Predator: 10 cose che non sai su Predator (e dovresti sapere!)

Di Manuel Enrico 9 Min di lettura

L’arrivo del nuovo film di Predator a settembre ha dato vita ad un vero ritorno di fiamma verso gli Yautja, i letali cacciatori alieni che si apprestano ad invadere la scena nerd a partire da settembre. Qualche prima avvisaglia l’abbiamo già goduta grazie alle due uscite dell’Aliens Universe di saldaPress ma, per arrivare preparati, oggi torniamo al 1988, andando a scoprire i retroscena del film che ha dato vita al mito degli Yautja. E come farlo se non con un bello speciale sulle ‘10 cose che non sai su Predator‘?

10 cose che non sai su Predator, tra curiosità e aneddoti sul film che ha dato origine al mito degli Yautja

Che poi 10 cose che non sai su Predator son fin poche, visto che tra aneddoti, curiosità e chicche assortite, il film con protagonista il buon Schwarzy andrebbe messo sotto il microscopio per bene, ma noi cerchiamo di scoprire i dettagli più succosi di questo cult della fantascienza.

Un cast fuori dal comune

Tutti si ricordano di Schwarzenegger, e della sua carriera, ma all’interno di Predator ci sono alcuni personaggi che negli anni a venire sono diventati dei veri simboli.

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Ben prima di Schwarzy, Jesse Ventura (Blain), ex wrestler e celebre per la battuta ‘Non ho tempo per sanguinare‘, divenne governare del Minnesota (199-2003), mentre il soldato Hawkins era nientemeno che Shane Black, costretto a fare l’attore da Joel Silver, che voleva averlo vicino per controllare i due script che stava redigendo. Robetta poco, due filmetti che magari avete sentito nominare: L’ultimo Boyscout e Arma Letale.

Come ti creo l’alieno

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Creare un alieno credibile non è mai facile, ma per il Predator fu una vera odissea. Si proseguì per tentativi, passando anche per ipotesi decisamente poco attraenti, salvo poi arrivare all’iconico aspetto oggi amato. Rimaneva poi il problema di realizzare gli effetti di occultamento del Predator. Mc Tiernan e la sua equipe se ne uscirono con un una tuta rossa che, grazie al contrasto con il fogliame, avrebbe reso più facile creare l’effetto di sfarfallio tipico del Predator occultato.

Dentro l’alieno

Per dare un risalto atletico all’alieno, si era deciso di creare un Predator che fosse agile e scattante, spingendo il regista a scegliere un giovane stuntman per questa parte. Certo, quando poi gli dissero che non sarebbe comparso nei titoli di coda, il tizio non la prese bene e mollò tutto. Ma insomma, chi si credeva di essere, Jean-Claude Van Damme? Si, visto che era proprio il muscolo venuto da Bruxelles!

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Alla fine si decise di puntare sulla muscolatura e la possenza, seguendo le indicazioni di Stan Winston, facendo ricadere la scelta per il Predator su Kevin Peter Hall, scriccioletto di soli 220 cm, che venne premiato per la sua faticosa prova da Predator con un cameo proprio nel finale.

Ma che faccino carino!

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Il look definitivo del Predator venne creato da Stan Winston, che studiò a celebre boccuccia raffinata da granchio e il look rasta con i dreadlock. Ma l’idea della bocca non fu farina del sacco di Winston, visto che in realtà seguì il consiglio di un suo vecchio amico, tale James Cameron (io sto nome lo conosco…)

Il primo titolo

Inizialmente Predator avrebbe dovuto intitolarsi Hunter. Di questo nome rimane menzione solo in alcune scene tagliate dei contenuti extra nell’edizione speciale in DVD, dove compare sul ciack. La scelta del titolo definitivo avvenne solo a lavorazione inoltrata, quando venne cambiato il look dell’alieno

La bufala del fango

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Nelle 10 cose che non sai di Predator ci tocca massacrare una delle scene cult del film. Avete presente quando Dutch emerge dalla parete di fango, dove si era nascosto per sfuggire al rilevamento termico dell’alieno? Epicità. Peccato che scientificamente, come dimostrò anni dopo MythBuster, che il fango tenda a assorbire calore, divenendo un rifugio tutt’altro che sicuro per queste evenienze. Ma la scena era così bella, che la scienza può anche starsene tranquilla in disparte questa volta!

Macho men nella giungla

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Tutto sto accesso di testosterone, vuoi che non faccia partire la competizione? Anni dopo, Carl Weathers (l’Apollo di Rocky) raccontò come tra gli attori più fisicati del cast scattò una competizione senza pari, al punto di svegliarsi ad orari disumani solo per allenarsi in gran segreto ed arrivare sul set belli tonici. Il livello di machismo era così forte che Schwarzy convinse i costumisti a prendersi gioco di Ventura per vincere una scommessa su chi avesse il bicipite più imponente!

Dieta Predator

Durante le riprese di Predator, Schwarzenegger arrivò a perdere 12 chili, pur di dare al suo Dutch un’agilità convincente. Anche McTiernan giovò della dieta Predator, ma perché non fidandosi della cucina dell’albergo in cui era alloggiata la troupe mangiò pochissimo. Chiamalo scemo, il resto della troupe dimagrì per via della dissenteria presa dall’acqua locale.

La dura legge del Predator

Anche in Predator si abbatté impietosa la scure della legge. Nella scena iniziale in cui Dutch si spippotta un bel sigaro, per vai dei rigidi regolamenti sulla sicurezza, non si poterono usare fiamme vive e si dovette accendere la fiammella in post-produzione.

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Sempre come obbligo, anche se non legale, fu la presenza di una guardia del corpo che seguisse Sonny ‘Billy’ Landham, per espressa volontà delle compagnie assicurative. Mica per tutela sua, ma per gli altri! Il buon Sonny all’epoca era noto per essere un attaccabrighe, data la sua propensione per risse da bar e ogni possibile occasione per menare le mani.

L’inferno del Predator

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Le facce sofferenti del cast di Predator non erano una recitazione particolarmente riuscita, ma specchio delle difficili condizioni in cui lavorarono gli attori. Lo stesso Schwarzenegger raccontò di aver vissuto un ‘esperienza traumatica, costretti come furono a girare il film in inverno, recitando con la presenza di lampade e attrezzature che scaldassero i malcapitati attori. Oltretutto, tra sanguisughe e pendii scoscesi il costo sul fisico fu massacrante. E pensate al povero Kevin Peter Hall, che a causa dell’ingombrante maschera del Predator non vedeva quasi niente, e dovette recitare a memoria per non sbattere in ogni albero della foresta!

Bonus: il pirata Predator

Tra le 10 cose che non sai su Predator, questo extra è la chicca finale! Avete presente il cannoncino al plasma del Predator, quell’arma sfiziosa che lo Yautja si porta appresso, montata sulla spalla? Fu la causa di diverse risate per la troupe, che ribattezzò il dispositivo ‘arma pappagallo‘ , visto come il suo ondeggiare ricordava a tutti il pappagallo che Peter Sellers aveva sulla spalla nella gag del marinaio in La vendetta della Pantera Rosa.

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