Sprayliz: il quarto volume della riedizione di Editoriale Cosmo! – Recensione

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Con questo quarto volume, si avvicina alla fine la riedizione integrale di Sprayliz di Luca Enoch pubblicata dalla scatenatissima Editoriale Cosmo.

Come già detto nelle precedenti recensioni, quando parliamo di Sprayliz parliamo di un fumetto pubblicato a puntate prima su L’intrepido, storica rivista a fumetti italiana, per poi passare sotto l’egida della Star Comics, editore che all’epoca (si era a metà anni ’90), ha lanciato un sacco di pubblicazioni di notevole profilo. Una su tutte, il Lazarus Ledd di Ade Capone.

Quarto volume per la riedizione di Sprayliz curata da Editoriale Cosmo

Autore unico e sovrano è Luca Enoch, oggi noto perlopiù per i suoi lavori alla Sergio Bonelli Editore: Gea, Lilith e Dragonero. Si può affermare aldilà di ogni ragionevole dubbio che sia stata proprio Sprayliz ad aprire ad Enoch, ai tempi un giovane autore trentenne, le porte del successo nel mondo del fumetto italiano.

Ottima idea, quindi, quella della Cosmo di riproporre l’intera serie nel classico formato Bonelli. In questo penultimo volumetto vengono presentate le storie più mature della serie. Le atmosfere scanzonate rimangono pressappoco le stesse, ma le denunce sociali si fanno via via più forti e decise.

Elizabeth Petri è una graffittara ribelle e anticonformista che crede nei murales come forma d’arte rivoluzionaria e Sprayliz è lo pseudonimo con il quale firma le proprie opere. Il suo lavoro, però, non è apprezzato da ceti più tradizionali della città, soprattutto dal collerico e reazionario sindaco Brown, il quale ha più volte tentato di far arrestare la giovane graffittara con tutti i mezzi possibili, ma l’unico risultato ottenuto è stata solo una notevole sfilza di figuracce.

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Fra i tanti comprimari che affiancano Sprayliz nelle sue avventure, spicca Kate, amica di Liz e apertamente lesbica. Il rapporto fra le due è sottilmente erotico, con Kate che ci prova in continuazione e Liz che si ritrae, pur facendo qualche pensiero sull’amica.

Ma a occupare la mente di Sprayliz c’è Abe, uno dei poliziotti incaricati di darle la caccia, con il quale ha avviato una pericolosa relazione, in quanto lei è ancora minorenne. Il rapporto fra i due, fra finti inseguimenti e visite notturne, è però funestato da Kaifa, campione di Aikido e infatuato di Liz. Un bel quadretto, insomma, che nel corso degli episodi si evolve in situazioni talvolta erotiche, talvolta divertenti.

Nel quarto volume, Caccia all’hacker, troviamo diverse storie molto belle: la prima, che fornisce il titolo all’albo, tratta di un hacker che si è infiltrato nella banca dati di un’azienda produttrice di armi. Una volta scoperto, il tizio troverà rifugio presso il Macondo, il centro sociale creato dagli amici di Sprayliz e da lei assiduamente frequentato.

Teste di serpente è una storia carina, ma non memorabile, che vede Liz e i suoi pards affrontare le triadi cinesi per proteggere due giovani innamorati che vengono tiranneggiati dalla mafia per ripagare i loro debiti.

Decisamente migliore è Vita da cavie, incentrata sull’uso della vivisezione illegale in ambito cosmetico e vede Sprayliz confrontarsi con il mondo delle multinazionali riuscendo anche ad ottenere l’appoggio di una bellissima modella e testimonial che finirà nelle grinfie di Kate, la quale, pur essendo innamorata di Liz, non perde occasione per portarsi a letto qualunque ragazza le capiti a tiro.

Un po’ bolsa La goletta verde dove a farla da padrone sono è l’ecologismo marino. Liz e i suoi compagni si incontrano con Patrick, attivista di Think Green, da tempo in lotta contro una multinazionale che avvelena il mare scaricando rifiuti nocivi. Naturalmente i Nostri non possono rimanere inerti a guardare e decidono di fare la loro parte. Non manca il momento in cui Liz si invaghisce del bel marinaio, ma fra i due non si andrà mai oltre un buon numero di sguardi appassionati.

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Molto divertente è invece Milano, una storia speciale realizzata in occasione di una manifestazione fumettistica tenutasi nel capoluogo meneghino negli anni ’90.

In chiusura troviamo invece il primo capitolo della saga finale di Sprayliz, una saga che chiude, nel bene e nel male, le varie sottotrame che si sono aperte nel corso dei volumi precedenti.

Ne riparleremo, però, nel prossimo e ultimo appuntamento.

Per ora mi limito a dire che qui Enoch ha portato la serie su un livello nuovo. Nelle storie pubblicate per Star Comics Sprayliz perde in parte il suo spirito scanzonato per trattare tematiche molto più serie e scottanti, spesso con provocazione e senza adattarsi a schemi prestabiliti. Il leit motiv della caccia a Sprayliz da parte del sindaco Brown viene accantonato per dedicarsi ad altro, perché c’è altro da dire e da raccontare.

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Lo stile di Enoch nel periodo Star Comics mostra una decisa sterzata verso il fumetto orientale, pur tenendo dritta la barra sul piano realistico e senza eccedere nella stilizzazione dei personaggi, anche se certe linee morbide devono parecchio ai più noti mangaka giapponesi. La riedizione in formato Bonelli non penalizza particolarmente il disegno e questo, per una pubblicazione Cosmo, non è certo roba da poco.

Insomma, questa riedizione è più che meritevole sotto ogni punto di vista. Avete la possibilità di recuperare un piccolo classico del fumetto italiano scritto e disegnato da uno dei suoi autori di punta. Non vorrete davvero lasciarvelo scappare, eh?