore, gli chiede di scrivere per lei un racconto che parli di squallore. La conversazione tra i due avviene in una sala da tè: quindi, non è casuale neppure l’ossessione di Esmé per la zuccheriera.

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Moby Dick e Anna Karenina

Se avete visto la terza e ultima stagione di Una serie di sfortunati eventi non vi sarà stato difficile ricordare le molte allusioni e riferimenti che i protagonisti fanno a due grandi classici della letteratura: Moby Dick di Herman Melville e Anna Karenina di Lev Tolstoj. Moby Dick si può trovare in numerose citazioni: dal fatto che sulle uniformi degli appartenenti alla Queequeg ci sia il ritratto di Herman Melville, al nome stesso della Queequeg, al riferimento al grande e misterioso Ignoto che è un animale marino che nessuno conosce, ma che si dice essere metafora della morte. Anna Karenina, da moltissimi considerato un assoluto capolavoro, si lega in modo particolare alla trama di Una serie di sfortunati eventi perché racconta di una vita infelice in cui le proprie colpe sono una barriera invalicabile per il raggiungimento della felicità.

L’Hotel Climax

Durante le puntate dal titolo Il penultimo pericolo, i Baudelaire raggiungono l’Hotel Climax (in inglese Hotel Denouement, termine di analisi stilistica letteraria) dove incontrano i fratelli Frank e Ernest Climax. In inglese i due nomi sono sinonimi di “sincerità” e “onestà”, gioco di parole sul quale si basa anche l’opera letteraria di Oscar Wilde The Importance of Being Earnest, ossia L’importanza di chiamarsi Ernesto (tradotto anche in italiano a volte con Onesto). Aggiungo che il terzo fratello Climax si chiama Dewey e la classificazione decimale Dewey è lo schema bibliografico secondo il quale sono organizzate la maggior parte delle biblioteche.

La fine

Nell’ultima puntata della terza stagione, La fine, vi sono molti riferimenti a nomi di naufraghi più o meno famosi della letteratura. Venerdì è una chiara citazione da Robinson Crusoe di Daniel Defoe. Alonso e altri personaggi dell’isola che non sono direttamente nominati nella serie (ma nei libri sì) fanno invece riferimento all’opera di Shakespeare La tempesta. L’opera torna come riferimento anche in altre puntate della serie, come ad esempio durante La stanza delle serpi in cui sono citati Prospero e Stefano, due dei principali protagonisti de La tempesta di Shakespeare. Parlando di nomi, è da sottolineare che Ishmael è un riferimento a Moby Dick di Herman Melville, così come la sua insistenza sull’essere chiamato Ish, proprio perché il celebre incipit dell’opera è il seguente: Call me Ishmael.

Questi sono solo alcuni dei riferimenti letterari che si possono ritrovare nella serie Netflix Una serie di sfortunati eventi. Voi siete riuscita a trovarne degli altri? Quali di queste citazioni vi sono particolarmente piaciute? Fateci sapere la vostra!