NeXT Computer: 30 anni fa nasceva il PC che diventò la base dei moderni Apple

NeXT Computer steve jobs

12 ottobre 1988, Davies Symphony Hall di San Francisco, in California.

Un soddisfatto Steve Jobs presenta al mondo intero la sua nuova creatura, il computer NeXT con microprocessore Motorola 68030 a 25 MHz.

il 12 ottobre 1988 Steve Jobs presentò il NeXT Computer, la creatura della sua nuova società che, in futuro, sarà la base di OSX e dei moderni iMac

Si tratta del primo computer realizzato da Jobs e il suo team, dopo che il fondatore di Apple fu “gentilmente” messo alla porta dal consiglio di amministrazione della società da lui fondata nel 1976 insieme a Steve Wozniak e Ronald Wayne.

Epurato da Apple nel 1985, nello stesso anno Steve Jobs fondò la NeXT Computer con l’obiettivo di rivoluzionare nuovamente il campo dell’informatica, vagliando tecnologie innovative e, soprattutto sul fronte software, abbracciando progetti come il linguaggio PostScript, il Microkernel Mach e la programmazione orientata agli oggetti.

Nacque così il primo computer NeXT che introdusse nuove funzionalità tra cui un disco di archiviazione magneto-ottico da 250 MB, il riconoscimento vocale e, soprattutto, il sistema operativo multitasking NeXTSTEP.

Il prezzo relativamente alto (6500 dollari) di questo nuovo personal computer ne limiterà la diffusione, permettendo di vendere solo 50.000 unità, ma non impedì al NeXT di entrare di diritto tra le macchine che hanno segnato la storia dell’informatica.

Nel 1996 un’Apple ormai in crisi e alle soglie del fallimento, con un sistema operativo ormai datato e non competitivo, contattò Steve Jobs e la sua NeXT (che nel frattempo si era concentrata sulla parte software chiudendo la divisione hardware) anch’essa in cattive acque, con la società di Cupertino che acquistò la società di Jobs e, soprattutto, mise le mani sul NeXTSTEP che divenne la base del futuro OSX e degli iMac che permisero alla Apple di rilanciarsi sia in campo hardware che software.

Senza il Next Computer, probabilmente, adesso non avremmo la Mela come la conosciamo oggi!