Overwatch: conosciamo meglio Ashe, la signora del West!

Overwatch, il gioco online di Blizzard, è uno dei titoli più amati dai videogiocatori di tutto il mondo. Il titolo di Blizzard ha presentato negli scorsi giorni, in occasione del BlizzCon 2018, il 29esimo personaggio del proprio roster, Ashe. La nuova entrata è un’interessante aggiunta, visto che si contrappone al ritmo solitamente frenetico del gioco, presentandosi come la scelta ideale per i giocatori più pazienti.

Ashe è la nuova eroina di Overwatch, presentata nell’ultimo BlizzCon

Da un punto di vista della storia, sappiamo che il vero nome di Ashe è Elizabeth Caledonia ‘Calamity’ Ashe, e per quanto non si debba mai chiedere l’età a una signora, sappiamo che ha 39 anni.

Fuorilegge, Ashe ha preso una banda di sbandati e la ha resa una delle migliori banda di criminali, la Deadlock Gang. Proveniente da una famiglia benestante, Ashe ha iniziato la sua carriera criminale di alto livello dopo aver incontrato un certo Jesse McCree.

Dopo questo incontro, Ashe decide di diventare la più famigerata criminale del deserto dell’Arizona, dando il via ad una serie di colpi e spargimenti di sangue che la hanno portata al vertice del crimine dell’Ariziona. Se volete sapere tutto su Ashe, il consiglio è di non perdervi il corto Rimpatriata.

 

Ashe non deve esser considerata una semplice cecchina. Nonostante il suo fucile a leva sia un’arma a lungo raggio (secondo solo alle armi di Widowmaker), diventa ideale negli scontri a medio-lungo raggio. Tenendo premuto il tasto destro del mouse, avremo modo di mirare in un modo totalmente nuovo rispetto a quanto visto in precedenza su Overwatch.

Il mirino trasparente che occupa lo schermo introduce la funzione di zoom solitamente utilizzato in titoli come Call of Duty. Questa aggiunta sembra quasi fuori luogo in un titolo come Overwatch, in cui quasi tutte le armi si usano in modo più immediato, eppure è stata ideate al meglio. Senza contare un ottimo lavoro sull’aspetto sonoro, con un bel rumore di sparo frutto di una collaborazione  con Treyarch, gli sviluppatori di Black Ops.

 

Trattandosi sempre di un fucile a leva, l’arma di Ashe richiede di caricare tutti gli otto colpi nel caricatore, uno alla volta. Questa tipologia di munizionamento richiedo un tempo di ricarica più lunga del solito, presentando il primo vero punto debole del personaggio. Considerando questo aspetto, utilizzando Ashe dovremo sempre avere ben a mente il conteggio dei colpi nell’arma, in modo da non dover restare senza proiettili nel momento sbagliato.

In questi casi, specialmente se coinvolti in uno scontro ravvicinato, diventa fondamentale l’utilizzo dell’arma secondaria. Una pressione sullo Shift, ed ecco che Ashe spara una salva di colpi che allontana lei e l’aggressore, spingendo entrambi all’indietro. Questa abilità può tornare utile non solo come strumento di fuga, ma anche per spingere gli avversari e posizionarli in luoghi particolarmente pericolosi.

Se avete giocato a Team Fortress, potreste considerare questa arma secondaria come il Razzo del Soldato del titolo di Valve. Tramite questo colpo, Ashe può anche raggiungere posizioni ideali per effettuare la sua opera di cecchinaggio, anche se il cool down di 10 secondi rischia di esser un invito ad utilizzare con parsimonia questo colpo.

Sempre di 10 secondi è il cool down di Dinamite, altra abilità di Ashe. Si tratta di una carica esplosiva che può essere colpita anche a mezz’aria. L’utilizzo di Dinamite è pensato in modo che se rimaniamo immobili e spariamo subito dopo il lancio, la dinamite passerà all’interno del nostro mirino nel momento in cui facciamo fuoco.

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In caso non riuscissimo a colpire al volo i candelotti esplosivi, non ci resta che attendere il lento incedere della miccia. Per questo, Ashe deve valutare attentamente come usare la dinamite, tenendo presente che qualsiasi personaggio con una buona skill di fuga può evitare l’esplosione, a meno che questa non venga causata da un colpo diretto alla dinamite.

La vera bomba di Ashe, però, non è la dinamite, ma B.O.B. Mantenendo il tono da personaggio western, Ashe è affiancata da un Ominc Robot pistolero, una presenza che può tranquillamente esser considerata come il settimo membro della squadra.

B.O.B. non deve esser preso sottogamba. Dotato di ben 1200 punti vita, può sostenere grandi danni e non si tira certo indietro quando si tratta di attaccare i nemici.

Quando chiamato da Ashe, B.O.B. entra in scena caricando (stile Reinhardt, per intendersi), in linea retta rispetto al punto iniziale di richiamo. In pratica, attenti a dove puntiamo la sua carica, o rischiamo di perdere immediatamente la sua utilità.  Dopo la carica iniziale, B.O.B. può vagare per la mappa, abbattendo i nemici grazie alla mitragliatrici montate nelle sue braccia, potendo anche catturare i punti come un giocatore vero, rendendolo protagonista di alcune affascinanti tattiche.

Potrebbe esser sufficiente? Forse. Ma B.O.B. sfoggia anche la possibilità di poter ricevere debuff come ogni altro personaggio. B.O.B. sembra essere il vero asso nella manica di Ashe.

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Ricapitolando: fucile a leva, shotgun, candelotto di dinamite e robot pistolero. Le armi di Ashe sembrano apparentemente le più semplici di Overwatch, eppure rappresentano una varietà tattica non indifferente.

La finalità di creazione di Ashe era dare vita ad un personaggio che avesse un solo obiettivo: diventare la migliore tiratrice di Overwatch. Un titolo che curiosamente vede in lizza parecchie signorine.

Ashe è un personaggio che richiederà pazienza, ma capace di offrire parecchie soddisfazioni

Questa personalizzazione embra spingersi in una direzione che si discosta dai personaggi recentemente introdotti in Overwatch. Se le ultime aggiunte al roster dei personaggi puntavano ad un concetto di ibridazione tra differenti classi, Ashe rappresenta una presa di posizione decisa verso una precisa definizione della sua classe.

Questa impostazione rende Ashe una scelta piuttosto particolare, restringendo la tipologia di giocatori di Overwatch che potrebbe esser sedotta da Ashe. Tenere conto dei proiettili nel caricatore o dei tempi di cool down è un’attività che si raccomanda solo ai giocatori più pazienti e tattici,capaci di calcolare la traiettoria ideale prima di far partire il colpo.

Questa difficoltà nell’uso di Ashe è però bilanciata dalle abilità del personaggio, che la rendono una scelta carismatica e capace di cambiare gli equilibri delle forze in campo. E poi ammettiamolo, quanto è figo girare per le mappe di Overwatch seminando pace eterno agghindati con uno stetson e affiancati da un pistolero robotico?